sabato 15 agosto 2020

{Saturday Review} Prima regola: non innamorarsi


Miei cari svelatori di specchi, non succedeva da un po' che io leggessi due libri in due giorni e che, di conseguenza, scrivessi due recensioni in due giorni, ma sì, state leggendo molto bene: è giunto il momento di una nuova recensione.
Altra cosa sorprendente, si tratta di un altro romanzo di genere rosa/romance/chicklit.
Non so cosa mi sia successo, sono sincera, ma si vede che la mia vena romantica ha bisogno di essere soddisfatta e quindi mi spinge verso questo genere, che di solito leggo, sì, ma con molta parsimonia (aka una volta ogni tanto).
Il libro che mi ha tenuta incollata alle pagine in quest'altra giornata di estate (in cui io dovrei preparare gli esami di settembre...) è

Autore: Felicia Kingsley
Data di pubblicazione: 1 giugno 2020
Casa editrice: Newton Compton Editori
Genere: Rosa, Chicklit
Pagine: 416
Prezzo: 9.90€ (cartaceo), 2.99€ (ebook)
Quarta di copertina: Silvye ha ventisette anni, una madre asfissiante e sogna solo una vita normale, con un lavoro normale. Ma la verità è che la sua vita è tutto meno che normale perché… è una truffatrice. Sì, una truffatrice, figlia di una truffatrice che l’ha istruita alla perfezione nell’arte del furto e dell’inganno. Ci sono solo due cose che Silvye non deve fare: mangiare carboidrati e innamorarsi. A lei, le regole proprio non piacciono: ok vivere senza innamorarsi, ma non senza carboidrati!
C’è invece una persona a cui le regole piacciono moltissimo: Nick Montecristo, affascinante ladro-gentiluomo e astuto genio dell’arte. È un abile stratega, impermeabile ai sentimenti, e non ha mai fallito un solo incarico.
Nick e Silvye sono i prescelti da un ricco ed eccentrico collezionista, per mettere a segno un colpo sensazionale. Peccato che i due si detestino e abbiano qualche conto in sospeso da regolare. Lei è fuoco, lui è ghiaccio. Impensabile lavorare insieme, impossibile dire di no al colpo. Riusciranno Nick e Silvye a passare da rivali a complici, ed evitare che una fastidiosa quanto imprevista attrazione tra loro complichi le cose? Ma sì, in fondo sono due professionisti, basterà rispettare una sola regola…
Voto: 


Lo ammetto: prima di iniziare questo libro ero molto scettica e l'ho comprato in versione kindle qualche settimana fa, con una promozione della Newton Compton proprio per provare a vedere se mi sarebbe piaciuto.
Su instagram avevo visto tantissime blogger ricevere il pacchetto speciale dalla CE e la storia mi aveva un po' incuriosita, ma io non sono solita leggere libri di questo genere e quindi l'avevo un po' snobbato. Ma mi sono dovuta proprio ricredere.

La storia è davvero avvincente ed entusiasmante e non c'è solo la componente romantica, ma anche una buona dose di spionaggio e mistero stile 007, e sono queste le cose che mi sono piaciute di più.
Silvye e Nick sono due ladri che si incontrano e si scontrano un paio di volte fino a quando sono costretti a lavorare insieme per il colpo del secolo.
Da qui iniziano tutta una serie di avvenimenti, tra un omicidio e un inseguimento tra le calli veneziane, i due sanciscono una regola: vietato innamorarsi, perché l'attrazione tra i due è palpabile ed è bene lasciare il lavoro e i sentimenti ben separati.
Ovviamente le cose non vanno mai secondo i piani e ne succedono di tutti i colori.

Non mi soffermerò molto sull'aspetto fisico dei due, perché mi pare superfluo dire che sono entrambi affascinanti e non passano di certo inosservati, ma, a mio parare, ciò che fa funzionare di più la storia è l'aspetto psicologico e, quindi, l'evoluzione di Silvye e Nick c'è e si vede.
Silvye senza accorgersene inizia a essere più attenta e meticolosa, Nick lascia da parte la fobia per i germi e inizia anche ad apprezzare le piccolezze della vita, cose a cui prima, maniaco del controllo com'era, non badava minimamente e cercava sempre di avere tutto sott'occhio.
Sono i classici opposti che si attraggono o, se preferite, le due metà che combaciano e si completano, perché per certi versi non possono essere più di diversi.
Mi è piaciuta questa crescita di due persone tanto diverse, che cercano di smussare i propri difetti e che, anche se non lo avrebbero mai ammesso al loro primo incontro, hanno iniziato a stimarsi e rispettarsi, aiutandosi e preoccupandosi l'uno dell'altra.
Mi sono piaciuti molto anche i background dei personaggi, molto ben costruiti, soprattutto quello di Nick. Entrambi hanno delle storie familiari alle spalle davvero complicate o non le hanno affatto e sono dovuti crescere in fretta per cercare la loro strada, anche se in qualche modo pilotata da altri.
Un personaggio che ho sopportato davvero poco, com'era prevedibile, è la madre di Silvye. L'avrei mandata a quel paese a inizio romanzo, senza ascoltarla minimamente e l'avrei lasciata a sbrogliarsi la matassa di problemi da sola. È il classico personaggio egoista, che mette la propria esperienza davanti a quella altrui e impone le proprie idee come se fossero verità assolute. Davvero insopportabile.

La cosa che mi è piaciuta di più, però, come dicevo, è la componente mistery che richiama molto 007 o i romanzi di Dan Brown e, perché no, anche un po' Indiana Jones (avrei voluto diventare archeologa perché amo la storia e per andare alla ricerca di tesori perduti come lui!).
Io adoro il genere giallo e quando ci sono casi da risolvere, storie da svelare, puzzle da completare, io ci vado letteralmente a nozze. Potete capire benissimo come mi sono sentita quando c'è il primo colpo di scena e Silvye e Nick sono costretti a scappare per paura di essere coinvolti più del necessario.
La componente storica, poi, è curata nei minimi dettagli, Felicia ha fatto un lavoro davvero meticoloso, non lasciando nulla al caso e io stessa sarei partita subito alla ricerca del diario di Casanova.
Alcuni colpi di scena per me, abituata a leggere gialli, sono stati alquanto prevedibili, altri un po' meno e questo ha aggiunto un po' di movimento in più alla storia, colpendomi positivamente.

E poi Venezia.
Io ho una sorta di amore-odio per Venezia fin da quand'ero piccola e in certi frangenti credo anche che mi abbia portato sfortuna, ma è innegabile che sia una delle città in cui ho tantissimi ricordi.
È a una manciata di ore da dove vivo, quindi l'ho visitata tantissime volte (l'ultima a inizio 2019), racchiude esperienze, gite, mostre e palazzi che ho adorato e sì, anche buona parte del mio cuore.
Ogni volta che leggo di Venezia o vedo un film o qualche video su di lei ho una voglia matta di andarci, perché mi piace camminare per le sue calli (talvolta perdendomi), andare alla scoperta di scorci nascosti che racchiudono tutta la bellezza di una città ricca di storia e di storie.

E poi (perdonatemi lo spoiler) Vienna.
Anche Vienna è nel mio cuore e anche a Vienna vorrei tornare subito. Ho una venerazione particolare per la città austriaca.
È lì che ho fatto il mio primo viaggio fuori dall'Italia coi miei genitori, a 6 anni. È lì che ho visitato il più bel castello che io abbia mai visto: Schönbrunn, con la sua storia e quella della principessa Sissi (sì, ogni volta che danno i film alla tv sono imbambolata e li so a memoria), è lì che ho odiato per la prima volta la sacher, perché non smettevano più di parlarne e io ho fatto indigestione solo a sentirla nominare (adesso invece mi piace molto!).
Ed è lì che ho fatto il mio viaggio per il diploma con mia madre, rivedendo tutti i posti dov'ero stata 15 anni prima e restandoci molto male quando non ho potuto riprodurre una foto fatta a 6 anni, perché avevano cambiato la disposizione di fontane e piante all'interno del parco di Schönbrunn.
Ed è lì che sono tornata, anche se per un pomeriggio soltanto, 4 anni fa, quando siamo partiti per la GMG, ma è stato comunque bellissimo passeggiare per il centro, riassaporarne la storia.

Trovare queste due città insieme in un libro mi ha fatto estremamente piacere, così come rivivere i ricordi legate a esse.

Insomma, forse questo libro mi è piaciuto più del dovuto per i miei standard, ma adesso sono curiosa di leggere qualcos'altro di Felicia, infatti mi sa che avrei dovuto cogliere come segni gran parte dei suoi libri al mercatino dell'usato giovedì pomeriggio e comprarne almeno un paio.
Ma scommetto che volete sapere perché, se mi è piaciuto tanto, gli ho dato solo quattro specchi.
Solo perché in alcuni punti la trama è davvero prevedibile e a tratti scontata, ma sono delle inezie, nulla di che. Rimane comunque il fatto che la cura nei particolari e la ricerca storica fatta dall'autrice siano notevoli e facciano apprezzare il libro nella sua interezza.

E adesso la domanda di rito: voi avete letto questo libro? Cosa ne pensate?
Lo spazio commenti è a vostra totale disposizione, quindi se volete dire qualcosa o aggiungere qualche dettaglio che mi è sfuggito, fate pure.

Vi auguro una buonissima giornata e di fare buone letture in questo giorno di festa.
A presto,
Annette.

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