mercoledì 1 luglio 2009

Delle fasce d'età

Nota: Mi scuso con chi ha avuto la discussione con me su msn, perché nel post divulgherò alcune frasi della conversazione, ma ritengo che l'argomento possa essere affrontato anche pubblicamente in questo luogo. Naturalmente tutto ciò che trovate scritto qui non è riferito direttamente o indirettamente all'autrice, ma quella conversazione è stata semplicemente lo spunto per questo post.

Ritorno dopo due mesi su questi lidi per parlare di un argomento che mi sta particolarmente a cuore, anche viste le discussioni che ho avuto via msn con un’autrice che tenta di sfondare nel grande mondo della letteratura, cioè cerca di pubblicare il suo primo libro.
Qualche tempo fa mi ha contattata per farmi leggere (e correggere eventualmente) un pezzo del suo secondo libro, ancora in fase di scrittura, e diciamo che sono rimasta pressoché sconvolta dalla leggerezza con cui vengono trattati i temi della violenza sessuale e della violenza fisica (omicidio) all’interno di quella paginetta che ho letto.
Ne ho parlato con l’autrice, visto che avevamo la conversazione msn aperta e ne è seguita una lunga discussione su cosa sia giusto e cosa meno far leggere.

Partiamo dal presupposto che le abbia chiesto a che target di persone fosse destinato il libro.
Risposta: “a tutte le età, a chiunque voglia leggerlo”.

Da questa risposta mi sento di fare una considerazione (mia personalissima opinione):
un libro con della violenza “gratuita” non può essere considerato per tutte le età, in quanto direi che un bambino che si trova davanti la scena non capisce il vero messaggio che vuole trasmettere l’autrice, ma ne resterà almeno un po’ sconvolto. Ho fatto l’esempio, con l’autrice, che ormai la maggior parte dei libri fantasy viene inserita, sbagliando, nella fascia d’età dagli 11 anni in su e che il suo libro, dal mio punto di vista, non rientrava in quella, ma, per dirla con i rating dei siti di scrittura, rientrava più o meno in una categoria NC17 (vietata ai minori di 17 anni).
Risposta: “i bambini prima sanno come va il mondo, meglio è”.

Secondo me non è una cosa da dire, perché i bambini di adesso possono sapere tutto anche solo vedendo un telegiornale, ma non si può pretendere che leggano un libro che riporti fedelmente la realtà, anche se può essere il libro più educativo di questo mondo.
La funzione dei libri è sì educare, ma è anche dare un momento di svago e spensieratezza a chi li legge.
Molte volte ho il brutto vizio di immedesimarmi in un possibile lettore di età inferiore ai 12 anni, questo perché, lavorando con i bambini ed essendo ancora un po’ bambina dentro, mi viene spontaneo. Forse sbaglio, ma sono ancora convinta che i bambini, soprattutto della fascia 8-12 (anche se non si può più parlare molto di bambini, ma di ragazzi) abbiano bisogno di letture adatte a loro, non infarcite di scene violente.
Ci sono casi e casi, su questo non si discute, ma sono più che convinta che la maggior parte dei ragazzi a 11 anni non voglia leggere di cose che potrebbe vedere tutti i giorni o, da un'altra parte, ignorarne completamente l'esistenza. Senza contare che la fascia 8-12 dovrebbe (e uso il condizionale, perché c’è sempre una piccola parte di quei bambini che è più “sveglia”) avere ancora un minimo di innocenza, quindi scene come quella che ho letto in un libro “per tutte le età” dovrebbero essere rimaneggiate da più parti (non parlo di censura, solo di revisione e correzione).
O, più semplicemente, il libro in questione non è “per tutte le età”.


C’è poi la questione “a chiunque voglia leggerlo” e qui mi trovate d’accordo, non penso ci sia molto da starci sopra, insomma se uno vuole leggere certe cose legge quelle date cose, se uno non vuole non le legge. Mi sembra facile e indolore.
Rimane comunque il fatto che “a chiunque voglia leggerlo” è totalmente diverso da “a tutte le età”.

Poi magari sbaglio io, a dire di stare attenti quando si scrive qualcosa e, soprattutto, quando si vuole pubblicare (che sia su internet in un archivio o con una casa editrice).
Di certo non parlo di censura rispetto a certi argomenti, ma mettere in mano a un bambino un libro che trasuda violenza è come mettere in mano a un kamikaze una bomba (esempio un po' forte, ma calzante, almeno penso), accadrà qualcosa di devastante, che va al di là dell'educazione e dei messaggi che il libro vuole mandare.

Eruannë.
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Link utili:
» guida alla scelta del rating su Acciofanfiction
» censura su Wikipedia
» kamikaze su Wikipedia

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