Buon sabato a tutti!
Ero molto in dubbio se scrivere o meno anche oggi un post, ma poi mi sono detta che sì, ne vale la pena, perché voglio parlare di un libro, o meglio una graphic novel, a cui ho dato ampio spazio negli ultimi giorni e che sono stata molto felice di poter leggere e apprezzare.
Sto parlando di:
Titolo: Anne Frank - Diario
Autori: Ari Folman, David Polonsky
Data di pubblicazione: 2017
Casa editrice: Einaudi
Genere: Storico, Graphic novel, Biografico
Pagine: 160
Prezzo: 15.00€
Quarta di copertina: Il 12 giugno 1942, per il suo tredicesimo compleanno, Anne Frank riceve in regalo un diario. In quelle pagine l'indicibile orrore della persecuzione e della deportazione del popolo ebraico assume una dimensione quotidiana e insieme universale attraverso lo sguardo di una tredicenne ironica, vivace e profonda, animata da una grande voglia di vivere.
Oggi, grazie allo sceneggiatore e regista Ari Folman (vincitore del Golden Globe per Valzer con Bashir) e all'illustratore David Polonsky, le parole di Anne si trasformano in una forma nuova che, però, ne mantiene intatto lo spirito. Anne da grande s'immaginava giornalista e scrittrice, e nel racconto per immagini emerge, con toccante chiarezza, la sua capacità di restituire la propria esistenza, ordinaria eppure straordinaria, grazie alla precisione dei dettagli: uno sguardo rubato tra i banchi di scuola, le piccole rivalità con una sorella apparentemente perfetta, il gesto amorevole di un padre in una notte in cui la paura toglie il sonno.
Come già detto in questo post e nelle storie su Instagram sabato scorso, io mi sono sempre tenuta alla larga dai libri che trattano la Seconda Guerra Mondiale, la condizione degli ebrei in quel periodo storico e tutto ciò che ruota intorno a questo argomento.
Ovviamente a scuola ho studiato come tutti il periodo storico, non ne sono totalmente all'oscuro, anzi, è più vivo che mai nella mia mente; solo che generalmente nella lettura io cerco svago e non oppressione e tristezza (è anche per questo che non leggo libri drammatici o simili... thriller e gialli sì, drammatici no). In merito al Diario, alle superiori ci hanno anche portati a vedere una mostra su questo, quindi a grandi linee conoscevo più o meno il contenuto, nonostante la mostra, pur incentrata sul libro e la vita di Anne, riguardasse per lo più il periodo storico della Seconda Guerra Mondiale.
Questa graphic novel, però, mi ha fatta ricredere.
Ho cercato di stare alla larga dal Diario di Anne Frank per decenni, perché avevo letteralmente paura di ciò che avrei potuto leggere (scottata anche da Se questo è un uomo di Primo Levi, che a confronto comunque sono due libri totalmente diversi).
Ho sempre pensato, erroneamente, che il Diario fosse un libro pesante, che mostrasse la brutalità del nazismo e le pessime condizioni in cui vivevano gli ebrei che cercavano di sfuggire ai campi di concentramento.
Ovviamente è anche questo, perché racconta di queste cose, ma non è esclusivamente questo.
È un vero e proprio diario di una ragazzina costretta a nascondersi con la famiglia in un appartamento celato da tutto e tutti, in cui vigevano anche regole ferree per non farsi sentire/vedere, ma Anne Frank racconta la propria vita in modo arguto, leggero e ironico.
Racconta della famiglia, di come si senta in competizione con la sorella maggiore, di come non senta quell'amore normale che ognuno di noi prova per la propria madre, di come invece lei consideri suo padre un modello, anche se talvolta non lo capisce proprio.
Racconta dei momenti in cui si sente in colpa verso chi viene catturato e portato via dai nazisti.
Leggendo il libro ci si chiede raramente se l'abbia scritto una ragazzina di soli 13 anni, perché certi pensieri, certi ragionamenti, difficilmente si confanno a quest'età. È una ragazza con dei sogni e delle speranze, come qualsiasi sua coetanea.
Ovviamente questa graphic novel non è il libro, ma gli autori sono riusciti a coglierne senz'altro l'essenza.
In fondo al libro ci sono alcune note in cui gli autori hanno specificato che talvolta hanno dovuto raggruppare intere pagine in poche sequenze, questo senz'altro ha tolto qualcosa alla narrazione.
I disegni sono davvero ben fatti e ho trovato riuscissero a rendere ancora viva Anne, con le sue insicurezze, le gelosie, i momenti no e/o di sconforto, la convivenza forzata e quel sentimento che provava per Peter.
Mi sono piaciute molto le pagine in cui vengono rappresentati i pensieri più nascosti di Anne, ma anche le pagine in cui hanno riportato interi stralci del diario, sicuramente più utili di molti disegni, perché in quel caso le parole erano molto più chiare e significative.
Come ho già detto, leggerò anche il libro originale, perché adesso sento il bisogno di approfondire la conoscenza di questa piccola grande donna e perché voglio scoprire le tante cose che in un modo o nell'altro i due autori della graphic novel hanno dovuto omettere.
Consiglio questa graphic novel a chi come me ha paura di affrontare il libro, perché può essere un ottimo punto di partenza per leggere e imparare qualcosa di nuovo sulle condizioni degli ebrei che cercavano di fuggire ai campi di concentramento.
È sì un libro storico e biografico, ma è anche un libro di formazione, perché come Anne è cambiata scrivendo il proprio diario, leggendolo in qualche modo cambiamo anche noi lettori, vedendo le cose sotto una luce diversa.
Penso e spero di aver detto tutto ciò che volevo sottolineare.
Credo che leggerò altre graphic novel, che già di per sé mi affascinavano (amo i fumetti =D), ma non avevo ancora avuto modo di poterne leggere una (visti anche i prezzi...). Ritengo che la Einaudi abbia fatto un'ottima scelta decidendo di pubblicare questa graphic novel.
E ora la domanda di rito: voi avete letto il libro e/o la graphic novel? Cosa ne pensate (di uno, dell'altra o di entrambi)? Ditelo con un commento!
Non mi resta che augurarvi buon fine settimana e buone letture,
Annette.
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