Buonasera a tutti, miei cari svelatori di specchi.
Natale si sta avvicinando sempre di più e, come annunciato nel post precedente, oggi ci aspetta una nuova recensione per un bel Review Party sostanzioso.
Prima di proseguire, ci tengo a ringraziare la CE, che mi ha dato la possibilità di leggere in anteprima i racconti presenti nel nuovo drago, e le ragazze de Il confine dei libri per avermi coinvolta.
Ma bando ai convenevoli e addentriamoci alla scoperta di alcuni dei racconti presenti nella raccolta tutta a tema gialli e Natale. Direi che anche solo questo varrebbe la spesa per questo bel tomo!
Autore: aa.vv. (a cura di Otto Penzler)
Data di pubblicazione: 24 novembre 2020
Casa editrice: Mondadori
Collana: Oscar Draghi
Genere: Giallo
Pagine: 840
Prezzo: 25.00€
Quarta di copertina: 60 racconti natalizi pieni di mistero, ingegno, orrore e divertimento
Da Agatha Christie a Ellery Queen, fino ad Arthur Conan Doyle, ma anche Ed McBain o R.L. Stevenson e tantissimi altri, i più grandi giallisti (e non solo) si sono misurati volentieri con il tema natalizio, in tante declinazioni diverse. Questo volume, dalla veste editoriale preziosa ed elegante, ne raccoglie decine, per esplorare le diverse sfumature della festa più amata, da quelle tradizionali a quelle insolite e divertenti, fino a quelle più sconcertanti e spaventose, e persino vagamente trash.
Con le altre ragazze partecipanti al RP, ci siamo divise i racconti, in modo da dare uno sguardo ampio e approfondito alle varie sezioni.
Io vi parlerò più o meno nel dettaglio delle sezioni
🎅🏻 Un piccolo Natale buffo
🎅🏻 Un piccolo Natale sherlockiano
🎅🏻 Un piccolo Natale buffo
Fanno parte di questa sezione:
» Lo scassinatore e il come-si-chiama di Donald E. Westlake
» Il Natale di Dancing Dan di Damon Runyon
» Una visitina da Santa Claus di Ron Goulart
» I ladri che non smettevano di starnutire di Thomas Hardy
» Rumpole e lo spirito del Natale di John Mortimer
» Un Babbo Natale a rovescio di Meredith Nicholson
Devo dire che alcuni di questi racconti non sono per nulla buffi o divertenti, anzi, mi sono chiesta come mai fossero stati inseriti in questa categoria.
Andiamo con ordine, però.
Lo scassinatore e il come-si-chiama è un racconto davvero simpatico: uno scassinatore vestito da Babbo Natale sta facendo razzia negli appartamenti di un condominio, finché non viene interrotto da un inventore ubriaco a cui hanno rubato il computer nel quale ci sono scritti i nomi e i dettagli delle sue invenzioni.
Si trovano così davanti a un piccolo aggeggio che non hanno la più pallida idea di cosa sia.
Il Natale di Dancing Dan racconta di come alcuni malviventi dal cuore d'oro trascorrano la Vigilia di Natale, passando anche da un'arzilla vecchietta, che aspetta trepidante che Babbo Natale la passi a trovare.
Una visitina da Santa Claus ha per protagonista un artista spiantato che cerca di tenersi a galla dopo essere stato licenziato dalla agenzia pubblicitaria per cui lavorava. L'autore ci fa la cronistoria degli eventi che hanno portato all'incipit della storia e di come il corpo di Harry Wilkie sia stato rinvenuto sulla spiaggia.
I ladri che non smettevano di starnutire è un racconto breve molto divertente che ha per protagonista un giovane ragazzo a cui dei ladri rubano il cavallo.
Fin qui sarebbe un racconto assolutamente piatto e normale, ma la faccenda si fa più interessante quando il ragazzo si ritrova in una grande villa, obiettivo dei ladri che ha incontrato sulla propria strada, e con l'astuzia cerca di sventare il colpo.
Rumpole e lo spirito del Natale è uno dei racconti che mi ha convinto meno: Rumpole è un avvocato che cerca di scagionare il proprio cliente accusato di omicidio e, per questo, fa un patto con l'avvocato dell'accusa. I due si ritrovano per caso in un pub e lì cercano di raggiungere un accordo guarnito da vini e alcolici in generale.
Anche Un Babbo Natale a rovescio mi ha convinta poco e, proprio per la sua lunghezza, mi ha annoiata parecchio. È la storia di un ex galeotto, Il Grillo, che, dopo essere stato in prigione e aver vissuto in giro per il mondo, cerca di rigare dritto e stare fuori dai guai. Ma proprio la Vigilia di Natale entra in un turbine di piccoli crimini, fino ad arrivare al furto di un'auto.
Ma nell'auto c'è una piccola sorpresa: un bimbo di circa due anni.
Come già detto, alcuni racconti di questa sezione non mi hanno entusiasmata particolarmente. Per quanto siano scritti bene (si parla di autori di un certo calibro, persone che hanno scritto dei veri e propri capolavori), ci sono alcune cose che mi hanno fatto storcere il naso, prima fra tutte il fatto che non siano affatto buffi.
I racconti che ho preferito sono Lo scassinatore e il come-si-chiama, divertente, fresco e molto arguto; Il Natale di Dancing Dan e I ladri che non smettevano di starnutire. Questi hanno delle vere e proprie chicche, che lasciano il lettore sorpreso e divertito.
Un tema comune che ho riscontrato qui, ma anche negli altri racconti, è quello dei furti durante la notte di Natale. Credo sia uno dei temi ricorrenti e che vengono in mente più di frequente quando si parla di gialli di Natale.
🎅🏻 Un piccolo Natale sherlockiano
Fanno parte di questa sezione:
» Uno scandalo d'inverno di Gillian Linscott
» Il cliente di Natale di Edward D. Hock
» Il segreto nel sacchetto del pudding di Peter Todd
» Il caso natalizio di Herlock Sholmes di Peter Todd
» Vigilia di Natale di S.C. Roberts
» L'avventura del carbonchio azzurro di Arthur Conan Doyle
In questa sezione siamo decisamente più nelle mie corde, perché, come ormai avrete capito, io amo l'investigatore creato da sir Arthur Conan Doyle e non potevo lasciarmi sfuggire l'occasione di leggere questi racconti. Anche se scritti da altri autori.
Uno scandalo d'inverno è raccontato per lo più dal punto di vista di una ragazzina, Jessica, che si trova coi genitori e la sorella Amanda in vacanza in Svizzera. Qui, nello stesso albergo, alloggiano anche Holmes e Watson (descritti come Canna d'Argento e Grosso Orso). L'anno precedente al racconto, l'albergo era stato il palcoscenico per un delitto a cui Jessica aveva assistito. Il racconto, quindi, cerca di risolvere l'enigma, perché, anche se Jessica ha visto la vittima precipitare, si ritrova a fare i conti con le domande di Holmes e tutto viene messo in discussione.
Il cliente di Natale sembra scritto dalla penna di sir Arthur Conan Doyle, siamo a Baker Street, il giorno di Natale e un cliente del tutto inaspettato bussa alla porta dell'investigatore inglese per sottoporgli il caso di ricatto di cui è vittima.
E chi se lo sarebbe mai aspettato che Charles Lutwidge Dodgson (vi dice nulla questo nome?) potesse affidarsi alle sapienti mani di Sherlock Holmes per risolvere il suo piccolo problema? Devo dire che l'autore ha avuto un vero e proprio colpo di genio a far interagire un personaggio pubblico realmente esistito e il buon vecchio Sherlock.
Il segreto nel sacchetto del pudding e Il caso natalizio di Herlock Sholmes sono frutto della penna di Peter Todd, uno dei tanti pseudonimi di Charles Hamilton, e hanno per protagonista l'eccentrico Herlock Sholmes, personaggio-parodia di Sherlock Holmes che ha fatto la fortuna dello scrittore.
Nel primo, il punto di vista è di Sholmes, preoccupato per alcuni atteggiamenti decisamente bizzarri del dottor Jotson, che rischia di finire in un istituto psichiatrico, ma ovviamente nulla è come sembra.
Nel secondo Jotson narra i fatti come fa di solito il buon vecchio Watson: il duca di Hookeywalker si reca dal noto investigatore con un problema che lo attanaglia, ovvero il furto della ricevuta del banco dei pegni in cui aveva impegnato alcuni gioielli di famiglia per finanziare un grande ricevimento natalizio.
Vigilia di Natale è scritto in stile copione, racconta di una Vigilia come tante altre al numero 221B di Baker Street, finché Holmes non viene contattato dalla signorina de Vinne per ritrovare la collana di perle scomparsa di lady Barton.
Holmes, stranamente, rifiuta il caso perché troppo complicato da essere risolto in poco tempo e ben intenzionato a trascorrere un periodo di vacanza con il suo amico Watson dopo Natale. Come capita spesso, però, nulla è come sembra e chi dovrebbe essere al di sopra di ogni sospetto, finisce per essere il maggiore indiziato del caso.
E per concludere, L'avventura del carbonchio azzurro, scritto dal padre di Sherlock, l'unico e l'originale, ha per protagonista Holmes e Watson alle prese con un cappello di feltro consunto appartenente a un malcapitato che, dopo essere stato picchiato da un gruppetto di malviventi, è scappato a gambe levate per non incorrere in sanzioni. Il povero H.B. si è lasciato alle spalle anche una grossa oca, prontamente recuperata da Peterson e portata insieme al cappello a Holmes.
Ritrovare il proprietario del cappello, quindi, diventa di vitale importanza per Holmes e Watson. Ma cosa c'entrano l'oca e il cappello con il carbonchio azzurro rubato di recente?
Essendo appassionata di Sherlock, questi racconti mi sono piaciuti molto di più rispetto a quelli della sezione precedente.
Sono scritti tutti in modo da ricalcare lo stile di sir Arthur Conan Doyle e questo aiuta a immergersi nella lettura e nel mondo della Londra vittoriana. Ovviamente ogni autore lascia la propria impronta, chi nello spostare il punto di vista dei protagonisti da Watson a Sholmes a una semplice bambina testimone di un omicidio, chi nella parodia più sfrenata, portando all'eccesso i modi di fare dei protagonisti, accentuando vizi e aspetti non sempre positivi.
Concludendo – perché l'ho già fatta abbastanza lunga – se anche voi siete appassionati di gialli e siete curiosi di leggere qualche bel racconto ambientato nel periodo natalizio, questa è la raccolta che fa per voi.
Senz'altro la cura dimostrata nel mettere insieme i racconti, raggrupparli in vari temi e dar loro un filo conduttore si notano nel volume che la Mondadori ha voluto dare alle stampe.
È senz'altro un bellissimo regalo di Natale!
Qui vi lascio di seguito i link degli altri blog che hanno partecipato al RP e vi consiglio di andare a leggere anche le loro recensioni, che trattano gli altri temi presenti nel drago: