Titolo: Cuore di tenebra
Autore: Joseph Conrad
Data di pubblicazione: 2008
Casa editrice: Giunti (/ Dalai Editore, ho due edizioni, una cartacea e una digitale)
Collana: Biblioteca Ideale Giunti
Genere: Narrativa
Pagine: 141
Prezzo: 5.90€
Quarta di copertina: Attraverso la voce narrante di Marlow, Conrad ricrea come una discesa agli inferi il suo viaggio in Africa del 1890.
Sfidando il suo pubblico, rivela la violenza del colonialismo: un grido di orrore squarcia le tenebre della menzogna e da quel momento la cultura europea non può più ignorare le colpe della "civiltà dell'uomo bianco".
Per la prima volta in un anno, sono riuscita a leggere uno dei libri da leggere per il Sofà dei lettori (il club dei lettori di Udine) e per questo sono molto soddisfatta.
Per quanto riguarda il libro in sé sono parecchio delusa, invece.
Cuore di tenebra era uno dei libri che volevo leggere da tanto e diciamo che mi ero fatta un'idea totalmente diversa del tema. Insomma, il titolo mi ispirava parecchio nonostante non conoscessi la trama. Lo so, sono strana =D
Quando ho scoperto che sarebbe stato uno dei libri da leggere per il gruppo, sono stata felicissima e ho colto la palla al balzo per leggerlo, finalmente.
Devo dire che l'inizio della storia prometteva bene, poi, dopo soltanto poche pagine, c'è un calo notevole.
Tante parole per non dire nulla, descrizioni inutili, noia a gogò.
Ho trovato Marlow, colui che parla senza riprendere mai fiato, logorroico, noioso e prolisso. La storia che racconta, la sua esperienza in Africa, è senz'altro interessante, ma è decisamente sconclusionato. Per più o meno 137 pagine non si sa dove l'autore vada a parare.
Capisco la denuncia al colonialismo. Capisco il voler far conoscere a quanta più gente possibile la storia dei maltrattamenti che gli africani erano costretti a sopportare. Capisco tutto, ma non capisco come mai si sia voluto utilizzare un espediente letterario per raccontare, non bastava un semplice saggio?
Ho trovato fastidioso dover ricordarmi chi stesse parlando, visto che il romanzo è narrato in prima persona anche al di là della narrazione di Marlow.
Ho trovato fastidioso non ricordarmi nulla di quanto leggevo, cioè quando riprendevo la lettura dopo una pausa mi chiedevo cosa fosse successo prima, come se non avessi mai letto le pagine precedenti. Non è normale.
Ho trovato fastidioso il non immergermi nella lettura totalmente: la mia mente viaggiava in pensieri propri, estraniandomi da Marlow/Conrad e la sua storia. Questo mi ha dato notevole fastidio perché è stato come perdere tempo mentre avrei potuto fare e/o leggere altro.
Ho trovato fastidioso non capire il libro, perché si è prestata più attenzione alla forma che alla trama/storia in sé.
Libro che ha deluso notevolmente qualsiasi mia aspettativa.
E mi scuso per la recensione forse un po' breve, ma non ho molto altro da dire, visto che come ho detto mi ricordo poco di ciò che viene narrato nello specifico =D
Buona giornata,
Eruannë.
(ancora per poco con questo nick ;D)
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