sabato 1 ottobre 2016

{Saturday Review} Harry Potter e la Maledizione dell'Erede


 Buon sabato, cari lettori del blog, quest'oggi ritorna un appuntamento a me molto caro, ovvero la recensione del sabato (che non ha cadenza fissa).
Stanotte – e non capitava da un bel po' di tempo – ho fatto le ore piccole senza accorgermene leggendo tutto d'un fiato un libro che... aspettavo da tanto.
Vi avverto che sarà una recensione molto lunga, quindi preparatevi una tazza di tè e mettetevi comodi.
Il libro in questione è:

Autore: J.K. Rowling
Data di pubblicazione: 24 settembre 2016
Casa editrice: Salani
Genere: Fantasy
Pagine: 368
Prezzo: 19.80€
Quarta di copertina: È sempre stato difficile essere Harry Potter e non è molto facile neanche ora, da impiegato al Ministero della Magia, oberato di lavoro, marito e padre di tre figli in età scolare.
Mentre Harry Potter fa i conti con un passato che si rifiuta di rimanere tale, Albus, suo secondogenito, deve lottare con il peso di un'eredità familiare che non ha mai voluto. Quando passato e presente si fondono in un'oscura minaccia, padre e figlio apprendono una scomoda verità: il pericolo proviene a volte da luoghi inaspettati.


Forse ormai lo sapete fin troppo bene: io sono davvero una grande fan della saga, quindi cerco di avere tutti i libri che scrive J.K. Rowling, sia per tornare a sognare e a viaggiare con la fantasia frequentando la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts o lavorando per il Ministero della Magia, sia per collezione. E mi è dispiaciuto tremendamente non poter concludere la lettura e la raccolta, se così si può chiamare, delle edizioni ritradotte (che non avevano aggiunto nulla di più alla saga, ma erano molto pratiche, essendo in formato tascabile =D)

Divagazioni a parte, prima di iniziare la lettura di questo ottavo volume, ero molto scettica e pronta a una colossale delusione.
Non avevo voluto spoilerarmi nulla, perché per HP io ci tengo a non sapere nulla di nulla, se non qualcosina di molto generale – o sulle coppie che amo, vedi il caso Ron/Hermione per HP7 –, ma leggevo pareri molto discordanti qui e là e questo mi aveva un po' destabilizzata, pronta, appunto, per una delusione.
Invece, dopo averlo concluso alle 3 di notte – perché io o faccio le ore piccole o non leggo per mesi – posso dire che mi è piaciuto tantissimo e che non vedo l'ora di vederlo a teatro (magari non con gli attori che hanno scelto per la versione inglese, perché non ce n'è uno che rispecchi la mia idea dei personaggi) o sul grande schermo.

Premetto che chi non ha molto apprezzato l'epilogo del settimo libro potrà trovare questo libro alquanto superficiale e simile a una delle più imbarazzanti fanfiction che si leggono in giro, e non nego di pensare che zia Row per certi particolari abbia dato il contentino a molti fan di certe coppie.
Io ero tra quelle persone che, letto l'epilogo, ha pensato "Wow, carne nuova per scrivere fanfiction" con tanto di occhi a cuoricino e, devo ammettere, che è stato divertente scrivere di personaggi come Albus, Rose e tutti gli altri partendo da un semplice abbozzo di caratterizzazione e poi svilupparlo quasi a mio piacimento.
C'è poi il fatto che non è un vero e proprio libro, visto che si tratta della sceneggiatura teatrale, quindi chi si aspetta descrizioni chilometriche, approfondimento dei personaggi (c'è, tra le righe si scorgono benissimo i caratteri e l'evoluzione dei personaggi) come solo lei sa fare, forse ne rimarrà fortemente deluso.

Ma concentriamoci sulla storia: il tutto ruota attorno ad Albus Severus e alla sua relazione con Harry Potter, suo padre, colui che ha sconfitto Voldemort e che è diventato ancora più famoso di quanto non fosse.
Nell'epilogo abbiamo lasciato Harry che rassicurava Albus sul fatto che non era importante in che Casa fosse finito e che portava i nomi di due più valorosi presidi di Hogwarts. E già questo per un bambino di 11 anni non dev'essere stato un fardello molto facile da portare (qui penso davvero che la Rowling si fosse bevuta un po' il cervello quando aveva scelto i nomi per la Nuova Generazione).
Anche qui c'è la rassicurazione di Harry e lo scetticismo di Albus, ma questo viene letteralmente trascinato sull'Espresso da Rose, che cerca di convincerlo a vivere bene il viaggio, perché potrebbe incontrare i suoi migliori amici, proprio com'è successo a Harry, Ron e Hermione. Albus non è convinto, ma quando conosce Scorpius Malfoy cambia idea e capisce che saranno amici come lo erano suo padre e i suoi zii.

All'inizio della storia ritroviamo i personaggi delle famiglie Potter e Weasley, soprattutto quelli della Nuova Generazione, poi, andando avanti con la storia James, Lily, Rose diventano soltanto delle comparse, qualche volta citati e il più delle volte dimenticati. Questo mi ha delusa fortemente, ma capisco che in un'opera teatrale non ci sia mai spazio per decine e decine di personaggi e quindi si debbano limitare all'osso le loro entrate in scena.
Un vero peccato, ma spero che zia Row rimedi presto con una storia degna di questo nome e che coinvolga l'intera allegra combricola =D

Nei primi capitoli abbiamo soltanto un abbozzo di situazioni che si riferiscono ai primi anni a Hogwarts di Albus e Scorpius, cercando di caratterizzarli e farci capire cosa li tormenti, e in cui Harry e Hermione sono impegnati a fronteggiare alcuni Mangiamorte. 
Ma con l'avvento della partenza per il quarto anno di Albus, si capisce che il momento è arrivato e che finalmente la storia vera e propria ha inizio.
Albus litiga con Harry perché l'uno non vorrebbe avere un padre come Harry e l'altro non riesce a capire fino in fondo il figlio. Il tutto scaturito dalla visita di Amos e Delphi Diggory che scoprono l'esistenza di una Giratempo e vorrebbero Harry la usasse per tornare indietro nel tempo e salvare Cedric.
Ma non voglio anticiparvi nulla di più, ho paura di rivelare troppo e rovinare la lettura a molti.

Quindi passo ad altro, come la caratterizzazione dei personaggi, che a me sta molto a cuore e che, non mi ha proprio soddisfatta totalmente. Questo è uno dei punti deboli della storia, ma non perché la sceneggiatura teatrale non lasci spazio a una caratterizzazione vera e propria – cosa sbagliatissima da pensare, perché si capisce molto bene l'evoluzione dei personaggi e cosa pensano/dicono/fanno anche dalle parole che usano –, ma più perché in qualche caso si nota che non è stata la Rowling da sola a scrivere tutto questo.
Probabilmente chi avrà già letto il libro avrà capito di chi sto parlando, gli altri mi scuseranno questo piccolo spoiler, ma non dà/toglie nulla alla trama in sé.
Sto parlando di Ron Weasley, personaggio che io adoro e che mi è dispiaciuto tantissimo vederlo trattato così.
Se all'inizio abbiamo il solito Ron di cui si è letto nei libri e che lavora insieme a George al Tiri Vispi Weasley, con il proseguo della storia il suo personaggio viene stravolto, diventa una macchietta, quasi insignificante – e non sto parlando del Ron del tempo presente in cui si ritrovano Albus e Scorpius la prima volta dopo aver usato la Giratempo, sto parlando proprio dell'originale.
Sembra che non faccia altro che mangiare e l'hanno fatto anche più stupido di quanto non emerga dall'intera saga.
Certo, è sempre fedele a Harry e ama alla follia Hermione (dimostrandoglielo, finalmente), ma resta il fatto che non sia più il Ron che è cresciuto nei 7 anni in cui la saga è ambientata. Sembra regredito all'età di 11 anni se non prima e questo non mi è affatto piaciuto.
Come non mi è piaciuto per nulla il fatto che i figli di Ron e Hermione abbiano il doppio cognome, come se chiamarsi solo Weasley fosse un disonore. Io ho sempre pensato e immaginato che Hermione fosse stata felice di entrare a far parte della famiglia di Ron e che mai si sarebbe sognata di mettere il proprio cognome ai figli, ma mi rendo conto che probabilmente sono solo vaneggiamenti da fan.
Tutti questi fattori, però, mi portano a pensare che sia quasi un voler denigrare uno dei personaggi fondamentali della saga per favorirne altri... non so se sono riuscita a spiegarmi.

Uno dei personaggi che invece mi sono piaciuti molto, che si nota che è cambiato, che nel settimo libro aveva solo abbozzato una maturità e un voler cambiare in meglio la propria situazione, è Draco Malfoy.
È strano leggere che è quasi amico di Harry & co., ma si capisce che lui ha radicalmente cambiato il pensiero dei Malfoy, che è andato al di là di ciò che suo padre voleva per lui e che ha un amore smodato per il figlio.
Forse i puristi storceranno il naso, ma credo che un uomo di 40 anni capisca cosa sia davvero importante e che delle ideologie assurde dettate da un folle non siano la cosa migliore per poter creare un mondo migliore. Certo rimangono le ruggini del passato, perché non sempre Harry, Ron e Hermione si fidano totalmente di lui, ma è già un passo avanti il fatto che Draco non voglia riportare in vita Voldemort, ma anzi, che cerchi in tutti i modi di salvare prima di tutto Scorpius.

Dei personaggi della Nuova Generazione mi è piaciuto molto Scorpius, diverso da suo padre, cerca di vivere come meglio può le dicerie sul proprio conto ed è grato di avere un amico come Albus.
Albus, invece, non mi è piaciuto particolarmente, soprattutto nella prima parte. Come ho scritto su Facebook, l'avrei avadakedavrizzato seduta stante per come si comportava e per l'atteggiamento che aveva nei confronti di suo padre e degli altri. Ancora mi domando come si possa odiare Hogwarts.

Delphi, invece, mi è piaciuta molto come nuovo personaggio e... non avevo dubbi sarebbe saltato fuori fosse figlia di...
Sono contenta di aver avuto ragione su una coppia, anche se, come ho detto poco più sopra, mi sa molto di contentino per i fan. (Com'è difficile cercare di non spoilerare! =D)
Come anche un'altra coppia potrebbe essere un altro contentino per altri fan.
Ritornando a Delphi, come per altri particolari, mi auguro che la Rowling voglia scrivere qualcosa di più... sostanzioso, magari scrivere un vero libro sulla Maledizione dell'Erede, perché è un peccato non avere particolari come ci sono negli altri libri della saga e questo e altri personaggi si meritano un approfondimento.

Per quanto io sia una sostenitrice della distruzione delle Giratempo accaduto nel quinto libro durante la battaglia al Ministero, mi è piaciuta molto l'idea di fondo della storia: cercare di viaggiare nel tempo per modificare un evento che ha cambiato la vita del Mondo Magico.
I tentativi di Albus e Scorpius di portare a termine questa missione mi sono piaciuti, è stato interessante leggere cosa sarebbe successo se, per esempio, Ron e Hermione fossero andati al Ballo del Ceppo insieme (chiedo venia per lo spoiler-non-spoiler).
Mi è piaciuto molto anche il fatto che, come sempre, la storia celasse una sorta di morale e i personaggi principali necessitassero di alcuni avvenimenti per evolvere. Evolvere personalmente/caratterialmente e nel rapporto tra loro.

Altra cosa che ho davvero davvero davvero davvero davvero apprezzato è stato il fatto che i traduttori non abbiano modificato troppo i nomi originali (Silente a parte, ma per lui posso anche concedere che traducano Silente).

Riassumendo, se no la faccio troppo lunga e sono sicura di avervi già annoiati: questo nuovo capitolo, se così si può chiamare, mi è piaciuto molto e non vedo l'ora di vederlo a teatro anche qui in Italia o, perché no, in una trasposizione cinematografica – con gli effetti speciali potrebbe essere uno dei film migliori della saga –; i personaggi vecchi e nuovi mi sono piaciuti, tranne qualche eccezione sopraccitata, ma solo perché io sono maniaca quando si tratta di caratterizzazione e non mi piace che i personaggi vengano stravolti così, senza una ragione specifica. Ho apprezzato la storia e com'è stata descritta, pur essendoci solo dei dialoghi.
Ci sono anche dettagli che non mi sono piaciuti più di tanto, ma non si può avere tutto =D
Non mi aspettavo avrei avuto tale reazione e sono felice di aver letto questo libro... sarà fonte di ispirazione per altre nuove fanfiction (non adesso, nell'immediato, ma in futuro potrei ritornare a scrivere dei personaggi della Rowling).

Spero di avervi tenuto compagnia con questa recensione chilometrica e mi auguro di non essere saltata da un punto a un altro senza la minima logica.
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo libro e, soprattutto, se a voi è piaciuto o meno, perché sono davvero curiosa di leggere le vostre opinioni.

Vi auguro buon fine settimana e buone letture,
Annette.

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