giovedì 21 luglio 2011

{Recensione} Il gabbiano Jonathan Livingston

Titolo: Il gabbiano Jonathan Linvingston
Autore: Richard Bach
Anno: 1977
Casa editrice: Rizzoli
Genere: Narrativa
Pagine: 103 (senza le foto sarebbero più o meno una novantina)
Prezzo: 7.90€
Quarta di copertina: Jonathan Livingston è un gabbiano che abbandona la massa dei comuni gabbiani, per i quali volare non è che un semplice e goffo mezzo per procurarsi il cibo, e impara a eseguire il volo come atto di perizia e intelligenza, fonte di perfezione e di gioia. Diventa così un simbolo, la guida ideale di chi ha la forza di ubbidire alla propria legge interiore; di chi prova un piacere particolare nel far bene le cose a cui si dedica.
E con Jonathan il lettore viene trascinato in un'entusiasmante avventura di volo, di aria pura, di libertà.


Ho comprato questo libro ieri pomeriggio, spesso ne avevo sentito parlare molto vagamente e in modo superficiale, quindi non avevo un'idea precisa né di cosa parlasse né di cosa ne potessi pensare in merito. L'ho comprato e basta, lasciandomi trasportare dal fatto che c'era uno sconto e non l'avrei pagato più di tanto =D
Sinceramente non so bene cosa pensare neanche dopo la lettura. È stata senz'altro una lettura rapida e indolore, visto che ci ho messo solo due ore per finirlo (qualcuno direbbe che ci ho messo troppo tempo, ma sono un po' arrugginita e i tempi di lettura si sono un po' dilatati rispetto a qualche anno fa), ma resta il fatto che non so che voto attribuirgli.
Per la sua scorrevolezza meriterebbe cinque stelline, ma per quanto riguarda il gusto personale sono altamente indecisa.

La storia narra di un gabbiano, Jonathan Livingston, che vive nello Stormo Buonappetito; il suo unico divertimento è quello di volare, fregandosene del cibo e di azzuffarsi con gli altri suoi simili. Vuole perfezionare sempre di più il suo modo di volare, raggiungendo velocità quasi impossibili per un semplice gabbiano e compiendo acrobazie sempre più spericolate.
A causa di questa sua passione verrà esiliato dal resto dello Stormo e sarà costretto a vivere da solo.
La sua solitudine, però, dura poco, perché lungo il cammino incontra altri gabbiani, reietti come lui, che hanno affinato le tecniche di volo e sono passati a un "livello superiore".
In questo nuovo Stormo imparerà molte cose, si farà dei nuovi amici e sfiderà, superandoli, i suoi limiti; deciderà anche di fare ritorno al suo vecchio Stormo per insegnare ad altri ciò che ha imparato in tutta una vita, rendendoli un po' più liberi e consapevoli del fatto che non si sta al mondo solo per procacciarsi il cibo.

Le tematiche che affronta sono tutte molto importanti e profonde: l'esilio del protagonista dal proprio Stormo perché troppo temerario e ormai diventato un pericolo per sé e per gli altri; la ricerca della perfezione in qualcosa che si sa fare molto bene; l'amore per ciò che fa superare le barriere e i limiti,  fino ad arrivare a un livello superiore; la consapevolezza di voler imparare sempre cose nuove, non fermandosi mai quando si è arrivati in un punto, ma proseguire la strada; mettersi in gioco.
È sorprendete come, in poche pagine, Bach, come altri prima e dopo di lui, sia riuscito a inserire all'interno della storia dei temi che sono il fulcro della vita di ogni uomo, e a dare delle spiegazioni esaustive, anche con esempi molto semplici e intuitivi.
I personaggi di Bach, seppure dei gabbiani, sono la perfetta personificazione di chi ci circonda ogni giorno, dai genitori apprensivi, preoccupati per il figlio, ai semplici gabbiani che pensano solo a mangiare dimenticandosi di vivere veramente, da quelli che hanno capito che dietro la propria esistenza c'è qualcosa di più, al gabbiano saggio, Ciang, che dispensa consigli e insegna a guardare le cose da un'altra prospettiva.

In conclusione, è un libro ben scritto, ricco di spunti di riflessione e interessante, ma probabilmente lo si poteva rendere meglio per farlo apprezzare anche a chi non ha mai capito molto la filosofia come me (=D), perché è un vero peccato non riuscire ad apprezzare appieno un libro così.

Voto: Senza Voto
Eruannë.

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