Buongiorno a tutti e buon lunedì!
Finalmente trovo un attimo per aggiornare il blog e dare una parvenza di vita =D
Come ho scritto nel post precedente, purtroppo i numerosi impegni dell'ultimo periodo mi hanno tenuta lontana dal mio angolino di web e questo mi dispiace, perché mi piace rifugiarmi qui ogni tanto.
Oggi voglio iniziare un nuovo appuntamento che non avrà cadenza fissa, perché, sebbene abbia ricominciato ad andare al cinema e/o guardi film periodicamente (soprattutto quelli che ho già visto e che adoro), non so quando ci sarà la prossima
Per questo primo appuntamento ho pensato di parlarvi di un film recentissimo e che ho visto sabato sera, cioè:
Titolo: Inside Out
Regia: Pete Docter, Ronnie del Carmen
Casa di Produzione: Disney Pixar
Genere: Animazione, Commedia, Drammatico
Anno: 2015
Trama: Crescere può essere faticoso e così succede anche a Riley, che viene
sradicata dalla sua vita nel Midwest per seguire il padre, trasferito
per lavoro a San Francisco. Come tutti noi Riley è guidata dalle sue
emozioni: Gioia, Paura, Rabbia, Disgusto e Tristezza. Le emozioni vivono
nel centro di controllo che si trova all’interno della sua mente e da
lì la guidano nella sua vita quotidiana. Mentre Riley e le sue emozioni
cercano di adattarsi alla nuova vita a San Francisco, il centro di
controllo è in subbuglio. Gioia, l’emozione principale di Riley, cerca
di vedere il lato positivo delle cose ma le altre emozioni non sono
d’accordo su come affrontare la vita in una nuova città, in una nuova
casa e in una nuova scuola.
Come ho detto prima, ultimamente ho riscoperto il piacere di andare al cinema (nonostante continui a sostenere che il prezzo del biglietto sia troppo elevato e che dovrebbero comprendere in tale cifra anche i pop corn o le caramelle, perché la trovo spropositata per vedere solo un film).
Dopo aver visto i Minions a settembre, sabato sera siamo andati a vedere Inside Out.
Premessa doverosa: a me non piacciono granché i film con personaggi in 3d, io sono cresciuta col 2d e il piacere di vedere i disegni che dalla carta prendono vita, quindi il 3d mi è piuttosto indigesto, seppure io abbia amato film come Madagascar, Wall•E (che per me è il migliore in assoluto), Ralf Spaccatutto e altri. /Fine Premessa doverosa.
La storia di Inside Out è molto coinvolgente (come tutte quelle della Disney) e ha per protagoniste Riley e le sue emozioni.
Per me il fatto che abbiano dato una personalità alle emozioni e le abbiano rese vive è stato IL vero colpo di genio, insieme alle Isole della Personalità create grazie ai Ricordi Base.
Gioia è l'emozione principale, quella che fa muovere tutto, ha un carattere molto aperto e ci tiene che Riley sia sempre felice, cerca sempre di vedere il positivo in ogni situazione e impedisce alle altre emozioni di prendere il sopravvento.
Tristezza si è formata subito dopo Gioia e, come da nome, è l'emozione che vede sempre tutto nero, per cui ogni situazione va male e butta il tutto sul depresso andante. Nonostante questo, però, fa una tenerezza infinita.
Paura e Disgusto, pur essendo totalmente diversi tra loro, tengono Riley al sicuro: il primo cerca di mettere in guardia la ragazzina dai vari pericoli, la seconda è utile perché impedisce alla protagonista di essere avvelenata e se ne intende di moda, quindi cerca di indirizzarla verso un gruppo di amici, piuttosto che un altro.
Rabbia, infine, è l'ultima delle emozioni che governano la mente di Riley, anche per lui si intuisce perfettamente quale sia la sua funzione ed è l'emozione più... irruenta.
I guai per i protagonisti iniziano quando Riley si trasferisce con i genitori a San Francisco e lì tutto cambia.
Durante la sua presentazione alla nuova classe, Riley inizia a ricordare le cose belle fatte nel Minnesota e Tristezza ci mette lo zampino: toccando i Ricordi Base, questi diventano blu e tristi e nessun'altra emozione, Gioia in primis, riesce a farli ritornare al loro aspetto iniziale.
Nel giro di pochi secondi tutto cambia: si crea un nuovo Ricordo Base, triste, e gli altri vengono risucchiati via. Con loro vengono risucchiate via anche Gioia e Tristezza, che si ritrovano catapultate nella Memoria a Lungo Termine, lontano dal Quartier Generale e dal pannello di controllo di Riley.
Paura, Disgusto e Rabbia sono così soli e praticamente incontrollabili. Le Isole della Personalità diventano grige e si spengono. Gioia e Tristezza intraprendono un viaggio per recuperare i Ricordi Base e riportarli nel Quartier Generale.
Il film è molto ben fatto e ha svariati livelli di lettura, è molto introspettivo e, sebbene possa sembrare per bambini, non lo è affatto.
Infatti la fascia di età più indicata per me è quella che va dagli 11 anni in su, i ragazzi di tale età possono immedesimarsi perfettamente nella protagonista, mentre quelli più grandi possono iniziare a capire le varie sfumature che ci sono.
Io l'ho trovato molto carino e gradevole, interessante per certi aspetti e, avendo studiato psicologia al liceo, non ho avuto grandi difficoltà a capire certi riferimenti ai livelli della memoria e ai loro utilizzi e non solo.
Come altri film (se non tutti) della Disney è un film di formazione: nell'arco di un'ora e mezza si passa dall'infanzia spensierata alla realtà della pubertà e i protagonisti cambiano il loro modo di vedere le cose, adattano le proprie personalità, si prendono responsabilità non più da bambini.
Per certi versi può essere molto duro, perché costringe i personaggi a un esame di coscienza e a un lavoro introspettivo non indifferente per scoprire quali siano i vari punti di forza che ognuno ha.
Ci sono momenti e situazioni molto tristi – che non dipendono da Tristezza –, in cui c'è proprio il passaggio netto dall'infanzia alla pubertà e all'adolescenza, quando dimentichiamo alcune cose che per noi sono state importanti... ma non fatemi parlare di più, non voglio spoilerare per non rovinare la sorpresa a chi deve ancora vederlo.
Mi sono immedesimata molto in Riley, soprattutto in alcuni momenti, in cui mi sono ricordata com'ero a 11 anni, e ho adorato un po' tutte le emozioni, soprattutto Paura (anche lui è di una tenerezza infinita), Disgusto (che assomiglia tantissimo a una mia amica) e Rabbia.
È un film che fa ridere tantissimo in alcuni punti, ci sono alcuni personaggi, come gli Smemoratori, che secondo me dovrebbero avere un cortometraggio a parte; ma è anche un film che fa riflettere, perché noi agiamo seguendo le emozioni del momento, lasciamo prendere il sopravvento a una di loro e ci lasciamo influenzare e trascinare, quando invece dovremmo farle cooperare e trovare un equilibrio più stabile. Certo, non è facile, nemmeno a 30 anni, ma si può sempre provare =D
Inside Out, non messo a confronto con altri film, è molto bello, pur non rientrando tra i miei preferiti in assoluto, ma di certo si è piazzato tra i film che rivedrei altre volte, anche solo per leggerlo da altri punti di vista.
Ve lo consiglio se volete passare un'ora e mezza in allegria, ma anche riflettere su ciò che abbiamo dentro e su cosa possiamo ancora cambiare nel nostro comportamento.
Quindi il mio voto è:
Spero di essere stata abbastanza esaustiva, non sono pratica di recensioni di film, perché non è il mio campo e di solito prediligo film un po' più... poveri di contenuti, diciamo così =D
Vi auguro buona giornata e buona settimana, e spero di riprendere le attività del blog molto presto.
Annette.
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