sabato 3 settembre 2011

Alcune note su Sangue Blu e le traduzioni

Qualche giorno fa, più precisamente dopo la pubblicazione della mia recensione sul libro Sangue Blu di Melissa de la Cruz, su aNobii mi è stato fatto notare da Aisha che l'incongruenza messa in luce in questo post non è poi così tanto un'incongruenza, visto che l'accompagnatore di Mimi non è il suo fratello gemello, ma un terzo ragazzo di diciannove anni.
Come ho già fatto su aNobii, ringrazio ancora Aisha per la precisazione =)
Ci tengo comunque a sottolineare che il mio errore, se così lo vogliamo chiamare, non è stato dettato da una distrazione durante la lettura o una dislessia fulminante, bensì dal fatto che il libro già dalla versione originale (che ho scaricato da internet proprio per vedere cosa avesse scritto la de la Cruz, perché non volevo accusare un traduttore a priori) sia scritto con i piedi e le incongruenze, ormai ne sono sicura, sono dettate proprio da questo stile ancora acerbo della scrittrice.
Come ho già fatto nel post sulle prime impressioni, mi chiedo dove sia l'editor che ha seguito personalmente la de la Cruz durante la stesura/lettura del libro e perché non le abbia fatto notare gli errori che stava commettendo.
D'accordo, in America può essere diverso che da noi, lo scrittore può essere lasciato a se stesso peggio che nelle nostre case editrici a pagamento, ma per quale astruso motivo nessuno, dai lettori più attenti ai critici più feroci, si è mosso per far notare la mancanza della de la Cruz?
E perché in Italia se le cose sono scritte con i piedi la traduzione è fedele all'originale, ma se un libro in inglese (o altra lingua) è scritto in modo magnifico, con determinati accorgimenti, da noi viene tradotto in modo barbaro, facendo credere che quello scrittore non sappia scrivere?

A mio avviso una traduzione dovrebbe essere quantomai fedele all'originale, non solo quando le cose sono scritte male.
Faccio un esempio: da più parti si è parlato della pessima traduzione italiana di Soulless di Gail Carriger e, francamente, dagli esempi riportati in qualche blog si può evincere quanto il lavoro del traduttore non sia stato per nulla accurato e, anzi, dimostra solo che in Italia si preferiscono fare le cose coi piedi, anziché spendere qualche minuto in più per rendere il risultato soddisfacente.
Soulless non è affatto un libro malvagio e, anzi, se ci fosse stata una traduzione degna di questo nome, si sarebbe potuto leggere un libro eccezionale, fresco, coinvolgente e per nulla banale, anche qui da noi. Ma siamo in Italia, dove i lettori vengono considerati stupidi, ignoranti e delle spugne capaci di apprezzare qualsiasi cosa.
Francamente io mi sono stancata di leggere sia traduzioni scritte come capita, perché tanto chi penserebbe mai che anche i lettori italiani sappiano leggere in inglese o altre lingue, sia di leggere cose indegne di pubblicazione (e non mi riferisco solo a coloro che pubblicano a pagamento) in patria quanto da noi.
In conclusione, ci tengo a precisare che non ho nulla contro Sangue Blu e la de la Cruz (spero vivamente che nel frattempo sia migliorata), perché ritengo che la trama del libro fosse molto ben costruita, solo che se ci fosse stato un migliore lavoro di editing fin dalla casa madre, forse adesso non ci troveremmo un libro scritto con i piedi anche in lingua originale.

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