Titolo: The Selection
Autore: Kiera Cass
Data di pubblicazione: marzo 2013
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Collana: Pickwick
Genere: Distopico
Prezzo: 9.90€
Quarta di copertina: In un futuro lontano, in un Paese devastato dalla guerra e dalla fame, l'erede al trono seleziona la propria moglie con un reality show. Spettacolare. Per molte ragazze la Selezione è l'occasione di una vita. L'opportunità di sfuggire a un destino di miseria e sognare un futuro migliore, fatto di feste, gioielli e abiti scintillanti. Ma per America è un incubo. A sedici anni, l'ultima cosa che vorrebbe è lasciare la casa in cui è cresciuta per essere rinchiusa in un palazzo che non conosce. Perdendo così l'unica persona che abbia mai amato, il coraggioso Aspen. Poi però America incontra il principe Maxon e le cose si complicano. Perché Maxon è affascinante, dolce e premuroso. E può regalarle un'esistenza che lei non ha mai nemmeno osato immaginare...
Da tempo vedevo in libreria questo libro e ho letto opinioni molto contrastanti sui blog, quindi ho aspettato l'edizione economica.
Devo dire che non sono affatto delusa: il libro mi è piaciuto molto, la trama (forse un po' scontata in alcuni punti) è ben congegnata e i personaggi non sono male. Anche l'idea di fondo non mi è dispiaciuta, anzi, l'ho trovata originale e ben sfruttata.
America è una ragazza come tante, se non fosse che è una Cinque, quindi appartiene a una casta di molto inferiore a quelle che possono garantirle un'esistenza felice e senza probelmi.
Vive con la famiglia in Carolina, una regione di Illea, ha un fidanzato (di nascosto da tutto e tutti) che ama, Aspen, nonostante sia un Sei non vede l'ora di poter mettere su famiglia con lui.
Tutto sarebbe perfetto e potrebbe andare per il meglio se non fosse che il principe Maxon debba trovare moglie e così viene inviata una lettera a tutte le ragazze in età da matrimonio dello stato.
America non vuole assolutamente partecipare, il suo principe lo ha già, ma proprio lui la costringerà a inviare la propria candidatura.
E, ovviamente, America sarà una delle candidate alla Selezione e il suo mondo sicuro inizierà a vacillare.
Ho odiato Aspen per buona parte del libro, l'ho trovato un po' stupido, ma per fortuna si riabilita abbastanza nel proseguo della lettura.
Mi sono rivista molto in America, soprattutto quando Aspen si comporta da bastardo insensibile e *aggiungere qui insulto a piacere*; non posso non rispecchiarmi in una persona che, seppure immaginaria, ha provato quello che ho provato io tempo fa.
L'unica differenza è che lei ha conosciuto Maxon che ha cercato di esserle amico e di tirarle su il morale, capendola e supportandola, io sono rimasta a crogiolarmi nel dolore per anni =D
Maxon è senz'altro un personaggio interessante: è il principe ereditario di Illea, ma questo non gli impedisce di essere un ragazzo insicuro e che non ha mai avuto grandi occasioni per uscire con le ragazze. Quindi la Selezione è l'unico modo che ha per trovare l'anima gemella.
Mi ha fatto molta tenerezza, perché non si può non provare un sentimento del genere quando vedi una persona che, nonostante il rango e la posizione che ricopre, è insicura, timida e molto impacciata.
Mi è piaciuto molto il fatto che America avesse una certa influenza positiva su Maxon e che lo facesse riflettere sui problemi della gente che popola il suo regno, soprattutto per quanto riguarda quelli di caste inferiori alla Quattro e che devono fare salti mortali per mangiare e vivere. È uno spaccato di società non molto lontano da quello attuale, in fondo.
Le altre partecipanti alla Selezione sono per lo più abbozzate, tranne quelle più vicine ad America, che sono molto ben caratterizzate.
Provo un odio profondo per Celeste, che mi ricorda molto altri personaggi privi di scrupoli e di coscienza di cui ho letto altrove... e probabilmente anche visto in giro durante la mia vita. È una persona estremamente irritante e che cerca sempre la lotta per far escludere le altre e avere così la vittoria. America è veramente brava a tenerle testa e a non reagire mai alle provocazioni, io di sicuro le avrei già sbattuto la testa al muro.
E spero proprio che Celeste si auto-elimini nel prossimo libro =D
La trama è molto fluida, non ci sono particolari scossoni e, anche quelli che potrebbero essere tali, non lo sono poi molto. Sarà che, come ho già detto, certe cose me le aspettavo, quindi non ho avuto moltissime sorprese.
Lo stile dell'autrice mi piace e penso proprio che leggerò anche i libri successivi, un po' per sapere come continua la Selezione, un po' per scoprire come si evolverà il triangolo (lo so, piccolo spoiler, chiedo venia) e un po' per leggere del futuro di Illea.
Certo non è un libro eccelso, ma è molto ben costruito e l'autrice non si è mai persa pezzi per strada (a parte il fatto che in un punto viene detto che sono rimaste venticinque ragazze e poco dopo devono tornare a casa trentaquattro, quindi mi sono chiesta se qualcuno si fosse accorto che ce n'erano dieci di troppo... ma forse era un discorso più generale, visto che sono partite in trentacinque); si legge in poco – io ci ho messo un po' di più perché avevo in lettura altri libri – e la storia segue proprio la crescita di America all'interno della competizione, sia dal punto di vista psicologico, sia dal punto di vista caratteriale.
Non ha particolari punti deboli, forse solo il fatto che la storia non sia particolarmente articolata, ma mi aspetto più scossoni e più colpi di scena nel prossimo... spero di non restarne delusa.
Detto questo, il mio voto è di
Spero di non avervi annoiati con questa mia recensione.
Buone letture,
Annette.