Per questo nuovo appuntamento della mia recensione del sabato, ho pensato di recensire un libro che ho letto molto tempo fa e che mi ha fatto sognare.
Titolo: Il profumo del pane alla lavanda
Autore: Sarah Addison Allen
Data di pubblicazione: settembre 2008
Casa editrice: Sonzogno
Genere: Fantastico, Mistero, Sentimentale
Pagine: 283
Prezzo: 9.90€
Quarta di copertina: Claire è una Waverley e come tutte le donne della sua famiglia conosce bene le magiche proprietà di frutti e fiori che crescono nel suo giardino.
I nasturzi inducono a mantenere i segreti, le bocche di leone spengono la passione e la lavanda... Ma qualcosa sta per accadere, qualcosa che il giardino non è ancora pronto a rivelare e che farà vacillare il muro che Claire ha costruito intorno al proprio cuore.
I nasturzi inducono a mantenere i segreti, le bocche di leone spengono la passione e la lavanda... Ma qualcosa sta per accadere, qualcosa che il giardino non è ancora pronto a rivelare e che farà vacillare il muro che Claire ha costruito intorno al proprio cuore.
Ho letto questo libro svariato tempo fa, come dicevo, e ne sono rimasta letterlamente affascinata, perché è stata una lettura talmente piacevole che mi ha fatto sognare, vivere le sensazioni che viveva la protagonista, comprendere a pieno ogni singolo avvenimento.
Non ha niente a che vedere coi soliti urban fantasy che si leggono, qui l'elemento fantastico fa da collante, ma è anche il protagonista, perché la Waverley altro non è che una famiglia di streghe, ma non come le intendiamo di solito, sono semplicemente persone particolarmente dotate e sensibili che sanno bene come giocare con gli elementi della natura.
Claire è la protagonista, mi sono molto rispecchiata in lei, anche se la conoscenza di fiori e piante in generale mi manca totalmente =D
Mi sono rispecchiata in lei perché, nonosante non sembri e io cerchi in tutti i modi di non darlo a vedere troppo, sono sensibile e le cose non mi scivolano poi così tanto addosso come può pensare la gente. Mi sono rispecchiata in lei per il suo modo di porsi agli altri, piuttosto chiusa e indipendente, che cerca di non affezionarsi troppo alle persone per non restare scottata, viste le precedenti esperienze. Entrambe non abbiamo dei caratteri facili, in pratica.
Sydney è la sorella minore di Claire, a differenza di quest'ultima, ha seguito le orme della madre e, invece di vivere a Bascom con la nonna, se n'è andata in giro per il mondo perché le sembrava la cosa più giusta da fare.
Per buona parte del libro l'ho un po' odiata, perché l'ho trovata infantile, egoista e poco rispettosa di sé e di sua figlia, per non parlare della faccia tosta che ha avuto nel tornare nella sua vecchia casa. Andando avanti con la lettura, poi, l'ho compatita e ho finalmente capito come mai avesse scelto tale vita.
Evanelle, invece, è il mio personaggio preferito: l'unica parente in vita rimasta a Claire e Sydney, è una sorta di indovina, ma non quella classica che predice il futuro, lei semplicemente dà delle cose alle persone sentendo dentro di sé che prima o poi torneranno utili. Ha sempre dei consigli ottimi, anche se talvolta sono criptici e bisogna saper leggere tra le righe. È spiritosa e ironica, non si lascia sconfiggere dall'età (anche se secondo me non è poi tanto vecchia) e trova sempre il lato positivo delle cose... in lei ho rivisto tutte le persone in là con gli anni che mi circondano e che mi hanno arricchito la vita.
Le Waverley, cieche com'erano per quel che riguardava le faccende personali, sapevano invece far aprire gli occhi al prossimo.
Questo è praticamente il succo, in sintesi, dei poteri delle Waverley e di come, bene o male, affascino – e un po' spaventino – chiunque le incontri.
Ovviamente non ci può essere storia sentimentale senza i protagonisti maschili.
Tyler. Non c'è molto da dire, se non che mi ha colpita subito, esattamente come ha colpito (e affondato) Claire. Si è trasferito da poco a Bascom e da ancor meno tempo nella casa accanto a quella di Claire e quest'ultima fa di tutto per sfuggirgli, ma non è un'impresa facile. Per fortuna =D
Sugli altri non mi dilungo molto perché non mi hanno presa particolarmente, ma comunque ce n'è anche per Sydney ;)
L'autrice ha uno stile molto particolare, perché riesce ad avvolgere il lettore nelle spire della storia e non si può fare a meno di staccarsi finché non si è arrivati all'ultima parola, all'ultima lettera.
Questo è sia un bene sia un male, perché, se da una parte il libro scivola via senza accorgersene, dall'altra quando lo si ha finito si ripiomba nella propria vita forse un po' piatta e monotona.
In più, come ha detto Anita Book in un suo video parlando dei libri della Allen, non si può fare a meno di sentire un buon profumo/sapore scaturire dai suoi titoli e, aggiungo io, dalle pagine dei libri. Ovviamente non c'è nessun profumo nel libro, ma la nostra mente fa sì che ogni singola parola profumi di buono, di lavanda e faccia sgorgare il calore che l'autrice voleva far sentire al lettore.
Sono sensazioni molto piacevoli, che non tutti i libri sanno far nascere, ma lei, invece, c'è riuscita in pieno.
Non c'è molto altro da dire, come ho già detto o si sarà capito, ho adorato questo libro, è uno dei miei preferiti, perché è come un piccolo scrigno che fa scoprire qualcosa a ogni rilettura.
Come ho già detto è stata una lettura piacevole, seppur breve, perché non ci ho messo poi molto a finirlo ed è anche piccolo, ma non meno povero di contenuti, anzi.
È autoconclusivo quindi se non volete leggere una saga interminabile o dover aspettare il seguito, ve lo consiglio caldamente, perché, come ho già detto, vi avvolgerà col suo calore e i suoi profumi invitanti.
Si può dire che, come le protagoniste siano magiche, anche questo libro sia magico e non lasci il lettore a bocca asciutta.
Mi rendo conto di essermi ripetutta, il più delle volte, e di essere stata forse un po' troppo sdolcinata, visto che il libro non lo è poi così tanto, anzi, ma meritava una recensione ponderata (dopo più di un anno ci può stare, no? =D) e ricca.
Al momento sono alla ricerca degli altri libri di questa autrice, che nella mia libreria di fiducia non si trovano, ma io non mi arrendo e riuscirò a mettere le mani su Giorni di zucchero fragole e neve e gli altri, perché ho proprio voglia di tuffarmi nuovamente in qualche altra vita nata dalla penna della Allen.
Come sono smielata, oggi =D Spero che si sia capito un po' di cosa tratta il libro e del perché mi sia piaciuto tanto.
E vorrei anch'io un melo impiccione come quello delle Waverley!
Voto: ... non poteva essere altrimenti.
Se non l'avete ancora letto, leggetelo, cosa aspettate?
Buon fine settimana,
Annette.
Con questa recensione partecipo alla mia iniziativa:
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