sabato 20 agosto 2011

{Recensione} Sangue Blu

Titolo: Sangue Blu
Autore: Melissa de la Cruz
Data di pubblicazione: 2011
Casa editrice: Fanucci Editore
Collana: SuperTeens
Genere: Urban Fantasy, Teens
Pagine: 288
Prezzo: 6.50€
Quarta di copertina: Schuyler Van Alen frequenta un'esclusiva scuola di New York, in cui non si è mai ambientata fino in fondo. Ha quindici anni quando la sua vita cambia di colpo: una compagna di scuola, Aggie, viene trovata morta suscitando in lei un'ossessione inspiegabile. Ma non è solo questo a sconvolgerla: Jack Force, il ragazzo più bello del suo corso, si mostra improvvisamente interessato a lei, come se Schuyler possedesse un alone di fascino e mistero. Poi c'è Bliss, un nuovo arrivo che frequenta quella snob di Mimi e che si innamora in un attimo del suo amico Dylan. A complicare ulteriormente le cose ci si mette sua nonna Cordelia – che a oltre novant'anni si comporta come un'affascinante cinquantenne –, un cane che trova per strada e sembra essersi innamorato di lei, un amico geloso fino al ridicolo e un lavoro come modella capitato per caso.
Così, tra il cuore che le batte per Jack, e Dylan che si mette nei guai, Schuyler dovrà capire cosa si cela dietro la morte di Aggie, e nel farlo entrerà in contatto con un mondo sconosciuto che guiderà verso il suo unico destino...


Le prime impressioni contano sempre, anche se c'è un piccolissimo margine di miglioramento nelle restanti 300 e passa pagine.
Le incongruenze persistono, ce n'è un'altra grande come una casa dopo la citazione che ho riportato qui e che mi ha dato da pensare (ancora): i due già citati gemelli sono eredi di un impero farmaceutico, ma nessuno dei due genitori, chissà come, è proprietario di una casa farmaceutica.
Lo so, queste non sono cose importanti ai fini della trama, ma personalmente mi disturbano notevolmente. Comunque andiamo avanti con la recensione.
Il libro, sebbene ricco di incongruenze e pezzi che non servono a nulla, tranne a dire "guardate come so descrivere bene New York", non è di per sé malvagio, anzi. Certo si potevano mettere meno elementi sul piatto, elaborare un po' di più certi passaggi, rendere più armonioso il tutto e, magari, visto che è il primo di una serie, lasciare anche qualcos'altro per dopo.

Sangue Blu è ambientato a New York e narra le avventure di un gruppo di ragazzi dell'East Side (mi ricorda vagamente qualcosa), tutti di buone famiglie risalenti ai tempi dei Padri Pellegrini sbarcati con la Mayflower nel 1620, che studia in un college molto esclusivo, il Duchesne.
E fin qui abbiamo una trama assolutamente normale, quindi la de la Cruz deve aver pensato "Come posso fare per rendere il tutto più interessante?", la risposta è semplice e diretta e ha già colpito varie autrici negli ultimi anni: basta rendere i personaggi dei vampiri.
Ma non vampiri qualunque, perché no, nel mondo della de la Cruz i vampiri non sono quelli classici che si dissolvono al sole, vengono annientati con l'aglio o una croce, bensì sono vampiri in quanto sono 1) immortali e 2) bevono sangue umano. Tutto il resto sono stupide dicerie messe in giro dal Conclave per far credere a un'esistenza dannata degli stessi vampiri e proteggere il buon nome dei Sangue Blu (?).
Ok, è un'interpretazione piuttosto originale del mito del vampiro, non c'è che dire, anzi le sono molto grata di non aver fatto sbrilluccicare al sole il protagonista (anche se al buio si illumina come un albero di Natale (cit.)). È molto interessante anche il fatto delle vite passate, cioè che i Sangue Blu, quando decidono di ritornare alla vita, impiantano il proprio dna, cioè il sangue blu, in un embrione.
Però, il libro così sarebbe stato una noia mortale (per non parlare del fatto che ricorda terribilmente Gossip Girl in versione dark), quindi cosa può mai succedere a degli esseri immortali? Ancora una volta la risposta è molto semplice: possono morire.
La mia espressione quando ho letto questo? Più o meno era così: o.O
Ovviamente c'è una spiegazione più che logica del perché anche gli esseri immortali per eccellenza possono morire così, senza aver fatto nulla di male. Semplicemente muoiono per dissanguamento.
Detta così fa ridere, ma come in tutte le cose c'è una spiegazione logica: consunzione. Praticamente Aggie non è semplicemente morta dissanguata, ma una qualche creatura l'ha prosciugata rendendo impossibile qualsiasi reinserimento del suo sangue in un nuovo ciclo, appropriandosi della sua anima (sì, i vampiri hanno un'anima) e delle sue memorie.

La de la Cruz dimostra di avere molta fantasia e questo è un bene, perché l'ho apprezzata notevolmente, e, cosa non meno importante, dà a tutto una spiegazione logica che non si poggia sul solito assunto "È così perché è fantasy". Se solo si fosse soffermata un po' di più sulla storia della morte di Aggie (passata subito in secondo piano, per poi riprendere piede) e dei Sangue Blu, anziché perdersi per circa 200 pagine nel racconto della vita di sei adolescenti ricchi e che possono avere qualsiasi cosa, il libro ne avrebbe guadagnato molto.
Le ultime 150 pagine, poi, sono le più interessanti e, come succede spesso in libri di questo genere, tutto diventa più rapido e quasi impalpabile, vengono messi nel piatto troppi argomenti a cui si cerca di dare una spiegazione, creando, però, solo scompiglio. Un vero peccato, perché se la de la Cruz si fosse svegliata un po' prima, il libro sarebbe stato senz'altro migliore.
 

Per quanto riguarda i personaggi, mi sono sembrati un po' piatti e stereotipati, soprattutto Mimi Force, che davvero non ho potuto soffrire e, se fossi stata nell'autrice, immortale o no, l'avrei fatta morire alla prima occasione =D
Schuyler tutto sommato è piuttosto normale, non spicca per qualche motivo particolare e, se non fosse per ciò che le dice sua nonna nel finale, si poteva benissimo paragonare a una comparsa.
Bliss e Dylan, invece, sono i due personaggi che ho più apprezzato. La loro è la classica storia d'amore travagliato e bellissimo, ricco di problemi e incomprensioni. E penso che comprerò il seguito soprattutto per sapere come finisce tra loro e cos'è successo a Dylan.
Oliver è il classico migliore amico innamorato della protagonista che fa di tutto per starle accanto, qualsiasi cosa succeda.
Jack, invece è il bello della situazione che si prende una cotta per Schuyler e le manda messaggi contrastanti della serie "mi piaci... ma non mi piaci poi così tanto... mi piaci di nuovo". Snervante e un po' infantile, nonostante si dica sia il più grande della compagnia.
I genitori, come sempre, fanno da comparse più o meno importanti, e i ragazzi, nonostante siano minorenni, possono fare ciò che vogliono, andare dove vogliono, con chi vogliono senza subire (quasi mai) le conseguenze delle loro azioni. Non capisco come nei libri (e nei telefilm per adolescenti) si possano scrivere delle cose del genere, dando l'impressione che i genitori e gli adulti siano dei buoni a nulla che impongono regole sempre più ferree e rigide. Anche qui succede più o meno lo stesso, nonostante i genitori di Bliss sembrino avere la testa sulle spalle molto più di altri che non si sono praticamente visti.
Di contro, Cordelia è un bel personaggio, molto realistico e dà l'impressione di essere l'unico adulto dotato di buonsenso. Ma forse questo dipende dalla sua storia, da ciò che ha dovuto vivere in passato e da come l'autrice ha deciso di concentrarsi su di lei, forse unica e vera protagonista del romanzo.

Il finale mi ha molto incuriosita e lascia spazio a molte (troppe) e varie interpretazioni, quindi penso che leggerò anche il secondo libro (mi pare sia già uscito anche in edizione economica). L'unica cosa che mi disturba è il fatto che la de la Cruz dimostra di avere le capacità per scrivere qualcosa di veramente valido, esulando dai classici cliché, ma sembra non voler applicarsi per far emergere nulla, restando nel limbo delle autrici-non-autrici, assecondando ancora una volta un mercato che vuole storielle semplici e lineari pensando che i lettori siano tutti idioti.

Al di là di tutte le varie considerazioni, devo dire che non se consigliare o meno questo libro, perché senz'altro a qualcuno piacerà tantissimo, soprattutto se appassionato del genere e dei cliché triti e ritrititi, mentre a qualcuno farà schifo, magari stanco di leggere sempre le stesse cose (e a ragione).
Dico solo che se volete leggerlo, lo fate a vostro rischio e pericolo ;D

Voto: ★★★
Eruannë.

venerdì 19 agosto 2011

In My Mailbox #4

Eccezionalmente anche questa settimana un nuovo appuntamento con la rubrica di Kristy di The Story Siren:


Titolo: Poirot sul Nilo
Autore: Agatha Christie
Pagine: 359
Quarta di copertina: Il destino ha riunito un eterogeneo gruppo di viaggiatori sul lussuoso battello da crociera Karnak, in navigazione sul Nilo.
Tra essi la personalità dominante è senz'altro quella dell'affascinante Linnet Ridgeway, la ragazza più ricca d'Inghilterra, abituata a essere sempre al centro dell'attenzione. Attorno a lei gravitano un fidanzato respinto e diversi accaniti ammiratori che se ne contendono i favori. Ciascuno dei personaggi ha però una sua storia e un suo segreto da custodire, accuratamente nascosto sotto un'inappuntabile facciata di rispettabilità e di perbenismo. Fra i turisti c'è anche Hercule Poirot, una volta tanto in vacanza; ma anche in questa occasione il suo ozio è destinato a durare poco. Nel giro di poche ore, infatti, a bordo del Karnak si consumano ben due delitti, e la tranquilla crociera si trasforma in una disperata caccia a un assassino diabolicamente astuto.
Arrivato da: Comprato

Altro acquisto di mia madre ufficialmente per me (=D), ma che alla fine legge anche lei, anzi gli altri se li è proprio divorati... a differenza di me, che vado con calma e tranquillità e ci metto settimane per leggermene uno ;D



Titolo: La dea della vendetta
Autore: S.S. Van Dine
Pagine: 260
Quarta di copertina: "Non c'è niente da fare, se non aspettare altri sviluppi.
È come in una delle combinazioni degli scacchi di Alekhine. E potrebbe essere una combinazione che ci mangerà tutti i pezzi sulla scacchiera, lasciandoci senza difesa..."
Arrivato da: Comprato

Non ho ancora avuto il piacere di leggere alcun libro di S.S. Van Dine e quindi sarà una novità assoluta per me.
Devo dire che il titolo del libro è intrigante e forse fa già trasparire qualcosa, ma appena avrò occasione (cioè dopo tutti quelli della Christie presi nelle ultime settimane, quelli di Wallace e quello regalatomi da Taruel =D) lo leggerò più che volentieri e con estrema attenzione.



Titolo: Soulless
Autore: Gail Carriger
Pagine: 357
Quarta di copertina: First, she has no soul. Second, she's a spinster whose father is bot Italian and dead. Third, she was rudely attacked by a vampire, breaking all standards of social etiquette.
Where to go from there? From bad to worse apparently, for Alexia accidentally kills the vampire – and then the appalling Lord Maccon (loud, messy, gorgeous, and werewolf) is sent by Queen Victoria to investigate.
With unexpected vampires appearing and expected vampires disappearing, everyone seems to believe Alexia is responsible. Can she figure out what is actually happening to London's high society? Will her soulless ability to negate supernatural powers prove useful or just plain embarrassing? Finally, who is the real enemy, and do they have treacle tart?
Arrivato da: Comprato su internet.

Da un po' avevo adocchiato questo libro e finalmente, quando l'ho visto a un prezzo abbordabile su internet (pagando solo il libro e non le spese di spedizione *-*), mi sono buttata e l'ho comprato direttamente in lingua originale – memore degli errori segnalati da altri blogger per quanto riguarda la versione italiana –.
È da un po' che non leggo qualcosa (di impegnativo) in inglese e, anzi, il mio inglese è mooooooooolto arrugginito, quindi spero di riuscire a capire almeno il 20% di ciò che c'è scritto... sì, sono molto fiduciosa =D ma visto che ho intenzione di spendere meno soldi possibile (in teoria nulla) da settembre in poi, ho deciso di (ri)cominciare a leggere i libri che più interessano e ispirano direttamente in inglese. Senza contare che il sito che ho trovato è veramente interessante.

mercoledì 17 agosto 2011

W... W... W... Wednesdays #15


Quindicesimo appuntamento con la simpatica rubrica ideata da MizB di Should be Reading, che consiste nel rispondere a tre domande, riguardanti i libri.
» What are you currently reading? (Cosa stai leggendo al momento?)
» What did you recently finish reading? (Cos'hai finito di leggere di recente?)
» What do you think you’ll read next? (Quale sarà il prossimo libro che leggerai?)

Ecco le mie risposte:
» Cosa stai leggendo al momento?
Da settimane, ormai, ho in lettura Il figlio del cimitero di Neil Gaiman e spero di finirlo presto. Oltre a questo sto leggendo Sangue Blu di Melissa de la Cruz (qui potete leggere un post con le prime impressioni sulla lettura) e Poirot a Styles Court di Agatha Christie.

» Cos'hai finito di leggere di recente?
Questa settimana non ho letto molto, tranne i libri che ho iniziato, quindi nulla da segnalare =D.

» Quale sarà il prossimo libro che leggerai?
Visto che ogni volta che vorrei leggere un libro viene sorpassato da un altro, questa volta non dirò quale sarà la mia prossima lettura, così sarà una sorpresa sia per me sia per voi =D


E voi? Quali sono i vostri libri letti, da leggere e che state leggendo?

Eruannë.

martedì 16 agosto 2011

Teaser Tuesdays #15


Anche se oggi è il mio compleanno (tanti auguri a me, tanti auguri a me =D), sono felice di postare il quindicesimo appuntamento con l'iniziativa ideata da MizB di Should be Reading, le cui regole sono:
1) Prendi il libro che stai leggendo;
2) Aprilo in un punto a caso;
3) Trascrivi un breve pezzo da quella pagina, facendo attenzione a non scrivere spoilers;
4) Riporta titolo e autore del libro citato.

Ecco qui il Teaser di questa settimana:

– Sì, amico mio – replicò inaspettatamente Poirot – posso sostenerlo. Ho telefonato all'ospedale dove lavorava.
– E allora?
– Allora ho saputo che martedì pomeriggio la signorina Howard era di servizio, che si era gentilmente offerta di fare anche il turno di notte e che la sua offerta erav stata accettata ben volentieri. Non ci sono dubbi in proposito.


Capitolo VIII - Nuovi sospetti, p. 125, Poirot a Styles Court, di Agatha Christie


Qual è il vostro teaser di questa settimana? Lo spazio commenti di questo post sono a vostra completa disposizione =)

Eruannë.

lunedì 15 agosto 2011

{Prime impressioni} Sangue Blu

Oggi avevo voglia di leggere qualcosa di fresco, leggero e che esulasse un po' dai gialli della Christie che sto leggendo ultimamente. Così, seguita dalla mia voglia, ho preso in mano un libro che ho comprato un po' di mesi fa: Sangue Blu di Melissa de la Cruz.

Titolo: Sangue Blu
Autore: Melissa de la Cruz
Data di pubblicazione: 2011
Casa editrice: Fanucci Editore
Collana: SuperTeens
Genere: Urban Fantasy, Teens
Pagine: 288
Prezzo: 6.50€
Quarta di copertina: Schuyler Van Alen frequenta un'esclusiva scuola di New York, in cui non si è mai ambientata fino in fondo. Ha quindici anni quando la sua vita cambia di colpo: una compagna di scuola, Aggie, viene trovata morta suscitando in lei un'ossessione inspiegabile. MA non è solo questo a sconvolgerla: Jack Force, il ragazzo più bello del suo corso, si mostra improvvisamente interessato a lei, come se Schuyler possedesse un alone di fascino e mistero. Poi c'è Bliss, un nuovo arrivo che frequenta quella snob di Mimi e che si innamora in un attimo del suo amico Dylan. A complicare ulteriormente le cose ci si mette sua nonna Cordelia – che a oltre novant'anni si comporta come un'affascinante cinquantenne –, un cane che trova per strada e sembra essersi innamorato di lei, un amico geloso fino al ridicolo e un lavoro come modella capitato per caso.
Così, tra il cuore che le batte per Jack, e Dylan che si mette nei guai, Schuyler dovrà capire cosa si cela dietro la morte di Aggie, e nel farlo entrerà in contatto con un mondo sconosciuto che guiderà verso il suo unico destino...

Premetto che sapevo perfettamente a cosa andassi incontro quando l'ho comprato (forse per questo ho preferito prenderlo in edizione economica), quindi non mi aspettavo un libro eccelso, complice il fatto che sia palesemente per ragazzine. La trama mi ha ispirata, ho subito pensato si trattasse di qualcosa di originale, sebbene io non sia una fan dei vampiri dell'ultimo periodo e della moda dilagante che li ha visti protagonisti da Twilight in poi.
Però non mi aspettavo incongruenze e copiature di altri libri (primo fra tutti Shadowhunters... o la Clare ha "scopiazzato" anche dalla de la Cruz?) fin dall'inizio. Di certo non è stata una buona impressione, anzi.
Parlando di incongruenze, faccio un esempio grande come una casa e che, personalmente, ho trovato parecchio sconcertante:
[...] Jack Force. Era uno del penultimo anno, uno del pianeta 'Popolarità'; potevano anche frequentare la stessa scuola, ma di sicuro appartenevano a due mondi diversi. Inoltre, la gemella di Jack era l'indomita Mimi Force, una il cui solo scopo della vita era rendere infelici gli altri. [...]
(Capitolo 1, p. 22)
[...] Madeleine Force, detta Mimi. Sedici anni e l'aria di una trentenne. [...]
[...] Allungò le gambe e le stese languidamente sul divano, i piedi poggiati in grembo al fratello. Il suo cavaliere per quella sera, il diciannovenne erede di un impero farmaceutico, fece finta di non notarlo; [...]
(Capitolo 2, pp. 26-27)
Non so voi, ma a quanto mi risulta i gemelli non possono nascere con ben tre anni di differenza. O ho sempre studiato male biologia? O siccome è fantasy, allora è concesso anche che si modifichi la gestazione umana?
Comunque all'inizio pensavo si riferisse a un altro personaggio, visto che il nome "Benjamin" è leggermente diverso da "Jack", ma poi la stessa autrice dà la spiegazione del nome e dice chiaramente che i due Force sono gli unici figli di Charles Force.
Poi ho pensato si trattasse di un errore del traduttore, ma ho letto quella stessa parte dall'e-book in inglese e c'è l'identica incongruenza (anzi, è ben sottolineato che lui è il suo twin brother... O.O). Ma com'è possibile che in così poche pagine l'autrice, il suo editor, il traduttore e l'editor di quest'ultimo non si siano resi conto dell'errore e non abbiano cercato di porvi rimedio? Non ci vuole una laurea per capire dov'è sbagliato, cavoli.

Francamente sono molto indecisa se continuare la lettura o meno, perché tra incongruenze, copiature di incipit e chissà che altro non so quanto ne valga la pena. Ma sono indecisa, appunto, perché la lettura si sta rivelando piuttosto rapida e per nulla pesante (arrabbiature per le incongruenze a parte), quindi potrei anche finire il libro in poco e, probabilmente, ricredermi su questo giudizio iniziale.
Intanto che ci penso mi dedico ad altro, che è meglio =D

Spero, comunque, che la de la Cruz sia stata molto più attenta nella stesura di Le streghe di east end, perché non vorrei dover pentirmi di partecipare a un giveaway...
Se almeno non prendesse più spunto dai telefilm di spicco degli ultimi decenni, sono sicura che la sua fantasia ne ricaverebbe molto di più e riuscirebbe a creare qualcosa di veramente unico.

Staremo a vedere...
Eruannë.

venerdì 12 agosto 2011

In My Mailbox #3

Nuovo appuntamento con la rubrica di Kristy di The Story Siren, e che ormai per me ha cadenza bisettimanale (più o meno =D).



Titolo: C'è un cadavere in biblioteca
Autore: Agatha Christie
Pagine: 206
Quarta di copertina: St Mary Mead, una mattina come tante. Almeno fino a quando il colonnello Bantry e sua moglie Dolly vengono bruscamente svegliati da una cameriera terrorizzata, venuta ad annunciare che, nella biblioteca della villa, è stato trovato il cadavere di una sconosciuta in abito da sera, apparentemente assassinata. Nessuno degli abitanti della casa ha mai conosciuto la vittima, ma allora come spiegare il bizzarro ritrovamento? La polizia, subito interpellata, comincia le indagini, ma sarà la simpatica Miss Marple, con il suo occhio infallibile e la sua lucida capacità di far luce nei più tortuosi meandri dell'animo umano, a risolvere il caso. 
Arrivato da: Comprato

Mia madre, come già detto, mi sta comprando praticamente tutta la serie del Corriere della Sera.
Questo è uno dei libri che mi ispirano di più della Christie, insieme ad Assassinio sull'Orient Express e Dieci piccoli indiani. Spero proprio di poterlo leggere al più presto, anche se prima ce ne sono altri due =D


Titolo: L'angelo del terrore
Autore: Edgar Wallace
Pagine: 219
Quarta di copertina: "Il senso della verità spesso sfugge, molte volte inganna, persino quando si presenta limpidamente dinanzi a noi. Che siamo ciechi o stolti non importa in questi casi. C'è chi è più portato a svelare il mistero, chi, invece è più adatto a creare il misfatto, in ognuno dei casi un maestro a fare entrambe le cose è Edgar Wallace nel romanzo L'angelo del terrore."
L’angelo del terrore è uno dei gialli di Edgar Wallace di maggior interesse. Il romanzo si apre con un verdetto in tribunale: un uomo considerato colpevole di omicidio è condannato all’ergastolo.
Ma dietro questa sentenza c’è lo zampino di una donna affascinante, che ammalia e inganna. E la verità è celata dietro le sue azioni e di quelle del padre. Il fine ultimo è quello di accaparrarsi il bottino e per farlo i due giocano sporco, confondono le idee, spargono sangue, facendolo con maestria, quasi senza lasciare tracce, senza far trapelare emozioni. Ma c’è chi quella verità nascosta riesce a intravederla e si mette sulla scia dell’angelo del terrore…

Arrivato da: Comprato

Ho appena finito di leggere un altro libro di questo autore e ne sono rimasta piuttosto delusa, perché sembrava più un romanzetto rosa che un libro giallo e questo mi ha fatto storgere parecchio il naso. Spero vivamente che in questo Wallace si riscatti completamente e abbia messo in scena qualcosa di veramente buono per saziare il mio appetito di mistero (=D).


Titolo: La biblioteca dei morti
Autore: Glenn Cooper
Pagine: 439
Quarta di copertina: Questo romanzo comincia nel dicembre 782 in un'abbazia sull'isola di Vectis (Inghilterra), quando il piccolo Octavus, accolto dai monaci per pietà, prende una pergamena e inizia a scrivere un'interminabile serie di nomi affiancati da numeri. Un elenco enigmatico e inquietante.
Questo romanzo comincia il 12 febbraio 1947, a Londra, quando Winston Churchill prende una decisione che peserà sulla sua coscienza sino alla fine dei suoi giorni. Una decisione atroce ma necessaria.
Questo romanzo comincia il 10 luglio 1947, a Washington, quando Harry Truman, il presidente della prima bomba atomica, scopre un segreto che, se divulgato, scatenerebbe il panico nel mondo intero. Un segreto lontano e vicinissimo.
Questo romanzo comincia il 21 maggio 2009, a New York, quando giovane banchiere David Swisher riceve una cartolina su cui ci sono una bara e la data di quel giorno. Poco dopo, muore. E la stessa cosa succede ad altre cinque persone. Un destino crudele e imprevedibile.
Questo romanzo è cominciato e forse tutti noi ci siamo dentro, anche se non lo sappiamo.
Perché non esiste nulla di casuale.
Perché la nostra strada è segnata.
Perché il destino è scritto.
Nella Biblioteca dei Morti.
Arrivato da: Taruel per l'iniziativa Sogno di una notte di mezza estate del gruppo Regaliamoci Libri di aNobii.

Avevo visto questo libro in libreria secoli fa, mi affascinava soprattutto la copertina e quella magica parolina nel titolo: biblioteca. Per me questa parola ha un significato particolare e quando penso alla biblioteca davanti a me compaiono tutti quegli scaffali di legno intarsiato che si trovano nelle biblioteche dei monasteri... un sogno *-*
Comunque non ho aggiunto questo libro alla mia lista dei desideri solo per la parola biblioteca, ma anche e soprattutto per la trama. Da appassionata di gialli, misteri e storia (un mix esplosivo), tutto ciò non può che farmi brillare gli occhi.


Titolo: Miss Marple: Nemesi
Autore: Agatha Christie
Pagine: 238
Quarta di copertina: «... desidero che facciate delle indagini su un omicidio...».
Davvero eccentrica la lettera postuma che gli esecutori testamentari del vecchio miliardario Jason Rafiel hanno avuto l'incarico di consegnare a Miss Marple: nel documento, infatti, non si specifica di quale omicidio si tratti. Sarà compito dell'anziana investigatrice scoprirlo, partecipando a un originale tour in visita alle ville e ai giardini famosi della vecchia Inghilterra. Il viaggio si prospetta subito pieno di incognite: una delle partecipanti muore in un misterioso incidente e Miss Marple fa conoscenza con un bizzarro terzetto di attempate sorelle coinvolte nella morte di una ragazza avvenuta dieci anni prima. Con la sua aria mite e svampita, l'arzilla zitella di St. Mary Mead riuscirà a risolvere brillantemente l'intricato caso.
Arrivato da: Comprato

mercoledì 10 agosto 2011

{Recensione} L'uomo che non era nessuno

Titolo: L'uomo che non era nessuno
Autore: Edgar Wallace
Anno: 1997
Casa editrice: Gruppo Newton
Collana: Compagnia del giallo
Genere: Giallo Rosa
Pagine: 95
Prezzo: 0.15€
Quarta di copertina: Marjorie Stedman lavora come segretaria nello studio di un avvocato. La sua è una vita normale, finché un giorno non entra in scena un uomo misterioso, chiamato Pretoria Smith. Chi è questo individuo? E quali sono i suoi rapporti con lo zio di Marjorie? Tutto si complica ancora di più il giorno in cui, in una sala di un antico maniero inglese, Marjorie si trova di fronte a un allucinante spettacolo. A terra giace il cadavere di Sir James Tynewood, ucciso con un colpo di pistola, e accanto a lui c'è Pretoria Smith che si accusa dell'assassinio. E i misteri, invece di risolversi, sembrano infittire sempre più.


L'uomo che non era nessuno è senz'altro un bel romanzo (anche se piuttosto breve), peccato che di giallo abbia ben poco.
Tutta la storia ruota attorno a una ragazza, Marjorie Stedman, dapprima segretaria di un avvocato di Londra e poi ereditiera della fortuna di suo zio, costretta a un matrimonio forzato per preservare la ricchezza di famiglia.
Una sera, inviata dall'avvocato a portare una lettera in una tenuta di campagna, Marjorie assiste al presunto assassinio di un baronetto, Sir James Tynewood.
E fin qui sembra che il libro sia incentrato sull'omicidio, ci si aspetta che Marjorie indaghi, trovi il colpevole e lo assicuri alla giustizia. Peccato che questo non sia un giallo canonico e che Wallace si perda nei meandri della storia che avrebbe dovuto essere solo secondaria.
Infatti l'autore ci trasporta in Sudafrica, dallo zio di Marjorie e ci racconta l'amicizia tra questo e un certo signor Smith di Pretoria. Poi ritorniamo in Inghilterra, sono passati quattro anni dalla fatale sera e Marjorie vive in campagna con la madre e organizza raccolte di fondi.
Un giorno, però, Marjorie riceve una strana lettera da suo zio, in cui la obbliga a sposarsi col signor Smith per non far finire in mani sbagliate il patrimonio di famiglia. Da qui in poi abbiamo i turbamenti e i problemi di una ragazzina che ogni tanto si ricorda della sera dell'assassinio e poi ritorna alla vita normale, come se nulla fosse.
È questo che mi ha dato estremamente fastidio della storia, perché se io compro un giallo, vedo in copertina la dicitura "Il giallo economico classico", leggo la trama e mi convinco che sia interessante e poi non c'è nulla di tutto ciò mi sento presa per i fondelli (ora capisco perché nessuno aveva ancora comprato un libro che costava soltanto 15 centesimi).
Questo non è un giallo, è una storiella romantica – neanche tanto – che con i gialli ha ben poco a che fare. È vero, anche in questo genere spesso ci sono romanticismo e sentimenti, e mi sta bene, ma non sono mai gli elementi principali.
Wallace scrive molto bene, ha uno stile accattivante e il traduttore gli ha reso giustizia, non ho mai letto errori, né incongruenze, e questo l'ho apprezzato veramente tanto. Ma uno stile buono senza una vera storia di genere non ha senso.
Anche i personaggi sono ben caratterizzati, anche se talvolta li ho trovati piuttosto zoppicanti e privi di alcun senso, come se fossero messi lì a caso. Il personaggio che ho sopportato di meno è stato quello della madre di Marjorie: non capisco da dove Wallace abbia preso spunto per descrivere una donna con un carattere tanto inetto quanto inutile. Se io fossi stata nell'autore l'avrei senz'altro fatta ammazzare da qualcuno il prima possibile, non solo da quando è ricca sfondata (i soldi non erano neanche per lei, ma solo per Marjorie) si permette di sprecarli come più le aggrada, magari perdendoli al gioco, ma anche si permette di fare la vittima sacrificale, di dire che sua figlia la fa stare male con tutte le domande che le pone per capire come mai non ci sia l'ombra di un cent in banca. Per non parlare di quando difende la donna che la sta derubando.
Già il fatto che il libro mancasse totalmente dell'elemento fondamentale, cioè il giallo, era una cosa su cui in qualche modo si poteva sorvolare, ma il personaggio della madre di Marjorie ha dato il colpo di grazia.
Francamente sconsiglio questo libro (anche se gli ho dato tre stelline) a tutti gli appassionati del genere; secondo me si poteva sviluppare meglio la trama di partenza, lasciando da parte Marjorie, sua madre, il matrimonio obbligato e tutto il resto. E poi, se mai dovessero ristamparlo, mi auguro che modifichino la quarta di copertina con la vera trama e, soprattutto, gli assegnino il genere giusto.
Spero che gli altri libri di Wallace che ho preso in questi giorni non siano come questo, altrimenti si salvi chi può.

Voto: ★★
Eruannë.

{Segnalazione} Canti e Porte

Tranquilli, non sono impazzita per scrivere un titolo del genere, ma dovendo fare un riassunto dei titoli da segnalare, questo è quello meglio riuscito ;)

Ricordate che tempo fa ho recensito I Canti di Belefiaht?
Chi se lo ricorda vuol dire che segue molto attentamente questo blog e ha tutta la mia stima; chi non se lo ricorda, invece, è bene che si faccia un ripasso =D
L'autore, dopo la mia recensione, mi ha ringraziata per i consigli e si è rimesso subito al lavoro, così ora è orgoglioso di presentare la nuova edizione de I Canti di Belefiaht, rivista e corretta.

Titolo: I Canti di Belefiaht
Autore: Giovanni Smeriglio
Anno: 2011
Casa editrice: Arduino Sacco Editore
Genere: Fantasy
Pagine: 210
Prezzo: 18.00€
Quarta di copertina: Cosa interrompe l’ennesima battaglia tra gli angeli e i demoni? Il pianto di un giovane poeta alla ricerca della propria ispirazione contiene la chiave per trovare quell’ essere che l’angelo e il demone cercano da sempre.
Inizia così per Andreas un viaggio in cui, attraverso la propria morte, il proprio paradiso e il proprio inferno, capirà come il destino di madri disperate, innocenti, assassini, dannati, suicidi, e giovani poetesse, si intrecci con il suo. Un viaggio guidato dalle poesie di un angelo-demone che attraverso i suoi versi lo guiderà all’interno dei suoi incubi e delle sue paure, nei suoi sogni e nei suoi amori, fino all’incontro di quel fuoco che tiene in sé il volto dolce e pauroso, terribile e magnifico, dell’ispirazione. Il destino e il segreto di un poeta e dei suoi versi nascosti nel significato dei nomi e nelle poesie de “I Canti di Belefiaht”.

Mi fa piacere che l'autore si sia messo d'impegno e, insieme all'editor della casa editrice, abbia ridato nuova vita a questo suo romanzo, vuol dire che ci tiene a ciò che scrive e che vuole sempre migliorarsi. Purtroppo non ho letto la nuova versione (e non so quando mi sarà possibile farlo), quindi il mio giudizio può ricollegarsi soltanto a ciò che ha detto l'autore; ricordo, comunque, che la trama mi era piaciuta molto ed era particolare e unica.


L'altra segnalazione, riguarda un autore esordiente: Eldies.

Titolo: Le porte senza meta
Autore: Eldies
Anno: 2011
Genere: Fantascienza
Pagine: 260
Prezzo: scaricabile gratuitamente sul sito dell'autore
Quarta di copertina: Anno 2051 d.C. Su una Terra già devastata dall’inquinamento, predata delle sue ricchezze e governata dalla corruzione, scende la scure di un’invasione da parte di una feroce razza guerriera aliena, intenzionata a prosciugare l’ultima linfa vitale del nostro pianeta: l’energia geotermica. Quasi trent’anni dopo, il Maggiore Loneway dell’Armata Ribelle d’Europa guida una spedizione in Sudamerica per tentare di riallacciare i contatti con i ribelli di quelle terre, nella speranza di organizzare futuri attacchi coordinati agli alieni invasori. A capo di una squadra di piloti d’aerei, tanto diversi tra loro quanto abili nel sopravvivere alle situazioni più difficili, il militare europeo s’imbatte in un gruppo di guerriglieri peruviani che lo indirizzano al loro comando centrale. Sotto la guida del giovane messicano Raùl, un ragazzo orfano che desidera ardentemente fare la sua parte in quella guerra di sopravvivenza, gli europei giungono alle rovine della Città-Santuario di Machu Picchu, l’antica capitale religiosa degli Inca. In quel luogo carico di mistero apprendono del fallimento totale della loro missione ma, al contempo, scoprono un’incredibile verità sull’origine della civiltà umana e… una remota speranza di sconfiggere i mostri che dominano la Terra.

Il genere di quest'ultimo libro non è tra i miei preferiti o tra quelli che conosco meglio, ma ho deciso di dargli una possibilità perché l'autore ha avuto anche un'idea che in Italia si è vista poco o per nulla (in America è pratica comune da molti anni): diffondere il proprio libro gratuitamente.
Non l'ho ancora letto, la trama mi ispira, quindi appena posso lo affronterò, ma intanto vi segnalo Eldies e il suo sito da cui potete scaricare questo libro.

Buona lettura^^
Eruannë.

W... W... W... Wednesdays #14


Quattordicesimo appuntamento con la simpatica rubrica ideata da MizB di Should be Reading, che consiste nel rispondere a tre domande, riguardanti i libri.
» What are you currently reading? (Cosa stai leggendo al momento?)
» What did you recently finish reading? (Cos'hai finito di leggere di recente?)
» What do you think you’ll read next? (Quale sarà il prossimo libro che leggerai?)

Ecco le mie risposte:
» Cosa stai leggendo al momento?
Da settimane, ormai, ho in lettura Il figlio del cimitero di Neil Gaiman e spero di finirlo presto.

» Cos'hai finito di leggere di recente?
Ieri ho concluso L'uomo che non era nessuno di Edgar Wallace e qualche giorno fa Fermate il boia di Agatha Christie. Libri interessanti e di cui troverete le recensioni nei prossimi giorni (di uno dei due molto probabilmente oggi stesso).

» Quale sarà il prossimo libro che leggerai?
Visto che ogni volta che vorrei leggere un libro viene sorpassato da un altro, questa volta non dirò quale sarà la mia prossima lettura, così sarà una sorpresa sia per me sia per voi =D


E voi? Quali sono i vostri libri letti, da leggere e che state leggendo?

Eruannë.

martedì 9 agosto 2011

Teaser Tuesdays #14

Nuovo appuntamento con l'iniziativa ideata da MizB di Should be Reading, le cui regole sono:
1) Prendi il libro che stai leggendo;
2) Aprilo in un punto a caso;
3) Trascrivi un breve pezzo da quella pagina, facendo attenzione a non scrivere spoilers;
4) Riporta titolo e autore del libro citato.

Ecco qui il Teaser di questa settimana:


– E i due? – chiese lei.
Pretoria Smith passò uno sguardo circolare nella stanza.
– Oh, uno lo ammazzai, alla fine. Ci diede del filo da torcere – spiegò, e lei rabbrividì. – Penso di averlo ucciso, non ne sono sicuro. L'altro si mostrò utile, e naturalmente non creò fastidi.


Capitolo 18, p. 53, L'uomo che non era nessuno, di Edgar Wallace


Qual è il vostro teaser di questa settimana? I commenti a questo post sono a vostra completa disposizione =)

Eruannë.

lunedì 1 agosto 2011

Nuova disciplina del prezzo dei libri

Il 20 luglio, è passata al Senato la legge sul prezzo del libro che, in sintesi, dall'1 settembre p.v. impone un tetto, fissato al 15%, per gli sconti applicabili ai libri, al fine di equiparare grandi catene di distribuzione come Feltrinelli, Mondadori, Giunti ai piccoli e medi distributori che non possono fare gli stessi sconti applicati altrove, e stabilisce che "i saldi" possono essere effettuati solo una volta all'anno e non nel periodo natalizio.
Il ddl, oltre a essere stato sottoscritto dal PD (cosa che mi ha dato molto da pensare), è stato fortemente voluto da un gruppo di medio-piccoli editori e di librai indipendenti, cioè dai Mulini a vento che, più o meno da un anno a questa parte, stavano lottando per avere una legge simile.

In rete, ovviamente, c'è stata una netta spaccatura, tra lettori indignati (talvolta anche piccoli editori o librai indipendenti che non hanno aderito ai Mulini a vento) ed editori medio-piccoli soddisfatti finalmente di avere le stesse possibilità di sopravvivere dei grandi editori.
Tra i lettori indignati è subito nata una petizione da presentare al Presidente della Repubblica e, un po' più in sordina, ma che secondo me è un'idea che merita accoglimento, una proposta su aNobii (più precisamente qui) di sciopero dell'acquisto dei libri.

In questi ultimi due giorni, mi sono soffermata a pensare ai pro e contro di entrambe e questo è ciò che è emerso:
» Petizione per la revisione e/o cancellazione della legge
Pro: La legge non entra in vigore e i lettori possono continuare a comprare libri con sconti fittizi* anche del 30% in negozio o del 40% o più su internet, lasciando libero il mercato da qualsivoglia vincolo, permettendo alla grande distribuzione di "fare i saldi" più volte in un anno solare.
Contro: Le piccole librerie indipendenti e i medio-piccoli editori saranno costretti a chiudere perché impossibilitati ad applicare le stesse promozioni delle grandi case editrici che curano la distribuzione nei loro punti vendita, abbassando i prezzi come più piace a loro.

*Gli sconti che trovate adesso in circolazione nelle librerie gestite dalle case editrici più grandi sono di fatto fittizi, in quanto il prezzo del libro è maggiorato ancora prima di uscire dalla ce e gli viene applicato uno sconto del 25-30% che in realtà può ricondurre al "prezzo reale".

» Sciopero dei lettori per qualche mese
Pro1: Gli editori sono costretti dai lettori (e non solo dalla nuova legge), giocoforza, ad abbassare i prezzi dei libri per invogliare i lettori a comprarli non avendo più la possibilità di fare sconti elevati e, soprattutto, vedendo che, dovendo sostenere loro stessi delle spese, ci stanno solo perdendo.
Pro2: I lettori riscoprono le biblioteche, i vecchi libri nascosti in qualche anfratto polveroso delle proprie librerie o si affidano agli scambi e altre iniziative promosse dentro e fuori la rete per fare circolare i libri in modo libero e senza vincoli (pura utopia, perché i libri dovrebbero essere sempre comprati da qualcuno e se i prezzi sono quelli attuali, ce li possiamo pure sognare).
Contro1: La legge rimane quella, con tutti i pro e i contro che ne derivano, e i prezzi dei libri saranno sempre decisi dalle case editrici.
Contro2: Le piccole librerie indipendenti e i medio-piccoli editori saranno più a rischio "perdita" dei grandi editori.


A mio avviso fissare un tetto massimo di sconto vuol dire che il lettore sarà costretto, con i prezzi che ci sono adesso, a comprare sempre meno libri, quindi si verificherà ancora di più quello che succede ormai da decenni in Italia: un abbassamento ulteriore della percentuale di chi compra e legge libri.
Oppure, come auspica qualcuno, si verificherà ciò che è successo in Paesi come la Francia e la Germania, dove il prezzo del libro, a seguito di una legge simile e più vincolante, è diminuito in modo esponenziale.
Tale legge può essere giusta fino a un certo punto, ma se proprio voleva soddisfare anche i lettori – i primi fruitori del bene librario e che quindi andrebbero favoriti e incentivati –, avrebbe dovuto fissare un tetto massimo per i costi dei libri, oltre che degli sconti, soprattutto per quanto riguarda i libri destinati allo studio che sempre più spesso costano uno sproposito a causa di rincari che non dovrebbero gravare sulle tasche delle famiglie.

Io non firmerò la petizione, perché vorrebbe dire darla vinta alle grandi case editrici che fanno i prezzi sempre più alti, ma farò lo Sciopero dei libri, quindi dall'1 settembre al 31 dicembre non comprerò libri nelle librerie, leggerò i libri che ho o, se vorrò leggerne altri e/o di nuovi, andrò in biblioteca, cercherò tra gli scambi e al mercatino dell'usato, me li farò prestare.
Sarà dura perché comprare libri è l'unica forma di shopping in cui sono "compulsiva" =D ma se può servire a qualcosa, soprattutto per riavere dei prezzi giusti sui libri, allora lo farò senza problemi, in fondo in questi ultimi mesi ho rimpinguato per bene la mia libreria.

Chi altro se la sente di fare questo sciopero?
Eruannë.

Intervista a... Daniele Nicastro

Come anticipato in questo post, quest'oggi posto l'intervista fatta a Daniele Nicastro, autore di La Bambina con il Basco Azzurro (recensito qui).
Questa intervista va a completare idealmente lo speciale che ho pensato di organizzare per il libro su VM, perché trovo che sia un bel libro e che meriti un po' di attenzione da parte dei lettori.
Prima di lasciarvi al resto del post, ci tengo a ringraziare ancora una volta Daniele per la disponibilità e per la possibilità che mi ha dato quando mi ha proposto di leggere il suo libro.
Buona lettura =)

***
Chi è Daniele Nicastro in poche parole?
Daniele Nicastro è un ragazzo che ha seguito un percorso di crescita letterario molto personale. Naturalmente, alla base della mia formazione,  c'è la profonda passione per i libri e la lettura, sfociata in un desiderio sempre più preponderante di scrivere qualcosa di mio. Non amo mettermi in mostra, preferisco ascoltare e osservare prima di parlare. Per tale motivo la scrittura è il veicolo di idee nel quale mi trovo maggiormente a mio agio. È il frutto diretto dei miei pensieri, senza le convenzioni sociali dell'aspetto e della comunicazione diretta. È la forma artistica in cui posso reggere le redini della storia e del tempo, influenzando il lettore e trasmettendogli le mie emozioni. Il poeta americano Robert Frost ben descrive il mio pensiero al riguardo quando dice: "Nessuna lacrima sul volto dello scrittore, nessuna lacrima sul volto del lettore. Nessuna sorpresa per lo scrittore, nessuna sorpresa per il lettore". Quindi Daniele Nicastro è all'interno delle storie che scrive, nascosto in bella vista. Ma nella vita quotidiana è un impiegato che vive nella provincia di Cuneo, in una casetta con giardino fiorito e gatti furtivi, in compagnia di una moglie paziente e preziosa.

Cosa rappresenta per te la scrittura e quando è nata questa passione?
Il motivo per cui scrivo è che sento di avere qualcosa da dire. Sono fermamente convinto che ci sia una quantità incredibile di storie senza anima, perché i rispettivi autori non hanno veramente un messaggio di fondo. Quel che scrivo deriva dalla mia esperienza personale, elaborato con la crescita e visto con gli occhi della fantasia. Questa passione è nata mentre mi avvicinavo alla letteratura fantasy, ma ho scoperto presto che la creazione di mondi e razze non era quello che faceva per me. Di certo non era il giusto veicolo per descrivere quel che avevo da dire. Poi ho scoperto la letteratura per ragazzi e ho trovato il sentiero giusto da percorrere, quello adatto a me. È un genere pervaso di originalità e fantasia, a tal punto da permettere di riflettere su pensieri profondi anche in età adulta. Si è rivelata nel mio caso la scelta giusta.

Cosa ti ha ispirato maggiormente per la stesura del tuo libro La Bambina con il Basco Azzurro?
Quel che sicuramente trasmettono le mie storie è la durezza del mondo in cui viviamo e nonostante tutto le gioie che possiamo provare in mezzo ad esso. Questo è il pensiero di base nella Bambina con il Basco Azzurro. La più grande ispirazione al riguardo è giunta attraverso una saga di libri per ragazzi relativamente poco conosciuta in Italia: Una serie di Sfortunati eventi di Lemony Snicket. Il modo misterioso in cui l'autore riesce a coinvolgerti in un complotto insolubile è meraviglioso, solo per accorgersi che si sta parlando di ben altro, non solo di una storia di fantasia divertente e ben costruita, ma la vita stessa in cui siamo immersi. Il mio libro fa la stessa cosa, cerca di toccare corde profonde del cuore e induce a riflettere. È un concentrato di emozioni, privo di pagine inutili o vicende ininfluenti. Oltre a questo amo giocare con le parole, personificare proverbi e materializzare modi di dire. Con questo sistema si riesce a vedere le cose sotto una luce completamente nuova e inaspettata. Ecco da dove nascono le spiegazioni dell'eccentrico narratore che descrive le vicende della bambina.

C'è un personaggio del libro che ti affascina in modo particolare e/o in cui ti rispecchi di più?
Senza dubbio il gatto. È quello che più mi rappresenta e trovo che il suo comportamento sia affascinante, sebbene possa lasciare spiazzato il lettore, soprattutto al suo ingresso nella storia. Il gatto ama restare nell'ombra, invisibile e attento. Parla poco e osserva molto, vedendo quello che gli altri non vedono, o che vedono, ma scelgono di non considerare. Anche il simbolismo che qualcuno avrà notato dietro la figura di ogni animale è indicativo del motivo per cui sento che il gatto mi rappresenta degnamente, molto più degli altri personaggi. Questo particolare è qualcosa che lascerò scoprire ai lettori, come molti dei segreti nascosti fra le righe della narrazione.

Il tuo libro è ricco di spunti di riflessione e di messaggi, ma se ne dovessi scegliere uno, quale spiccherebbe sugli altri?
Credo che fra tutti gli spunti di riflessione sceglierei quello a pagina 38: Pensò anche che le persone che ci vogliono più bene, sono sempre quelle che ci stanno accanto in silenzio. E forse noi neppure le vediamo. È una frase che non a caso è inserita alla fine del capitolo. Deve essere la naturale conclusione dell'emozionante comparsa di un nuovo personaggio della storia, la Dama Bianca. La narrazione culmina con un gesto molto particolare e questa frase. Dimentichiamo spesso le persone che ci vogliono bene veramente, perché il bene vero è quello senza fronzoli e annunci, quello mostrato senza chiedere niente in cambio, nonostante le delusioni. Ma come hai detto, gli spunti di riflessione sono molti. La storia, nella sua interezza, mette in evidenza come ogni persona sia il frutto delle sue esperienze, belle o brutte che siano. Se abbiamo qualcosa di buono o siamo felici per qualcosa, è stato perché siamo passati attraverso molteplici sofferenze. Al momento non sono state piacevoli ovviamente, ma forse hanno prodotto in noi frutti inaspettati.

A proposito di messaggi e spunti di riflessione, c'è qualche consiglio che vuoi dare a chi vorrebbe pubblicare un romanzo?
Il mio consiglio è di non avere fretta di scrivere. Una buona storia ha bisogno di un'ottima idea, un'idea brillante ed eccentrica che colpisca ed emozioni l'autore in primis e di riflesso i lettori. Le idee vanno provate prima di mettersi a scrivere. Provate e sviluppate. Quali personaggi possono essere legati a tale idea? Come possono interagire fra di loro? Quali vicende possono intrecciarsi all'idea principale? Se pensando e ripensando a questi aspetti l'idea continua a restare in piedi e prende forma una trama, allora è la strada giusta. Se invece, nonostante una buona idea, la storia brancola nel buio, è il caso di metterla da parte. Quindi non abbiate mai fretta di mettervi a scrivere e pensate al finale della storia in anticipo. Sapendo dove andrete a finire con la vostra storia sarà più facile affrontarne lo svolgimento. Un altro consiglio è quello di lasciarsi ispirare da un libro che si è letto o da un autore, ma mai influenzare. Dovete dare sempre il vostro personalissimo tocco alla narrazione, mai scrivere 'come' quell'autore o quella autrice. Per poter pubblicare bisogna aver lavorato su tutte queste cose a monte. Risulterà molto più facile avere risposte positive all'invio del vostro manoscritto.

Hai qualche consiglio da dare anche agli esordienti come te?
Agli esordienti come me consiglio di non darsi mai per vinti. Se sentono veramente di avere la possibilità di fare qualcosa di buono, allora devono provarci con tutte le loro forze. Le delusioni prima o poi arrivano, nessuno escluso. Qualcuno finirà sempre per criticare, a volte in modo costruttivo, altre per sadico piacere o invidia. Il punto è come reagire. Se quel che è stato detto risulta utile, allora bisogna ringraziare e fare gli opportuni cambiamenti, altrimenti è necessario incassare il colpo e andare avanti, ignorando le cattiverie. Non si smette mai di crescere, soprattutto per uno scrittore. Il libro successivo deve essere migliore del precedente, almeno per quanto riguarda lo stile narrativo. Sentire il bisogno di imparare sempre cose nuove e aver bisogno di crescere è la via giusta da percorrere per un esordiente. Questa è la mia opinione. Mi raccomando, non affidatevi mai all'editoria a pagamento. Pubblicare un libro non è difficile, esistono siti di autoproduzione. Realizzare qualcosa di serio e porre le basi per una partecipazione professionale è invece molto più difficile. Io ne so qualcosa. In ogni caso mai scoraggiarsi. Continuate a provare e ricordate che la maggior parte degli scrittori, anche i noti, hanno provato per anni prima di trovare il loro spazio. Anche se si chiamavano De Mari o Rowling. Nel frattempo auguro a tutti gli esordienti buona fortuna e buona lettura a chiunque leggerà il mio libro.


Ancora grazie a Daniele per aver voluto rispondere alle mie domande e spero che questa intervista sia stata di vostro gradimento.
Eruannë.