mercoledì 29 dicembre 2010

{Recensione} Al centro del dipinto

Finalmente posto la mia recensione a un romanzo che ho letto grazie a una catena di lettura e che mi ero ripromessa di recensire.

Titolo: Al centro del dipinto
Autore: Virginia Parisi
Anno: 2009
Casa editrice: Edizioni Domino
Collana: Le Carte Veline
Genere: Rosa
Pagine: 137
Prezzo: 12.00€
Quarta di copertina: Elisabeth Lombardi è una donna concreta, indipendente. Ha lavorato anni, per conquistarsi il posto di redattrice della rivista inglese Theme che ora rappresenta un punto saldo nella sua vita. È corretta, capace. E non è una bugiarda.
Eppure si ritrova a mentire, a nascondere la sua identità e a mettere a repentaglio tutto ciò per cui ha così duramente lottato, pur di realizzare una spinosa e complicata intervista e guadagnarsi una promozione. Ed è così che cominciano i guai.
Guai che si trasformano in equivoci quando conosce il vecchio pittore Bartolomeo Sarca, che sembra vedere in lei qualità che non sospettava di avere.
Guai che diventano calamità naturali imbattendosi nel tono indisponente e inquisitore del suo arrogante e affascinante nipote, Lawrence Bristol.
E allora la terra di Cornovaglia, con i suoi paesaggi aspri e isolati, le scogliere a picco su un mare perennemente in tempesta, che dà e toglie con la stessa crudele e temeraria determinazione, produce la sua magia.
Le vecchie leggende di casa Thatcher, le storie di fantasmi che narrano la potenza di un amore immortale che ancora sopravvive dopo millenaria attesa, fanno il resto.
E in maniera imprevista, la stessa percezione che ha di se stessa cambia radicalmente, attraverso la mistica sacralità di un cerchio di pietre, il suo insegnamento di equilibrio e onniscienza che racchiude il senso del tempo, dell'infinito, dell'energia della terra, della memoria di popoli scomparsi e mai dimenticati.
Dalla sofisticata, businnes-oriented Londra alla selvaggia punta estrema della Cornovaglia, Izzie affronta un viaggio che parte come una sfida, e si trasforma in una scommessa.
Su se stessa. Sul suo futuro. Sulla sua vita.


Da tempo ormai ho concluso la lettura di questo romanzo che, sinceramente, non riesco a collocare in un genere predefinito: è a tratti rosa, a tratti fantastico, a tratti giallo, cose che rendono questo libro praticamente unico.
Questa mancanza di un genere fissato in precedenza, mi fa apprezzare ancora di più il romanzo.
All’inizio, come già detto in un precedente post, la lettura è stata difficoltosa, non tanto per lo stile dell’autrice, quanto per gli inforigurciti che involontariamente non fanno immergere il lettore completamente nell’ambientazione. Non bisogna, quindi, fermarsi ai primi capitoli, ma proseguire. Purtroppo questo non è certo un punto a favore del romanzo (per questo su aNobii gli ho dato solo quattro stelline), perché una persona può trovare banali o scontati i primi capitoli, dove non c’è quel pathos che ti prende subito e ti trasporta in un mondo diverso, e quindi preferisce non continuare a leggere.

Andando avanti si scorge una storia ricca di avvenimenti e densa di spunti di riflessione; personaggi più o meno importanti fanno da sfondo a una bellissima Cornovaglia, piena di leggende e superstizioni.
Mi piacerebbe dire che, per quanto riguarda la storia d’amore, non sia scontata, ma purtroppo fin da subito si intuisce come i protagonisti finiscano irrimediabilmente insieme. Si può, però, notare come l’autrice abbia atteso fino alla fine per far succedere qualcosa di “sostanzioso” tra loro, quasi mettendo in secondo piano questo particolare del racconto, lasciando più campo a un’altra storia, molto più sofferta e nascosta, che viene svelata pian piano nella lettura.
La storia principale, si scopre, è quella che ha per protagonista il pittore Bartolomeo Sarca, artista italiano che si è trasferito in Gran Bretagna dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando ha sposato una giovane vedova, sua modella per alcuni ritratti. Dopo una decina di anni di successo, si è ritirato a vita privata, sempre continuando a dipingere, mantenendo così viva la sua passione. Ma la fama non l’ha mai abbandonato del tutto, infatti i suoi dipinti continuano a riscuotere successi tra i collezionisti d’arte.
L’autrice è molto brava, perché fa intuire che ci sia qualcosa di più, una motivazione plausibile del perché un artista di fama abbia deciso di abbandonare così, quasi dall’oggi al domani, un mondo ricco di estimatori.

Elisabeth, Lawrence, Noel e tutti gli altri fanno da sfondo a questa storia, che per certi versi viene a galla solo perché la prima, giornalista del Theme, vuole scrivere lo scoop del secolo: dopo aver fatto alcuni studi e ricerche, vuole ritrovare l’anziano Bartolomeo Sarca e scoprire come mai si sia ritirato a vita privata.

Devo dire che Elisabeth Lombardi non mi è stata simpatica fin da subito, forse l’ho trovata un po’ superficiale, calcolatrice, insolente e quindi identificarmi in lei non è stato un compito facile, anzi. Forse questo è stato il primo limite che ha inficiato, in un primo momento, la lettura del libro.
All’inizio scopriamo tutto di lei, quindi ci si chiede perché andare avanti se abbiamo già tutte le informazioni che ci servono; però, quando si prosegue si scopre che in qualche modo questo può anche essere considerato un romanzo di formazione. Certo, molto all’acqua di rose, in quanto abbiamo quasi un repentino cambiamento di rotta del suo carattere, che quasi disorienta il lettore; a mio avviso, l’autrice avrebbe potuto soffermarsi maggiormente su quest’altro tema del romanzo, mostrando ancora qualcosa in più del cambiamento della protagonista, approfondendone forse la psicologia.

Lawrence Bristol è il protagonista maschile della storia, nipote di Sarca. Nonostante il ritratto iniziale che ne fa l’autrice, si scoprono lati del suo carattere leggendo e conoscendo più a fondo il personaggio. Dietro la facciata del bel ragazzo, alto, possente, nasconde una storia tragica, parallela a quella del nonno. Nonostante la durezza dimostrata nei confronti di Elisabeth fin dal primo istante in cui l’ha incontrata sulla strada per Pandora Palace, si intuisce che sia un ragazzo sensibile, molto attaccato ai propri legami e alla famiglia che l’ha cresciuto e che difficilmente permette a qualcuno di violare la pace e la serenità di luoghi a lui cari.

Anche i personaggi secondari sono ben caratterizzati e interessanti, si vede che l’autrice ne ha studiato molto i caratteri, cercando di farli sembrare il più reali possibili. E devo dire che ci è riuscita alla grande.

Come ho accennato all’inizio, su aNobii ho dato soltanto quattro stelline, la quinta è stata “mangiata” da qualche errore verbale e dalla mancanza di un po’ di pathos anche in altri punti del romanzo, infatti è presente praticamente soltanto alla fine. Forse questo è uno dei limiti più grandi del libro, perché dà l’impressione al lettore di guardare tutto da fuori, anziché farlo partecipare attivamente, fargli provare sensazioni ed emozioni che invece un libro di questo tipo dovrebbe trasmettere.

Riassumendo: il libro mi è piaciuto davvero molto, facendomi ricredere in un genere in cui ormai tutto si è visto e sentito; mi è piaciuto anche per le varie storie parallele e per i racconti fantastici che aleggiavano sulla Cornovaglia. Purtroppo alcune cose mi hanno fatta storcere il naso, ma non tutto è perduto, sono sicura che l’autrice può migliorare parecchio e, soprattutto, ha una grande fantasia, quindi le rinnovo i miei complimenti per questo libro e aspetterò trepidante L’ottava pergamena, altro volume dell’autrice che è stato messo in una catena (alla quale, ovviamente, mi sono iscritta non appena ho finito questo).

Voto: ★★★★
Eruannë.

W... W... W... Wednesdays #1

Come ho anticipato ieri, quella del martedì non sarebbe stata l'unica rubrica che avrei iniziato, così ecco qui anche la seconda.

Anche questa è stata ideata da MizB di Should be Reading e consiste nella semplice risposta a tre domande, sempre riguardanti i libri.
» What are you currently reading? (Cosa stai leggendo al momento?)
» What did you recently finish reading? (Cos'hai finito di leggere di recente?)
» What do you think you’ll read next? (Quale sarà il prossimo libro che leggerai?)

Ecco le mie risposte:
» Cosa stai leggendo al momento?
Sto leggendo (o almeno tentando di leggere con costanza) Scatole Cinesi di Monica Lombardi e Shadowhunters – Città di ossa di Cassandra Clare

» Cos'hai finito di leggere di recente?
Già da qualche tempo, ho concluso la lettura de Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry, potete leggere la mia recensione qui. Devo dire che è stata una lettura molto interessante.

» Quale sarà il prossimo libro che leggerai?
Bella domanda, ne ho un bel po' da leggere, ma penso che mi dedicherò alla conclusione de Il Signore degli Anelli – La compagnia dell'Anello di J.R.R. Tolkien e de La Quarta Cantica di Patrizia Tamà.

E voi, cosa rispondereste a queste tre domande? Se volete potete dirlo nei commenti =)

martedì 28 dicembre 2010

Teaser Tuesdays #1

Avrei voluto iniziare questa (e altre) rubrica con l'anno nuovo, ma non ce l'ho proprio fatta a resistere, così, nell'ultima settimana del 2010, si inizia...

La rubrica Teaser Tuesdays è un'idea di MizB di Should Be Reading e queste sono le semplici regole:
1) Prendi il libro che stai leggendo;
2) Aprilo in un punto a caso;
3) Trascrivi un breve pezzo da quella pagina, facendo attenzione a non scrivere spoilers;
4) Riporta titolo e autore del libro citato.

Il mio Teaser:

Clary, ancora carponi, annuì: – Ssh. Lo farete scappare. – Infilò le dita con molta cautela sotto il bancone e mosse piano. – Dai, vieni fuori, Simon. Diremo a Magnus di annullare l'incantesimo. Andrà tutto bene.
Capitolo 13, p. 261, Shadowhunters – Città di ossa, di Cassandra Clare



 Voi cosa state leggendo? Potete dirlo lasciando un commento a questo post =)

Eruannë.

lunedì 27 dicembre 2010

{Prime impressioni} Shadowhunters – Città di ossa

Come detto qualche post fa, ho comprato il libro Shadowhunters – Città di ossa, di Cassandra Clare.
Nelle mie note all'acquisto ho detto che avrei voluto ridare fiducia alla Mondadori, ma, leggendo le prime pagine, diciamo che questo sarà un processo molto lungo e periglioso.

Prima di tutto il traduttore non sa manco dove stiano di casa alcuni congiuntivi. Ecco qui qualche esempio:
[...] I buttafuori erano tosti e calavano subito in picchiata su chiunque aveva l'aria di voler fare casini. (Cap. 1 - Al Pandemonium, pg. 9)
[...] Non sapevano quanto erano fortunati. Non sapevano cosa significava condurre una vita priva di slanci in un mondo morto, [...] (Cap. 1 - Al Pandemonium, pg. 11)
[...] Scivolò nella stanza dietro di lei, senza notare che qualcuno lo stava seguendo. (Cap. 1 - Al Pandemonium, pg. 12)
Questi sono solo gli esempi che balzano subito agli occhi, distraendo così da tutto il resto, non permettendo di immergersi nella lettura.
Mi domando se sia così difficile rileggere ciò che si scrive e, magari, dimostrare di sapere qualche regola grammaticale.
È strano, però, che tutti gli altri tempi verbali siano corretti e questi che ho sottolineato non lo siano. Giochiamo a prenderci per i fondelli?

Ci sono poi alcune incongruenze, come il colore dei capelli del protagonista che, nel giro di poche righe, cambia:
[...] Il ragazzo sorrise. Aveva un aspetto abbastanza normale, pensò Clary, per essere al Pandemonium. Aveva i capelli blu elettrico che schizzavano su come i tentacoli di un polipo spaventato, [...] (Cap. 1 - Al Pandemonium, pg. 9)
Avete letto bene? I capelli sono blu elettrico? Bene, tenetevi forte, perché ora entra in scena la magia:
[...] A Clary piacque la forma delle sue spalle, il modo in cui scuoteva i capelli neri mentre camminava. (Cap. 1 - Al Pandemonium, pg. 10)
Nel giro di esattamente tredici (13) righe il colore di capelli cambia. Wow. Com'è spiegabile questo fenomeno? Bella domanda. Secondo voi, dobbiamo chiedere delucidazioni all'autrice o al traduttore?

Per non parlare poi del fatto che Clary riesca a vedere in faccia il ragazzo dai capelli blu elettrico/neri quando parla col buttafuori, mentre una persona (io, per esempio, appassionata di telefilm e film americani, dove capita spesso e volentieri che ci siano persone che vanno in un night o in discoteca) si immagina che i ragazzi in fila al Pandemonium non riescano a vederne altro che le spalle e la schiena. E Clary, ancora, riesca a distinguere perfino il colore degli occhi, quando, ancora, non si sappia a che distanza sia da lei.
Probabilmente sarò strana io che mi immagino le cose in questo modo.

Comunque, proseguendo un po' nella lettura, ben presto questi errori logici e grammaticali passano più o meno in secondo piano, quindi spero di godermi il libro, indipendentemente da queste prime impressioni. Resta, però, l'amarezza per un incipit così... disastroso, quando evidentemente si poteva fare molto meglio.
Staremo a vedere in seguito, per il momento non me la sento di consigliare questo libro.

Eruannë.

domenica 26 dicembre 2010

Tanti Auguri

No, non mi sono dimenticata che sabato fosse Natale, né tanto meno che tra poco inizia l'anno nuovo, semplicemente come sempre non ho avuto quasi tempo per passare di qui a lasciare un messaggio.
Colgo l'occasione adesso (anche se l'ora è un po' tarda: 23.47) per farvi i miei più cari auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo.
Faccio adesso entrambi anche se ci sentiremo a breve per ulteriori novità, notizie, recensioni, ecc. quindi si spera che per chiudere in bellezza l'anno, ci sia un tripudio di post.

Ma ora vi lascio, sono un po' stanca e domani sarà un'altra giornata impegnativa (cavolo, ho finito il servizio civile, non ho impegni di catechesi, eppure ogni giorno ho mille cose da fare O.o).

Ancora tanti auguri^^

sabato 18 dicembre 2010

{Consigli di lettura #1} La collana Batticuore

Fuori c'è la neve e io sono praticamente tappata in casa, quindi quale occasione migliore per rispolverare un po' di libri vecchi? E perché non consigliarli?
Quest'oggi ho ripreso in mano alcuni libri che ho letto quand'ero più piccola, circa dieci-dodici anni fa, e che da allora non hanno mai smesso di farmi sognare. No, non sto parlando di Harry Potter, ma dei dieci romanzi per ragazze della serie Batticuore delle Edizioni EL.
Come noterete, nella lista qui sotto, nello spazio del prezzo ho messo una barretta, proprio perché su internet non si trovano molte informazioni e anche il sito della casa editrice li ha cancellati dal catalogo, ma se li scovate in giro, vi consiglio vivamente di comprarli, perché sono veramente soldi ben spesi.
Di certo le storie raccontate non sono dei capolavori di letteratura, ma sono di certo più realistiche e meglio descritte di tante che si trovano in giro adesso (e sì, mi riferisco a Moccia e compagnia bella). Sono storie che fanno sognare e riflettere su come, in certi casi, la vita sia dura, ma anche molto gratificante.
Prima che mi perda in altri commenti entusiastici, vi do le varie indicazioni bibliografiche.

Titolo: Primo amore
Autore: Callie West
Anno: 1996
Casa editrice: Edizioni EL
Collana: Batticuore
Genere: Rosa
Pagine: 181
Prezzo: /
Quarta di copertina: Amy è una ragazza fortunata. Ha una madre che l'adora, a scuola ha sempre ottenuto risultati brillanti, è una formidabile nuotatrice di stile libero, e colleziona una vittoria dietro l'altra. L'incontro inaspettato con Chris, alias Mr. Sorriso, metterà in discussione tutte le sue certezze. Okay, il dovere innanzitutto! E l'amore? Diavolo, perché il destino costringe a scelte dolorose?

Titolo: Un ragazzo per due
Autore: Katherine Applegate
Anno: 1996
Casa editrice: Edizioni EL
Collana: Batticuore
Genere: Rosa
Pagine: 183
Prezzo: /
Quarta di copertina: Difficile resistere a un bel tenebroso dagli occhi azzurri. Difficile resistere alle sue labbra calde e appassionate, ai suoi baci mozzafiato, ai suoi silenzi che valgono più delle parole. Ma per Alison ancora più difficile è dividere Sam con Izzy, la sua migliore amica, minata da un male che non perdona. Alison vuole che Izzy conosca l'amore, e accetta il sacrificio. Anche a costo di dover rinunciare per sempre alla propria felicità.

Titolo: Amore per caso
Autore: Elizabeth Bernard
Anno: 1996
Casa editrice: Edizioni EL
Collana: Batticuore
Genere: Rosa
Pagine: 181
Prezzo: /
Quarta di copertina: I "belli e tenebrosi" appartengono a una specie rara. Non se ne vedono molti in giro, e quando capita di incontrarne uno, meglio girare alla larga. Dylan-sguardo-che-colpisce, attore nato con il palcoscenico nel sangue, è uno di loro. Impossibile non perdersi nel mare dei suoi occhi! Naomi, ragazza tutta casa e scuola, è disposta a giocare con il fuoco. Anche a rischio di scottarsi, in nome di un amore che travolge ogni cosa.

Titolo: Il ragazzo della porta accanto
Autore: Janet Quin-Harkin
Anno: 1996
Casa editrice: Edizioni EL
Collana: Batticuore
Genere: Rosa
Pagine: 199
Prezzo: /
Quarta di copertina: Partire è un po' morire, dice il proverbio. Lo sa bene Amber, una quindicenne tutta pepe costretta a lasciare le mille luci di New York e Brendan, il suo nuovo ragazzo, per trasferirsi nel Wyoming con la famiglia. Ma la vita, si sa, riserva sempre delle sorprese. E può capitare che l'amore, quello vero, sia più vicino di quanto si possa immaginare. Addirittura... a portata di mano!

Titolo: Colpo di fulmine
Autore: Catherine Clark
Anno: 1996
Casa editrice: Edizioni EL
Collana: Batticuore
Genere: Rosa
Pagine: 191
Prezzo: /
Quarta di copertina: Secondo una nota legge della fisica, i poli opposti si attraggono. Come in amore, quello con la A maiuscola. Fra Lilly, quindicenne supercorteggiata, modaiola e presuntuosetta, e Charlie, superfusto arrogante e solitario, è odio a prima vista. Fra scambi di battute acide, liti accese, ripicche... e sguardi al fulmicotone, fra i due scoppia la scintilla. Destinata a trasformarsi in fuoco ardente... a patto che Cupido ci metta lo zampino.

Titolo: Baci rubati
Autore: ArLynn Presser
Anno: 1996
Casa editrice: Edizioni EL
Collana: Batticuore
Genere: Rosa
Pagine: 157
Prezzo: /
Quarta di copertina: Vi è mai capitato di essere perdutamente innamorate di un ragazzo praticamente da sempre, di stravedere per lui, convinte che sia il massimo, di pensarlo, di desiderarlo, di sognare i suoi baci e il suo sorriso? Per poi scoprire che, ahimè, nel vostro cuore c'è un altro? Vi consigliamo di leggere la storia di Gerolyn, alias Gigì, ragazza in gamba, sognatrice, innamorata dell'amore. E di "lui", l'Insospettabile!

Titolo: Più che un amico
Autore: Elizabeth Winfrey
Anno: 1997
Casa editrice: Edizioni EL
Collana: Batticuore
Genere: Rosa
Pagine: 157
Prezzo: /
Quarta di copertina: Cain e Delia sono amici per la pelle: frequentano la stessa scuola, adorano i vecchi film americani in bianco e nero, hanno un debole per Humprhrey Bogart, per la pizza con la mozzarella filante e per i tramonti modello cartolina. Lui è l'idolo delle ragazze, lei è una timida che ama stare nelle retrovie. Entrambi cuori solitari, decidono di inaugurare l'anno scolastico con un'insolita quanto ardua scommessa: chi dei due riuscirà ad innamorarsi, e sul serio? La posta in gioco è alta, vale il rischio di tentare. Il vincitore? Provate a indovinare...

Titolo: Imprevedibile Rebecca
Autore: Stephanie Doyon
Anno: 1997
Casa editrice: Edizioni EL
Collana: Batticuore
Genere: Rosa
Pagine: 160
Prezzo: /
Quarta di copertina: Rebecca è innamorata... di un ragazzo senza volto. Il suo è un amore telematico, un amore via computer. Dopo un nutrito scambio di appassionate missive con la misteriosa anima gemella, giunge il momento tanto atteso, vale a dire l'incontro con Lui. A Rebecca, che spia l'arrivo da lontano, per poco non viene un colpo. Possibile che si tratti di quell'antipatico, presuntuoso nonché insopportabile Jordan West? E' proprio vero, le vie del cuore sono infinite!

Titolo: Una calda estate
Autore: Elizabeth Chandler
Anno: 1997
Casa editrice: Edizioni EL
Collana: Batticuore
Genere: Rosa
Pagine: 156
Prezzo: /
Quarta di copertina: Per Carly si prospetta una calda, caldissima estate. Sua sorella Joelle aspetta un figlio e tutti i riflettori sono puntati su di lei. Doppiamente, visto che Joelle è una ragazza madre. Come se non bastasse Heather, la sua migliore amica, continua imperterrita a soffiarle i ragazzi, salvo poi correre da lei a chiederle mille volte scusa. Urge mettere a punto una strategia, vale a dire trovare il ragazzo giusto per l'amica mangiauomini. Nessun dubbio, Jack è proprio quello che ci vuole. Già, ma per quale delle due?

Titolo: Un amore di ragazza
Autore: Elizabeth Chandler
Anno: 1997
Casa editrice: Edizioni EL
Collana: Batticuore
Genere: Rosa
Pagine: 160
Prezzo: /
Quarta di copertina: Melanie Merril, quindici anni, è la figlia del preside della Knox High. Quando a scuola, nella sua stessa classe, arriva un nuovo studente, Shane Conner, per Melanie è l'inizio della fine. I due ragazzi, assolutamente diversi, entrano in contrasto su tutto. Ma le loro schermaglie non servono che a mascherare il reciproco interesse. Finché, in occasione del ballo di fine anno, accompagnati da partners diversi, non scopriranno di essersi amati dal primo giorno che si sono incontrati.

Devo dire che mi piacciono molto tutti e dieci (un vero peccato che abbiano deciso di interrompere la collana, perché avrebbe meritato molta più pubblicità, molta più attenzione da parte dei lettori), ma in special modo preferisco... no, tutti, nessuno escluso. Sono storie semplici, forse un po' scontate, ma, come ho già detto, fanno sognare.
In conclusione, li consiglio soprattutto alle ragazze che vogliono leggere qualcosa di romantico, non molto impegnativo e veloce, lasciando da parte le varie mode che la fanno da padrone adesso. E chissà mai che se ci sarà un buon numero di persone che li richiedono, non li ristampino, finalmente.

[Per le copertine, purtroppo non ho lo scanner a portata di mano, ma potete farvi un'idea andando su aNobii, più precisamente qui]

Eruannë.

venerdì 17 dicembre 2010

Le risposte di Argeta

Visto che ho oscurato i post e, di conseguenza, i commenti sull'altro blog, non si possono più leggere le risposte di Argeta alle domande poste in questo post.
Quindi ecco qui le varie domande e risposte date:

D1. Dov'è il bando del tanto sbandierato concorso "Parole di carta"?
R1. Il bando è quello che c'è scritto sul blog, le precisazioni sono fatte nella sezione chiarimenti. Eventuali altre domande e risposte saranno aggiornate nel blog e poi messe nel sito.

D2. Se a me (parlo sempre come ipotetico autore in cerca di una casa editrice seria e non a pagamento) non interessa nulla del concorso, devo partecipare lo stesso e sperare di vincerlo per vedere pubblicato il mio romanzo?
R2. Se a te non interessa nulla del concorso, basta non partecipare. Nessuno è obbligato a fare concorsi che non vuole :D
Pubblicheremo solo le opere considerate valide, non possiamo dire quante opere potremmo pubblicare: potrebbero essere 3, 10, 20 a seconda di quale opera se lo merita, a livello di "commerciabilità" e opinione personale dell'editore (funziona dappertutto così!). Tutte le opere saranno pubblicate a nostre spese, le 25 euro sono per la lettura del manoscritto e la scheda di lettura. Non chiederemo nient'altro.

D3. [domanda posta da lilyblack, quando ho espresso la mia perplessità su fb] E la pubblicità?
R3. La pubblicità e la promozione viene strada facendo, come ogni impresa agli inizi, non ci piace promettere cose che non siamo certi di fare, le cose che scriveremo sul contratto saranno quelle che faremo, ma queste dovrebbero interessare solo a chi pubblica con noi.

D4. La casa editrice che livello di distribuzione ha? C'è speranza che il libro arrivi in libreria?
R4. Anche questa domanda è da fare un po' in là, le case editrici sono un po' tutte nella stessa barca. Comunque quello che sicuramente la nostra casa editrice può fare è mandare i propri libri nelle librerie, questo significa che i nostri libri (una volta pubblicati!) saranno presenti fisicamente in almeno 10 librerie. La distribuzione sarà spiegata meglio nel sito.

D5. La pubblicazione avverrà in cartaceo o ci sarà solo un e-book?
R5. La pubblicazione avverrà in cartaceo. Non è detto che durante il percorso editoriale si possa pensare ad avere anche gli e-book.

D6. Perché alle domande poste da bianca nel topic su aNobii è stato risposto solo via mail e non in forma pubblica, cosicché uno che abbia intenzione di partecipare al concorso sappia anche le cose più basilari?
R6. Le risposte che abbiamo dato a Bianca via e-mail, sono poi state riassunte e pubblicate nel nostro blog (aprite gli occhi bene!).

D7. Perché per partecipare (e quindi veder pubblicato il proprio romanzo) bisogna pagare, quando c'è scritto a lettere cubitali che la casa editrice si sarebbe sobbarcata qualsiasi spesa?
R7. Per pubblicare NON FACCIAMO PAGARE, non interpretare male le nostre parole, credo che tu l'italiano lo conosca bene e quindi come ogni concorso letterario che fornisce un servizio c'è una quota partecipativa. Dovresti sapere bene che un tipografo non mi fa pagare 25 euro per pubblicare un libro! Sarebbe troppo bello e diventeremmo tutti editori. I libri verranno pubblicati totalmente a nostre spese, crediamo però sia meglio che siano i nostri futuri autori a confermarvi questo.

Per maggiore sicurezza, ho fatto anche uno stamp delle risposte, così potrete vedere che non ho modificato una singola parola di quelle lasciate da Argeta.

Clicca sull'immagine per ingrandirla

Comunque ogni ulteriore commento a questa "cosa" è superfluo...

Eruannë.

giovedì 16 dicembre 2010

{Recensione} Il Piccolo Principe

Titolo: Il Piccolo Principe
Autore: Antoine de Saint-Exupéry
Anno: (di pubblicazione) 2010
Casa editrice: Bompiani
Collana: Classici
Genere: Fantastico
Pagine: 123
Prezzo: 7.80€
Quarta di copertina: «Buon giorno», disse la volpe.
«Buon giorno», rispose gentilmente il piccolo principe voltandosi: ma non vide nessuno.
«Sono qui», disse una voce, «sotto il melo...»
«Chi sei?» domandò il piccolo principe, «sei molto carino...»
«Sono una volpe», disse la volpe.
«Vieni a giocare con me,» le propose il piccolo principe, «sono così triste...»


Non avevo dubbi che questo fosse un libro rapido da leggere, ma non meno denso di spunti di riflessione, e, come ho detto nell'altro post, ho voluto godermi il libro senza pregiudizi di sorta, non contando il fatto che la maggior parte delle persone che l'hanno letto sostiene che sia un capolavoro.
In realtà, nel suo piccolo, questa storia è un capolavoro.
Più che una storia adatta ai bambini, l'ho trovata molto più indicata per un pubblico adulto, lo stesso che all'interno del libricino è messo in discussione ed è descritto come incapace di ascoltare o di vedere le cose, anche le più semplici e, quindi, i bambini devono spiegarci sempre tutto.
In queste poche pagine si parla di tanti argomenti, tutti visti dal punto di vista del piccolo principe che viaggia attraverso lo spazio: lui fa domande a ogni personaggio che incontra e pretende di avere risposta. Com'è giusto che sia.
Si scopre che il piccolo principe è molto più saggio di tanti dei personaggi che incontra. È più saggio del re quando questi lo fa Ministro della Giustizia e gli dice di condannare e assolvere infinite volte un topino che ogni tanto scorrazza sul suo pianeta; è più saggio del vanitoso, perché gli fa capire che essendo solo non può considerarsi il più bello, intelligente, famoso, ricco del suo pianeta; è più saggio dell'ubriacone; è più saggio dell'uomo d'affari, che pensa solo a contare e ricontare i propri averi, cioè le stelle del cielo; è più saggio di un lampionaio quando gli fa capire che un modo per riposarsi ci sarebbe; è più saggio perfino del geografo.
I discorsi, le domande e le conclusioni a cui arriva il piccolo principe non sono scontate, banali o semplici. Quando incontra la volpe, si può dire che dia il meglio di sé: comprende cose che difficilmente noi grandi ricordiamo. Infatti quasi mai ci fermiamo a vedere le cose con altro che non siano i nostri occhi e non ci soffermiamo a pensare che la parola "addomesticare", per esempio, ha un significato molto più ampio e profondo di quanto pensiamo.
Tutte le parole di cui il piccolo principe non conosce il significato, vengono spiegate in modo chiaro e limpido, senza giri di parole, e si scopre come la reale accezzione di una semplice parola sia disarmante e vera. Per fare l'esempio di prima, addomesticare non viene intesa solo come "prendere con sé un animale", ma nel suo significato più ampio, che si può adattare a tutto ciò che ci circonda: "creare legami" e quindi se si addomestica si ha "bisogno dell'un dell'altro".
Il piccolo principe crea legami con vari personaggi durante la sua vita: il fiore con le spine che nasce sul suo pianeta ed è unico; la volpe che gli parla da vera e propria filosofa, gli apre gli occhi, quelli veri, quelli che sono nascosti e che aiutano a vedere meglio la realtà; il pilota che ha disegnato per lui una pecora, una scatola in cui metterla e una museruola da metterle addosso perché non mangi quel bel fiore con le spine che ha sul suo pianeta; il serpente giallo che alla fine lo aiuterà a ritornare sul suo pianeta.

Questo piccolo libro, quindi, non è solo la narrazione del viaggio del piccolo principe attraverso lo spazio, ma dà la possibilità a chiunque lo legga di fare un viaggio dentro se stesso, per riscoprire quel che di bambino è rimasto. Attenzione: non si tratta di regredire all'infanzia e rifare tutto ciò che si faceva da piccoli, nel bene e nel male. Ma si tratta di riscoprire le domande che ci ponevamo da piccoli, ricercando le risposte, andando al vero significato delle parole, non quello che ci fa più comodo e che abbiamo ormai inserito nella nostra routine quotidiana.

Se anche voi ne avete l'opportunità, quindi, fermatevi in libreria a comprare questo libro, perché potrete farvi un vero regalo per riscoprire qualcosa che avete dentro e che era come sepolto da strati e strati di polvere e non abbiate timore a rispondere alle domande che i bambini (e non solo, perché ognuno di noi è sempre un po' bambino) vi pongono con insistenza, vedrete che le risposte che riuscirete a dare saranno le più vere e preziose per entrambi.

Voto: ★★★★★
Eruannë.
Guardate il cielo e domandatevi: la pecora ha mangiato o non ha mangiato il fiore? E vedrete che tutto cambia...
Ma i grandi non capiranno mai che questo abbia tanta importanza.

martedì 14 dicembre 2010

Spese folli

Visto che oggi ufficiosamente ho concluso il Servizio Civile (ufficilamente domani XD), ho pensato bene di farmi un regalino, perché penso di meritarmelo, dopo questo anno di simil-inferno.
Quindi ho fatto un giretto alla Feltrinelli e ho "buttato" un po' di soldi comprandomi alcuni libercoli interessanti e che, due soprattutto, volevo prendere da tempo.

Titolo: Il Gattopardo
Autore: Tomasi di Lampedusa
Anno: (di pubblicazione) 2010
Casa editrice: Feltrinelli
Collana: Universale Economica
Genere: Storico
Pagine: 299
Prezzo: 7.60€
Quarta di copertina: Siamo in Sicilia, all'epocad el tramonto borbonico. È di scena una famiglia della più alta aristocrazia isolana, colta nel momento rivelatore del trapasso del regime, mentre già incalzano i tempi nuovi. Accentrato quasi interamente intorno a un solo personaggio, il principe Fabrizio Salina, lirico e critico insieme, il romanzo nulla concede all'intreccio e al romanzesco tanto cari a tutta la narrativa europea dell'Ottocento.
L'immagine della Sicilia che invece ci offre è una immagine viva, animata da uno spirito alacre e modernissimo, ampiamente consapevole della problematica storica, polita e letteraria contemporanea.

L'ho voluto comprare perché ho visto il film in quinta liceo ed era nella mia lista dei desideri da tempo, solo che non trovavo mai il momento giusto per prenderlo. Oggi, quando l'ho visto in libreria, mi sono detta che avrei potuto iniziare (anche se non subito, perché ho Scatole Cinesi fermo da un bel po' e vorrei far ripartire la catena u.u) l'approfondimento della storia vista nel film di Luchino Visconti (a mio parere, uno dei più grandi registi di tutti i tempi).


Titolo: Il Piccolo Principe
Autore: Antoine de Saint-Exupéry
Anno: (di pubblicazione) 2010
Casa editrice: Bompiani
Collana: Classici
Genere: Fantastico
Pagine: 123
Prezzo: 7.80€
Quarta di copertina: «Buon giorno,» disse la volpe.
«Buon giorno,» rispose gentilmente il piccolo principe voltandosi: ma non vide nessuno.
«Sono qui,» disse una voce, «sotto il melo...»
«Chi sei?» domandò il piccolo principe, «sei molto carino...»
«Sono una volpe,» disse la volpe.
«Vieni a giocare con me,» le propose il piccolo principe, «sono così triste...»

L'ho comprato perché ne ho sempre sentito parlare e sul forum di EFP sto partecipato a un contest in cui ci sono varie citazioni del libro. Ha sempre avuto un ché di attrattivo verso di me, ma, come per Il Gattopardo, ho sempre aspettato un momento più... indicato per prenderlo. Su aNobii una persona ha detto di non partire col presupposto "dicono tutti che è un capolavoro, quindi è così" e io non voglio rovinarmi la lettura con queste cose, ho già cestinato troppi libri avendo seguito i consigli altrui.
Diciamo che voglio godermi il libro senza pregiudizi di sorta, sia nel bene che nel male, sia che poi mi piaccia sia che non mi piaccia.


Titolo: Shadowhunters – Città di ossa
Autore: Cassandra Clare
Anno: 2007
Casa editrice: Mondadori
Collana: Best Sellers
Genere: Urban Fantasy
Pagine: 525
Prezzo: 9.50€
Quarta di copertina: Al Pandemonium Club di New York si fanno strani incontri. Seguendo un affascinante ragazzo dai capelli blu nel magazzino del locale, Clary vede tre guerrieri coperti di rune tatuate circondarlo e trafiggerlo con una spada di cristallo. Vorrebbe chiamare aiuto, ma non rimane nessun cadavere, nessuna goccia di sangue nero esploso sull'elsa e soprattutto nessuno da accusare, perché i guerrieri sono Shadowhunters, cacciatori di demoni, e nessun altro, tranne Clary, può vederli.
Da quella notte il suo destino si lega sempre più a quello dei giovani Cacciatori, soprattutto a quello del magnetico Jace: poteri che non aveva mai avuto e ricordi sepolti nella sua memoria cominciano a riaffiorare come se qualcuno avesse voluto tenerglieli nascosti fino ad allora. Clary desidera solo ritrovarela madre misteriosamente scomparsa, ma sarà coinvolta in una feroce lotta per la conquista della Coppa Mortale, una lotta che la riguarda molto più di quanto creda...

La trama è stata la cosa che mi ha affascinata più di tutto, soprattutto quei guerrieri ricoperti di rune. Devo dire che così, di primo acchito, non sembra un libro malvagio (anche se quella frase in copertina, firmata Stephanie Meyer, mi fa storcere un po' il naso).
C'è un "ma": io ho una certa avversione per la casa editrice Mondadori da quando ha pubblicato quelle porcate di Licia Troisi e non solo, quindi questo libro dovrà essere un vero e proprio capolavoro, perché la casa editrice riottenga un minimo della mia fiducia e dei miei soldini.


Ora devo solo decidere quando iniziare a leggerli XD
Eruannë.

lunedì 6 dicembre 2010

"Pubblichiamo senza contributo, chiediamo solo 25€ per partecipare al concorso"

In teoria non dovrei essere al pc o almeno non su internet, invece visitando uno dei gruppi che frequento su aNobii, mi sono lasciata prendere da un post molto... interessante. Da qui il titolo piuttosto lungo e impegnativo di questo post.



Prima di addentrarmi in un argomento piuttosto "spinoso", ci tengo a precisare che non ho manie di persecuzione verso qualcuno o qualcosa, ma semplicemente certe cose mi lasciano alquanto perplessa. 

Fatta questa premessa, penso sia giunto il momento di entrare di più nel post e farvi sapere apertamente di cosa stia parlando.


Ricordate una certa Argeta Brozi? Chi sostiene il Writer's Dream l'avrà sentita nominare di sicuro. Per chi non la conoscesse è semplicemente quella cara ragazza che, qualche mese fa, sosteneva che le case editrici a pagamento non esistono. Chissà da cosa l'abbia dedotto, visto che lei stessa ha pubblicato con Il Filo-Gruppo Albatros.

Oggi sono andata su aNobii per vedere se la catena di lettura di Scatole Cinesi stesse reclamando la mia presenza, visto che ho fermo il libro da tre settimane e ho letto sì e no un capitolo, quando mi è caduto l'occhio su una discussione interessante, aperta proprio da Argeta:
Butterfly Edizioni pubblica gratis autori di talento

E fin qui nulla di strano, anzi sarebbe anche una cosa molto lodevole. Purtroppo come sempre c'è un "ma" grande quanto una casa, dietro tutto questo.
Infatti, letta così, la presentazione della casa editrice non sarebbe male, soprattutto questo punto:
Butterfly Edizioni pubblica soprattutto romanzi, ma anche saggi, e ha deciso di fare tutto gratuitamente, a proprie spese. Circa due o al massimo 3 volte l'anno lancerò un concorso letterario (prendetelo al volo!:D ) e i vincitori, chiamiamoli così, di ogni concorso avranno in palio la pubblicazione del proprio libro con regolare contratto di edizione.
Ma subito dopo, si ripiomba nella desolazione e il sorriso scompare dalle labbra
Per partecipare al concorso c'è una piccola quota da versare, non solo per le spese di organizzazione e segreteria, ma anche perchè TUTTI I ROMANZI VERRANNO LETTI VERAMENTE e a tutti verrà fornita una risposta con anche una scheda di lettura dettagliata del proprio testo.
Non trovate anche voi che questo sia un bellissimo esempio di contraddizione in termini?
Prima, la casa editrice dice di volersi sobbarcare qualsiasi spesa riguardo gli autori emergenti, poi, però, per partecipare al concorso e, quindi, vedersi pubblicato il romanzo o ricevere una scheda di lettura, bisogna sborsare dei soldi.
Complimenti!

Ovviamente sono andata a farmi un giretto sul blog, visto che il sito è ancora in costruzione, e sono rimasta basita per ciò che ho letto.
Prima di tutto, nella sezione FAQ:
D: La Butterfly Edizioni chiede una forma di contributo agli autori?

R: La nostra casa editrice ha deciso di investire sugli esordienti, per cui nessuna forma di contributo è richiesta.
Poi, ovviamente, sono andata a leggermi la pagina Pubblica con noi. Devo dire che è molto interessante:
Per poter pubblicare con noi devi partecipare al concorso letterario “Parole di carta butterfly edizioni”. [...] Come quota di partecipazione sono richiesti 25 euro per le spese di organizzazione e di segreteria (nonché per l’invio di una dettagliata scheda di valutazione a tutti i partecipanti)
Ma come? Non era stato detto nelle FAQ che non era richiesta nessuna forma di contributo?
E chi non vuole partecipare al concorso (a proposito: dov'è il bando?), ma vuole inviare il manoscritto, lo può fare comunque o deve essere sempre vincolato dai 25€?
Ah, ma c'è un'altra pagina a cui fare riferimento, quindi non lasciano l'autore in balia di se stesso: Chiarimenti pubblicazione.
- l’opera partecipante al concorso [...]
Ma quindi è inutile pensare che io, ipotetico autore con un ipotetico romanzo da mandare alle case editrici, possa pubblicare al di fuori del concorso.
Perché tutto questo mi sa di presa in giro? Perché ho la sensazione che chi ci cadrà non farà una bella fine?

Comunque ho alcune domande:
1. Dov'è il bando del tanto sbandierato concorso "Parole di carta"?
2. Se a me (parlo sempre come ipotetico autore in cerca di una casa editrice seria e non a pagamento) non interessa nulla del concorso, devo partecipare lo stesso e sperare di vincerlo per vedere pubblicato il mio romanzo?
3. [domanda posta da lilyblack, quando ho espresso la mia perplessità su fb] E la pubblicità?
4. La casa editrice che livello di distribuzione ha? C'è speranza che il libro arrivi in libreria?
5. La pubblicazione avverrà in cartaceo o ci sarà solo un e-book?
6. Perché alle domande poste da bianca nel topic su aNobii è stato risposto solo via mail e non in forma pubblica, cosicché uno che abbia intenzione di partecipare al concorso sappia anche le cose più basilari?
7. Perché per partecipare (e quindi veder pubblicato il proprio romanzo) bisogna pagare, quando c'è scritto a lettere cubitali che la casa editrice si sarebbe sobbarcata qualsiasi spesa?

Sono domande che sorgono spontanee leggendo quel topic e il blog della Butterfly Edizioni, ovviamente io non pretendo di avere risposta, anche perché, sinceramente, non me ne frega nulla di questa casa editrice, ma per una volta sarebbe bello leggere tutto chiaramente, non falsato da qualche parola altisonante o dalla poca onestà nel porsi agli altri.

Per il resto, buona vita a tutti, sia a coloro i quali sono attenti al più piccolo dettaglio, sia a quelli che cadranno in questa trappola.
Eruannë.

venerdì 3 dicembre 2010

Auguri al blog

Due anni e due giorni fa, il blog prendeva forma e vita.
Sono passati due anni, tra alti e bassi, tra post frequenti e mesi di silenzio.
Questa ricorrenza non è passata inosservata, ma tra tutti gli impegni che mi tengono occupata in questo periodo, non sono riuscita a postare prima.
Comunque come potete notare, sono già state introdotte alcune piccole novità che speriamo vi piacciano, anche se probabilmente vi sembreranno pressoché inutili, ma fa niente, piacevano a noi XD

Nei prossimi giorni, di sicuro dopo il 15 (giorno nel quale finirò quella tortura chiamata Servizio Civile che, contrariamente a quanto dicono, non ti cambia per nulla la vita, se mai te la peggiora...), penso aggiornerò spesso il blog, postando la recensione di Al centro del dipinto – libro letto ormai un mese fa –, novità varie, iniziative e tanto altro (di cui devo ancora elaborare per bene le idee XD).

Per il resto

sabato 13 novembre 2010

Nuovi arrivi #2

Evidentemente le poste si divertono a consegnare i libri il sabato, perché, dopo la consegna di Al centro del dipinto di qualche settimana fa, oggi è arrivato Scatole cinesi.
Questo libro mi è arrivato grazie a una catena di lettura (come Al centro del dipinto) indetta su aNobii dall'autrice stessa.

Titolo: Scatole cinesi
Autore: Monica Lombardi
Anno: 2008
Casa editrice: Edizioni Domino
Collana: I Criptex
Genere: Giallo
Pagine: 269
Prezzo: 16.00€
Quarta di copertina: Una donna viene trovata morta, nella sua vasca da bagno. Sul posto viene chiamato Mike Summers, il più giovane tenente dell'unità omicidi della polizia di Atlanta. Che affronta i casi come dei puzzle da risolvere. Vanessa Dunhill era una programmatrice. Perché nessuno sembra sapergli dire esattamente a che cosa lavorava? Era sola. Ma chi era l'uomo con lei quella sera? L'immagine del puzzle fatica a prendere forma. E l'unica che sembra poterlo aiutare è Julia, la sorella della vittima. Che forse sa più di quanto non creda di sapere. Indizio dopo indizio, scatola dopo scatola, Summers, insieme alla sua squadra, procede caparbio alla ricerca di quell'unica traccia che può raccontare la verità. Nascosta sotto strati di apparenza, nella scatola più piccola del gioco di incastri.

Ho scelto di partecipare alla catena perché la trama mi sembra interessante e poi io adoro i gialli. Questo genere è il mio primo amore e ogni tanto mi piace immergermi in qualche caso e cercare di arrivare alla soluzione prima della fine del libro, cioè quando di solito svelano il colpevole. Trovo che sia stimolante e poi fa lavorare il cervello, cosa che non fa mai male. Tutt'altra cosa rispetto ad altri generi ben più piatti e scontati.
Penso che lo inizierò a breve e non si sa mai che lo finisca in poco: sono poche pagine, rispetto ai libroni a cui mi sono abituata da un po', e quindi è probabile che non ci metta poi così tanto, soprattutto se lo stile e la trama dovessero essere coinvolgenti.

Piccolo avviso: come ho annunciato su aNobii, nella conversazione relativa all'altra catena di lettura a cui ho partecipato, la recensione per Al centro del dipinto non dovrebbe tardare ad arrivare, è già da un po' che ci sto lavorando, ma spero di finirla al più presto.
Quindi tenete d'occhio il blog (anche perché ci saranno novità anche su altri fronti).
Eruannë.

lunedì 1 novembre 2010

Veiled Mirror Magazine

Da ieri potete trovare e scaricare l'unico (pensiamo non ce ne saranno altri, almeno non nell'immediato futuro) numero di Veiled Mirror Magazine, una specie di rivista legata al blog e che avrebbe dovuto chiamarsi Moonlight Shadow, ma per peripezie varie abbiamo ritenuto opportuno renderla un po' più vicina al blog. All'interno potete trovare i racconti vincitori del contest The Graveyard.

Il documento è scaricabile a questo indirizzo: QUI tranquilli è tutto gratis, non chiediamo nulla in cambio, solo che leggiate delle storie e alcuni articoli che sono stati scritti, esattamente come li leggereste su questo blog.

Non mi resta che augurarvi buona lettura e ci risentiamo presto con qualche articolo (spero interessante) e alcune recensioni.
Eruannë.

sabato 23 ottobre 2010

Nuovi arrivi

Beh, più che parlare al plurale, dovrei parlare al singolare, visto che mi è arrivato un solo libro. Ah, premetto che questo post non vuole essere assolutamente la copia di qualche post per l'iniziativa "In My Mailbox", di cui il blog è fan, ma non ne facciamo ancora parte.
Su aNobii sto partecipando a due catene di lettura, spero così di trovare qualche autore emergente degno di nota (sperando che non abbiano pubblicato a pagamento) e di non fossilizzarmi troppo sui soliti noti. Stamattina (e neanche me l'aspettavo) mi è arrivato il seguente libro:

Titolo: Al centro del dipinto
Autore: Virginia Parisi
Anno: 2009
Casa editrice: Edizioni Domino
Collana: Le Carte Veline
Genere: Rosa
Pagine: 137
Prezzo: 12.00€
Quarta di copertina: Elisabeth Lombardi è una donna concreta, indipendente. Ha lavorato anni, per conquistarsi il posto di redattrice della rivista inglese Theme che ora rappresenta un punto saldo nella sua vita. È corretta, capace. E non è una bugiarda.
Eppure si ritrova a mentire, a nascondere la sua identità e a mettere a repentaglio tutto ciò per cui ha così duramente lottato, pur di realizzare una spinosa e complicata intervista e guadagnarsi una promozione. Ed è così che cominciano i guai.
Guai che si trasformano in equivoci quando conosce il vecchio pittore Bartolomeo Sarca, che sembra vedere in lei qualità che non sospettava di avere.
Guai che diventano calamità naturali imbattendosi nel tono indisponente e inquisitore del suo arrogante e affascinante nipote, Lawrence Bristol.
E allora la terra di Cornovaglia, con i suoi paesaggi aspri e isolati, le scogliere a picco su un mare perennemente in tempesta, che dà e toglie con la stessa crudele e temeraria determinazione, produce la sua magia.
Le vecchie leggende di casa Thatcher, le storie di fantasmi che narrano la potenza di un amore immortale che ancora sopravvive dopo millenaria attesa, fanno il resto.
E in maniera imprevista, la stessa percezione che ha di se stessa cambia radicalmente, attraverso la mistica sacralità di un cerchio di pietre, il suo insegnamento di equilibrio e onniscienza che racchiude il senso del tempo, dell'infinito, dell'energia della terra, della memoria di popoli scomparsi e mai dimenticati.
Dalla sofisticata, businnes-oriented Londra alla selvaggia punta estrema della Cornovaglia, Izzie affronta un viaggio che parte come una sfida, e si trasforma in una scommessa.
Su se stessa. Sul suo futuro. Sulla sua vita.

Ho letto, per il momento, il prologo e il primo capitolo.
Devo dire la verità: ancora non sono riusciti a catapultarmi in Cornovaglia e tra i protagonisti della storia, ma confido che questo avvenga andando avanti nella lettura.
Prologo e capitolo uno, però, li trovo molto da inforigurgito, danno molte informazioni, anche superflue, di Elisabeth e Lawrence che di certo non invogliano molto a proseguire. Però, la trama sembra abbastanza avvincente e innovativa (per quanto un romanzo rosa possa essere innovativo), quindi voglio continuare la lettura per poi dare un giudizio molto più completo, esaustivo e pieno di ciò che si cela dietro queste pagine.
Eruannë.

mercoledì 29 settembre 2010

DanteMania

Ultimamente ho notato che sempre più autori inseriscono nelle proprie storie, nei propri romanzi, elementi ripresi da Dante o, addirittura, libri ignoti e inediti scritti da uno dei più grandi Poeti (sì, con la "p" maiuscola, perché se la merita tutta) da alcuni secoli.
Personalmente sto cercando di leggere due libri che hanno questo "tema" comune, uno mi è stato regalato per il compleanno, mentre l'altro l'ho comprato domenica scorsa. Si tratta di:

Titolo: La Quarta Cantica
Autore: Patrizia Tamà
Anno: 2010
Casa editrice: Arnoldo Mondadori
Collana: Arcobaleno
Genere: Thriller
Pagine: 351
Prezzo: 18.50€
Quarta di copertina: Una giovane donna si aggira in stato confusionale per la stazione di Firenze. Non ricorda più nulla: chi è, come si chiama, perché è lì. Eppure non è una vagabonda qualsiasi. Lo intuisce il misterioso clochard che la soccorre. E se ne rendono subito conto i medici dell'Ospedale di Santa Maria Nuova, dove viene ricoverata. Grazie alle cure di un medico che pareva aspettarla come un dono, comincerà presto a dissolversi la nebbia che le riempie la mente e lei vedrà a poco a poco riemergere se stessa, l'identità che credeva perduta. Scoprirà così di essere una studiosa di materie dantesche, inglese ma di origini italiane, giunta a Firenze sulle tracce di un segreto antico, che da settecento anni scorre nell'ombra come un fiume sotterraneo. Ricorderà di chiamarsi Beatrice. Ma le sue sono ricerche pericolose, conducono in Germania, in Turchia, e possono costare la vita, perché non è la sola a dare la caccia a una verità dirompente. Ci sono uomini mossi dal fanatismo che non si fermeranno davanti a nulla. La Grande Opera del più grande poeta, il testo più sibillino della letteratura universale, denso di significati simbolici, alchemici, profetici, potrebbe essere incompleta. "Inferno", "Purgatorio", "Paradiso" sarebbero soltanto il preludio a una conclusione ulteriore - e sconvolgente - della "Divina Commedia". Davvero il Sommo Dante concepì una Quarta Cantica? E di che cosa si tratta? Davvero la occultò perché fosse consegnata ai posteri in un'epoca finalmente pronta alle sue rivelazioni?

Titolo: La trappola di Dante
Autore: Arnaud Delalande
Anno: 2009 (2007 edizione della Nord)
Casa editrice: TEA
Collana: Teadue
Genere: Giallo, Storico
Pagine: 410
Prezzo: 8.60€
Quarta di copertina: Venezia, Carnevale 1756. Sul palcoscenico del Teatro San Luca qualcuno ha allestito una macabra rappresentazione: un giovane e brillante attore è stato ucciso, inchiodato a una croce, e sul suo petto sono stati tracciati alcuni versi inquietanti. Il Doge, che vi legge l'allarmante segno di un potere occulto che mira a scardinare la Repubblica, affida le indagini a un uomo dalla dubbia moralità, Pietro Viravolta. Spia, giocatore, spadaccino, violinista, donnaiolo, costui sa muoversi nei meandri della raffinata e libertina società veneziana meglio di chiunque altro. Ma il tempo gli è nemico: ben presto un altro delitto scuote la città... Seguendo piste oscure e tortuose come le calli di Venezia, parlando con cortigiane e prelati, con gentiluomini e truffatori, Pietro comprende ben presto l'agghiacciante verità: l'assassino sta punendo le sue vittime con gli stessi tormenti infernali immaginati da Dante nella Divina Commedia. E adesso sta aspettando proprio lui per scrivere la parola fine...

Ma ci sono anche altri autori che hanno "usato" Dante e le sue opere per imbastire trame più o meno intriganti, qui di seguito, quindi, trovate qualche altro esempio (ovviamente tutti i libri elencati sono a solo scopo esemplificativo, non sono assolutamente consigli di lettura, in quanto io non li ho ancora letti).

Titolo: Il Circolo Dante
Autore: Matthew Pearl
Anno: 2007
Casa editrice: BUR
Collana: Narrativa
Genere: Giallo, Storico
Pagine: 538
Prezzo: 9.80€
Quarta di copertina: Boston, 1865. In un'America appena uscita dalla guerra civile, un gruppo di letterati, tra i quali il poeta Longfellow, lavora alla traduzione inglese della "Divina Commedia". Il comitato direttivo dell'università di Harvard, di ferrei principi protestanti e conservatori, cerca di ostacolare la diffusione delle superstizioni "papiste" di Dante, ma quando la città viene insanguinata da una serie di efferati delitti, i membri del Circolo Dante saranno gli unici in grado di scoprire il colpevole. Sembra infatti che l'assassino si ispiri alle torture e alle pene descritte nell'"Inferno" per martoriare le sue vittime.

La serie scritta da Giulio Leoni e che ha per protagonista, come investigatore, Dante Alighieri:

Titolo: I delitti del mosaico
Anno: 2005
Casa editrice: Arnoldo Mondadori
Collana: Oscar Bestsellers
Genere: Giallo, Storico
Pagine: 321
Prezzo: 9.50€
Quarta di copertina: Nel 1300 Dante Alighieri viene nominato Priore di Firenze. È la carica più alta della città e comprende, oltre alla gestione della cosa pubblica e della politica cittadina, anche il comando delle milizie. Proprio in questa veste Dante viene chiamato a indagare sulla misteriosa morte di un artigiano, lasciato morire con il volto coperto di calce viva ai piedi della sua ultima opera, un enorme mosaico che rappresenta le ere dell'uomo. Convinto che dietro il delitto si nasconda una macchinazione politica, Dante segue un'indagine nelle pieghe di una Firenze corrotta e multiforme, svelando alla fine un segreto capace di cambiare la storia.


Titolo: I delitti della medusa
Anno: 2006
Casa editrice: Arnoldo Mondadori
Collana: Oscar Bestsellers
Genere: Giallo, Storico
Pagine: 290
Prezzo: 8.40€
Quarta di copertina: In questo giallo storico è possibile trovare un detective davvero eccezionale:Dante Alighieri. Proprio il sommo poeta che, in questo primo episodio dellasua inedita carriera di investigatore, viene coinvolto in un complotto dalleproporzioni inimmaginabili nella Firenze del Trecento.






Titolo: I delitti della luce
Anno: 2006
Casa editrice: Arnoldo Mondadori
Collana: Oscar Bestsellers
Genere: Giallo, Storico
Pagine: 293
Prezzo: 9.50€
Quarta di copertina: Firenze, estate del 1300. Una guardia raggiunge il priore Dante Alighieri, porta un messaggio con sé: nelle paludi dell'Arno si è arenata una galea. Abordo, vigilati da un essere diabolico, un equipaggio di morti e i resti di unmacchinario incomprensibile. Da dov'è giunta quella nave, con il suo carico diorrore? E perché, a poche ore di distanza, in una torre dalle vecchie muraviene ferocemente assassinato l'architetto di Federico II, il sovrano svevoche aveva progettato un enigmatico castello in mezzo al nulla? Chi è realmenteil monaco Brindano, giunto in città con il suo seguito di fanatici perorganizzare un'improbabile crociata? E quale forza tiene in vita la Vergine di Antiochia, una reliquia che sembra sfidare ogni legge di natura?

Ovviamente questa è solo una lista molto generale, se poi ne avete altri da aggiungere o volete dire la vostra, commentate pure il post.
Eruannë.

lunedì 6 settembre 2010

{Recensione} I Canti di Belefiaht

In barba alle più rosee previsioni, mi trovo costretta a fare una recensione piuttosto sommaria di questo libro. Purtroppo ho dovuto abbandonare la lettura per svariati motivi, primo fra tutti la difficoltà nel proseguire.
Ma andiamo con ordine. Avverto fin da ora che il mio parere sarà diviso in due parti, una relativa alla trama e una relativa allo stile, al modo in cui è scritto il libro.


Titolo: I Canti di Belefiaht
Autore: Giovanni Smeriglio
Anno: 2008
Casa editrice: 0111 Edizioni
Collana: Guest Book
Genere: Fantasy
Pagine: 260
Prezzo: 14.60€ (l'ho vinto quasi due anni fa in un contest indetto dall'autore stesso sul forum di Writer's Dream, quindi non ho speso tutti quei soldi XD)
Quarta di copertina: Cosa interrompe l’ennesima battaglia tra gli angeli e i demoni? Il pianto di un giovane poeta alla ricerca della propria ispirazione contiene la chiave per trovare quell’ essere che l’angelo e il demone cercano da sempre. Inizia così per Andreas un viaggio in cui, attraverso la propria morte, il proprio paradiso e il proprio inferno, capirà come il destino di madri disperate, innocenti, assassini, dannati, suicidi, e giovani poetesse, si intrecci con il suo. Un viaggio guidato dalle poesie di un angelo-demone che attraverso i suoi versi lo guiderà all’interno dei suoi incubi e delle sue paure, nei suoi sogni e nei suoi amori, fino all’incontro di quel fuoco che tiene in sé il volto dolce e pauroso, terribile e magnifico, dell’ispirazione. Il destino e il segreto di un poeta e dei suoi versi nascosti nel significato dei nomi e nelle poesie de “I Canti di Belefiaht”.


Parere personale » La trama: Purtroppo mi sono fermata al capitolo dieci della seconda parte, quindi sono riuscita a leggere soltanto un quarto di libro, e questo mi dispiace immensamente, perché di sicuro ha delle potenzialità, vista anche la trama che va delineandosi fin dal primo capitolo. I personaggi descritti, le storie che li caratterizzano sono frutto di uno studio elaborato dell'autore e questo si evince dalle descrizioni che ne fa. Ogni personaggio ha un background e una funzione all'interno del libro.
Il protagonista, Andreas, è un poeta e grazie a un angelo, Iah-Hel, e a un demone, Thamiel, intraprende un viaggio che lo porterà nell'Aldilà. Successivamente, quando dovrà entrare nella prima città di NecreADEath, verrà affiancato da una delle morti*, Todeath.


Parere personale » La questione tecnica: Ci sono varie ragioni per cui non sono riuscita a proseguire la lettura, nonostante ci abbia provato più volte, primo fra tutti lo stile dell'autore.

» Periodi troppo lunghi e con tante virgole.
Si nota che Giovanni viene da anni e anni di poesia e ha cercato di adattare alcuni accorgimenti poetici alla prosa, purtroppo senza successo. La pecca più grande è senz'altro la mancanza di punti, punti e virgola e due punti. Ci sono frasi che vanno avanti anche per quindici righe, senza lasciare al lettore un attimo di respiro. Sono ricche di incisi, precisazioni, dettagli il più delle volte superflui e inutili ai fini della trama, il lettore si perde nei meandri dei pensieri del narratore e non si riescono a comprenderne a pieno il significato e, talvolta, il soggetto della frase. Nel capitolo uno, ma non escludo che ce ne siano anche in altri punti, ci sono due avversative a distanza di poche parole l'una dall'altra e separate solo da virgole.
Un esempio di frasi interminabili, complicate e che creano apnea:
Sia Iah-Hel che Thamiel la paragonarono a ciò che gli fosse più simile, Iah-Hel pensò di vedere scivolare i messaggi di Dio sulla città, poi si pentì di quello che aveva pensato e disse fra sé e sé, che se Dio avesse deciso di mandare un messaggio sulla terra quella luce non avrebbe avuto senso, perché tutto sarebbe stato chiaro, e allora pensò che quella luce fosse paragonabile al simbolo di un cuore che cercava aiuto, una luce che tagliava il cielo per far gocciolare una luce molto diversa, per far di luce, luce stessa, ma Iah-Hel sentiva tristemente di non aver del tutto ancora ragione facendo quelle considerazioni, nonostante questo, quei pensieri lo rassicuravano perché gli permettevano di pensare quanto fosse grande la bontà del Padre, sapeva anche che questo è un pensiero tipico degli uomini, confortarsi con l’illusione della verità attraverso il pensiero, e questo lo faceva somigliare ad un uomo, ma già aveva avuto la sensazione di somigliare ad un demone, così non si preoccupò molto.

Il fatto poi che l'intero volume sia scritto con un allineamento giustificato (di solito non mi dà fastidio, ma in questo caso è proprio insopportabile) e l'autore non vada mai a capo, se non in rare occasioni o quando si tratta dei dialoghi, è un ulteriore handicap al proseguo della lettura. Non andando mai a capo, succede spesso che il lettore accavalli due righe o ne salti qualcuna, rendendo così la comprensione del testo difficoltosa, è costretto a rileggere più volte un passaggio per capire il reale significato della frase.

» Le ripetizioni.
A rendere ancora più difficile la lettura, come se la punteggiatura non fosse abbastanza, ci sono le ripetizioni, sia all'interno delle stesse frasi (notte e quella notte a distanza di poche parole) sia tra periodi diversi, come quando l'autore descrive il modo di parlare di Thamiel e lo definisce un gorgoglio roco ma terribilmente comprensibile.
Anche i nomi di persona sono ripetuti spesso, come nella citazione proposta sopra. Infatti, capita che l’autore, per far capire chiaramente al lettore cosa stia succedendo, ripeta il nome di persona svariate volte in meno di un paio di righe, dando quasi l’impressione di non volersi dimenticare chi sia il soggetto o cosa stia facendo quel dato personaggio.

» Le incongruenze.
Sempre in relazione ai periodi troppo lunghi, ci troviamo davanti delle incongruenze rispetto a quello che dice l’autore. Molto spesso poco prima si viene a conoscenza di una cosa, di un fatto che può essere rilevante ai fini della trama, ma poche pagine dopo quella stessa frase viene in qualche modo ribaltata, cioè l’autore la confuta, come se non si ricordasse cos’abbia scritto poco prima.
Un caso lampante è quando Thamiel parla al protagonista: il demone dice che lui e l’angelo hanno ricevuto l’ordine di andare da Andreas, ma com’è possibile? Nel primo capitolo lui e Iah-Hel hanno fermato la battaglia perché hanno sentito dei singhiozzi e, incuriositi per la particolarità di questi, sono arrivati fino al ragazzo.
Quindi qual è la giusta versione?
Non escludo, però, che la spiegazione sarebbe arrivata più avanti, magari nei capitoli che non sono riuscita a leggere c’erano tante risposte alle domande che mi sono posta leggendo i primi capitoli.

» Cambio di punto di vista.
Spesso, all’interno di quanto ho letto, c’è stato un brusco cambiamento del punto di vista: si passa da ciò che vede Andreas, a un altro personaggio, e addirittura al narratore. Il lettore in questo modo si trova disorientato, soprattutto quando questo avviene all’interno di un periodo lungo parecchie righe, nel quale il soggetto cambia più volte e l’autore segue contemporaneamente più personaggi.

» I dialoghi.
Altra pecca sono i dialoghi, talvolta le domande che vengono poste dal o al protagonista sono semplici, quasi inutili, perché copiano quanto detto poco prima dal narratore; altre volte le "virgolette basse" (anche se si tratta dei segni maggiore e minore, perché l'editore ha usato quelli) sono aperte o chiuse nei posti sbagliati e non si capisce se il personaggio stia pensando o parlando.
A volte i dialoghi creano anche confusione e danno l’impressione che l’autore non riesca a spiegare con altri accorgimenti certi fenomeni che descrive o, peggio, non abbia ben chiaro cosa far dire all’uno o all’altro personaggio.

» Gli inforigurgiti.
Gli inforigurgiti, come li chiama Gamberetta, sono numerosi all'interno di quanto sono riuscita a leggere del libro: un caso lampante è l'intero capitolo quattro della seconda parte, che si poteva tagliare e smussare qui e là, rendendo il tutto più omogeneo, anche perché quel capitolo sembra inutile ai fini della trama lasciato così a sé stesso in mezzo agli altri (ovviamente ha la sua rilevanza, ma ci sono troppi dettagli superflui, soprattutto la parte finale, nella quale si viene a conoscenza dal narratore che il bambino cresce e se ne va dall'isola natale, cosa che chi guarda la scena non può sapere e/o intuire).


Ci sarebbero tante altre cose da dire e sottolineare, ma penso che sarebbero un ripetere qualcosa di già detto in uno dei punti qui sopra. L'unica cosa che mi sento di dire, ancora, è che si vede la mancanza di una correzione bozze massiccia da parte della casa editrice e sembra che abbiano stampato li libro come sia arrivato alla casa editrice.
È un vero peccato che a causa di un mancato o inadeguato lavoro da parte della casa editrice, il libro ne risenta e infici una recensione che altrimenti sarebbe stata molto più completa, esaustiva e, perché no, basata semplicemente sulla trama e sui punti di forza del testo.
Se qualcuno fosse interessato al libro, c'è la possibilità di scaricare il pdf da qui e leggere il libro in tutta la sua interezza.

Voto: ★★
Eruannë.
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* Nel libro viene infatti spiegato che non c'è una sola morte, ma ce ne sono molte di più, perché una sola non riuscirebbe a compiere la mole di "lavoro" che c'è ogni giorno nel mondo.

sabato 4 settembre 2010

Prossimamente...

Ovvero cos'aspetterà voi lettori che passerete di qui.
In questi giorni, finalmente, ho trovato del tempo anche per leggere alcuni libri che avevo in sospeso da un po', così penso di potervi dire quali saranno le prossime recensioni che vedrete qui.

Titolo: Morty l'apprendista
Autore: Terry Pratchett
Anno: 2009
Casa editrice: TEA
Collana: TEAdue
Genere: Fantasy
Pagine: 249
Prezzo: 8.60€
Quarta di copertina: Mortimer, detto Morty, non ha le idee chiarissime su quel che vuol fare da grande. Almeno fin quando non diventa l'apprendista di un insolito maestro: la Morte, proprio quella con la falce, in persona. Una volta appurato, con notevole sollievo, di non dover essere necessariamente morto per poter svolgere il lavoro, Morty si appassiona alla nuova materia, anche se ben presto scoprirà che essere apprendista della Morte non è poi così romantico e affascinante come sembrava. Pericoli e sfide terribili lo attendono, forse troppo grandi anche per lui, il predestinato.


Titolo: I canti di Belefiaht
Autore: Giovanni Smeriglio
Anno: 2008
Casa editrice: 0111 Edizioni
Collana: Guest Book
Genere: Fantasy
Pagine: 260
Prezzo: 14.60€ (l'ho vinto quasi due anni fa in un contest indetto dall'autore stesso sul forum di Writer's Dream, quindi non ho speso tutti quei soldi XD)
Quarta di copertina: Cosa interrompe l’ennesima battaglia tra gli angeli e i demoni? Il pianto di un giovane poeta alla ricerca della propria ispirazione contiene la chiave per trovare quell’ essere che l’angelo e il demone cercano da sempre. Inizia così per Andreas un viaggio in cui, attraverso la propria morte, il proprio paradiso e il proprio inferno, capirà come il destino di madri disperate, innocenti, assassini, dannati, suicidi, e giovani poetesse, si intrecci con il suo. Un viaggio guidato dalle poesie di un angelo-demone che attraverso i suoi versi lo guiderà all’interno dei suoi incubi e delle sue paure, nei suoi sogni e nei suoi amori, fino all’incontro di quel fuoco che tiene in sé il volto dolce e pauroso, terribile e magnifico, dell’ispirazione. Il destino e il segreto di un poeta e dei suoi versi nascosti nel significato dei nomi e nelle poesie de “I Canti di Belefiaht”.


Titolo: Il patto con il Vampiro. I diari della famiglia Dracula vol.1
Autore: Jeanne Kalogridis
Anno: 1997 (edizione economica del 2009)
Casa editrice: Newton & Compton
Genere: Fantasy
Pagine: 317
Prezzo: 4.90€
Quarta di copertina: Per questo stupefacente debutto narrativo Jeanne Kalogridis ha scelto di confrontarsi con uno dei classici più avvincenti e terrificanti della letteratura dell'orrore: Dracula di Bram Stoker. Misterioso e sensuale, questo romanzo, scritto in forma di diario, pone l'inquietante figura di Dracula al centro di un puzzle particolarmente intricato. Partendo cinquant'anni prima dell'inizio del romanzo di Stoker, Il patto con il Vampiro svela infatti l'esistenza di un antico e segreto accordo nella famiglia di Dracula. Arkady, pronipote del principe Vlad Tsepesh, meglio conosciuto come Dracula, vive nell'incubo di una terribile minaccia, costretto a procurare sempre nuove vittime al suo adorato prozio per salvare la vita alle persone amate. Coinvolto in un abisso di morte e di sangue, Arkady oserà ribellarsi al suo tragico destino e sfidare Dracula, per il bene della sua famiglia.
Pubblicato per la prima volta dalla Newton & Compton nel 1997, Il patto con il Vampiro fa parte della trilogia I diari della famiglia Dracula.


Lo so, è già da un po' che prometto la recensione su Morty e finalmente posso dirvi di non temere, perché arriverà molto presto... insieme alle altre due. Ancora non so di preciso l'ordine con cui scriverò e pubblicherò le tre recensioni, ma spero entro la prossima settimana di aver fatto tutto, tempo, lavoro e impegni vari permettendo.

Buona finesettimana^^
Eruannë.

venerdì 3 settembre 2010

In My Mailbox

Ieri sera, prima di addormentarmi, un piccolo pensiero si è fatto strada nella mia mente: "si potrebbe far sapere agli autori pubblicati e non da varie case editrici, che noi (ok, solo io XD) del Veiled Mirror saremmo disponibili a leggere e recensire i loro libri".
La "risposta" mi è arrivata stamattina, totalmente inaspettata: un'iniziativa del genere c'è già ed è Progetto "In My Mailbox". Come sempre, io arrivo in ritardo sulle idee.
In sostanza
è un progetto che nasce su ispirazione dell’omonimo modello di stampo americano/inglese gestito da blogger con una passione viscerale per la lettura.

Si tratta di un’idea davvero originale e innovativa, che punta molto sulla collaborazione tra case editrici e blogger.

I vari blogger che hanno aderito (per il momento parliamo di 7 blogger più sotto elencati) all’iniziativa (per le modalità di adesione visualizzare in fondo alla home), si offrono di scrivere e pubblicare GRATUITAMENTE sui loro blog:

a. Recensioni di libri editi (o in uscita);

b. Articoli per case editrici e autori che intendono farsi pubblicità sul web;

c. Articoli di concorsi che metteranno in palio libri e/o gadget forniti dalle case editrici e/o autori.

Fonte: Progetto "In My Mailbox"
Ho trovato il progetto perché stamattina ho fatto un giretto sul blog di Nasreen dedicato alle recensioni di libri (Sognando Leggendo, nostro affiliato, che vi consiglio vivamente di visitare) e sono andata a leggere quanto prevede, con l'intenzione, magari, di parteciparvi, visto che bene o male Veiled Mirror si occupa anche di recensire i libri che vengono letti (anche se le recensioni sono più uniche che rare, ultimamente).
Spero che anche questo progetto, per quanto mi/ci riguarda, vada in porto con l'avvento del nuovo anno, intanto mi/ci impegneremo a leggere e recensire quanti più libri possibile, oltre a scrivere articoli sempre interessanti, relativi ai mondi della scrittura e della lettura. Insomma, come abbiamo sempre fatto, solo con maggiore continuità.
Intanto metterò il banner del progetto in bella vista nella colonna qui di fianco, per chiunque volesse partecipare o approfondire quanto detto in questo breve intervento.

giovedì 26 agosto 2010

Disinformazione e qualche novità nel web

Come avrete di sicuro notato, ci siamo prese una pausa estiva, se così si può dire, ma speriamo di tornare a pieno ritmo a breve (lo speriamo sempre).

Quest'oggi vorrei far girare ulteriormente una notizia che di sicuro chi segue Writer's Dream e altri siti di scrittura, e relativi all'editoria, saprà già (è noto il nostro ritardo sulla notizia, ma ci va bene così XD). Ieri pomeriggio mi è arrivata una mail di Linda Rando, founder del Writer's Dream, nella quale si parlava dell'ennesimo post di totale disinformazione che va poi a colpire gli esordienti – anche se l'autrice di quel post non sembra poi così esordiente – quando si tratta di case editrici.
In sostanza nel post si parlava di case editrici a pagamento e l'autrice, Argeta Brozi, cercava di nasconderne l'esistenza, infatti – cito testuali parole –
[...]C'è chi chiede l'acquisto di copie (giusto per non andare in bancarotta, visto che si è esordienti, non si è famosi e soprattutto non ci sono tanti lettori in giro), non dico che sia giusto, ma non è nemmeno sbagliato e comunque se si vuole fare carriera bisogna rimboccarsi le maniche. Se voi pubblicaste con un piccolo editore che non vi fa acquistare le copie, prima o poi vi trovereste comunque di fronte alla possibilità di doverle comprare voi stessi per poi rivenderle, perchè il libro non si vende da solo e l'editore non può stare dietro a tutti. [...]
(Tanto per chiarire i simbolini [...] sono un suggerimento per andarvi a leggere l'intero post, così l'autrice non dice che facciamo disinformazione)

Vorrei porre la vostra attenzione su tre particolari:
» quel giusto per non andare in bancarotta è alquanto... utopistico: gli editori a pagamento non chiedono il contributo perché hanno paura di fallire, semmai il contrario: Il Filo/Gruppo Albatros di soldi ne ha moltissimi, lo dimostra il fatto che ogni santo giorno su Mediaset scorrano gli spot per accalappiare nuovi limoni da spremere per benino, per poi lasciarli in balia di loro stessi. Gli editori a pagamento chiedono il contributo all'autore per pubblicare il libro perché non vogliono rischiare, quindi accetterebbero – e di fatto accettano – anche chi non se lo meriterebbe. Per dimostrare quanto Il Filo sia "onesta", consiglio la visione di cinque video su YouTube (x, x, x, x, x): si tratta di un dibattito al Salone del Libro di Torino mediato da Costantino Margiotta di Zero91 a cui hanno partecipato Linda Rando, Andrea Malabaila di Las Vegas Edizioni e Giorgia Grasso di Il Filo.

» dire piccolo editore non è sinonimo di editore a pagamento. Sarebbe ora che qualcuno lo facesse notare alla cara ragazza che ha pubblicato quell'acozzaglia di opinioni, come le chiama lei. Vorrei sapere se realmente sa di cosa sta parlando o lo fa solo per dare fiato alla bocca, pardon fare esercizio alle dita, perché i piccoli editori non sono necessariamente a pagamento, anzi. I piccoli editori – ma poi si può fare una vera e propria distinzione tra editori piccoli, medi e grandi? Cosa fa grande un editore? – rischiano i propri soldi per gli esordienti, soprattutto quando questi lo meritano veramente, lo fanno perché amano i libri e amano il lavoro che fanno.

» la similitudine coatta essere obbligati a comprare i libri per vederli pubblicati è come dire l'autore può comprare il proprio libro quando è pubblicato vuol dire semplicemente che non si vuole capire e mettere il cervello in quello che si scrive/dice.


Il mio messaggio per Argeta è: svegliati, apri gli occhi o, se proprio non vuoi fare una di queste azioni, non dare informazioni sbagliate. I primi commenti entusiastici (tra cui uno totalmente illeggibile) che hai ricevuto sono il limpido segnale di quanto tu stia facendo disinformazione e non permetti alla gente di conoscere e avere altre fonti al di fuori della tua. Come ti è stato chiesto da più parti, fai nomi e cognomi, dai i link delle tue fonti/ricerche oppure fonda le tue opinioni (sempre che lo siano, a questo punto) su dati certi, valuta tu stessa, non andare avanti per sentito dire, perché come avrai potuto notare, non hai fatto una bellissima figura.
***
E dopo questa lunga parentesi, passiamo a cose ben più liete.
Il sito Il Portale degli eBook ha deciso di aprire una rubrica per tutti gli scrittori che vogliono cimentarsi (o già lo fanno) in una nuova avventura, cioè quella dei Web Book.
Ma che cos'è un Web Book?
Un Web Book è un libro scritto da un autore che, periodicamente, pubblica i vari capitoli sul proprio sito web. Una sorta di book-in-progress che i lettori possono leggere di puntata in puntanta in tempo reale, mentre viene scritto.
(fonte: Il Portale degli eBook)
Per maggiori informazioni e per aderire, vi consiglio di leggere il post sull'iniziativa.
Io penso che ci farò un pensierino, magari sarebbe una bella sfida per il 2011 (visto che quella del 2010 è già in atto) ;)

Eruannë.
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Link inerenti al post:
» Writer's Dream
» Editori a pagamento (non esistono) di Argeta Brozi
» I cinque video del dibattito al Salone del Libro di Torino: x, x, x, x, x
» Zero91
» Las Vegas Edizioni
» Il Filo/Gruppo Albatros
» Il Portale degli eBook