Sandy aveva promesso di fare una critica più o meno feroce su un libro che ha avuto un discreto successo tra le adolescenti in piena tempesta ormonale. No, non sto parlando di Twilight o del nuovissimo libro di Moccia, Amore 14, bensì di TVUKDB di Valentina F.
Purtroppo (o grazie al cielo) non c'è né su emule né nella biblioteca della mia città*, segno che in qualcosa si può ancora salvare; io non vado a spendere 10€ per un libro che potrebbe benissimo fare a meno di esistere (come tanti altri), ma se c'è quanlche anima pia che voglia passarmelo è la benvenuta e può contattarmi via mp.
Passiamo, dunque, al tema del post: quest'oggi parleremo de La fabbrica di cioccolato di Roald Dahl e dei film che ne sono stati tratti.
Purtroppo (o grazie al cielo) non c'è né su emule né nella biblioteca della mia città*, segno che in qualcosa si può ancora salvare; io non vado a spendere 10€ per un libro che potrebbe benissimo fare a meno di esistere (come tanti altri), ma se c'è quanlche anima pia che voglia passarmelo è la benvenuta e può contattarmi via mp.
Passiamo, dunque, al tema del post: quest'oggi parleremo de La fabbrica di cioccolato di Roald Dahl e dei film che ne sono stati tratti.
Quarta di copertina: Un bel giorno la Fabbrica di Cioccolata Wonka dirama un avviso: chi troverà i cinque biglietti d'oro nelle tavolette di cioccolato riceverà una provvista di dolciumi bastante per tutto il resto della sua vita e potrà visitare l'interno della fabbrica, mentre un solo fortunato tra i cinque ne diventerà il padrone. Chi sarà il fortunato?
Parere personale e trama generale: Ho letto questo libro dopo aver visto il film di Tim Burton e devo dire che mi è piaciuto parecchio (anche se è un libro prettamente per bambini), come in ogni libro di Dahl ci sono degli insegnamenti che valgono anche nella vita degli adulti e questo non può che farmi apprezzare ancora di più il libro.
La storia parla di Charlie Bucket, un bambino povero che può permettersi una barretta di cioccolato Wonka all'anno, più precisamente il giorno del suo compleanno; vive in una catapecchia insieme ai genitori e ai nonni.
Ogni giorno andando e tornando da scuola passa davanti alla grande fabbrica di cioccolato del signor Wonka, dalla quale escono sempre i tir che portano in tutto il mondo la cioccolata e tutte le altre specialità Wonka, ma nessuno sa chi ci lavori perché nessuno entra.
Il signor Wonka, infatti, aveva deciso di chiudere la fabbrica perché tra i suoi dipendenti si nascondevano le spie dei suoi concorrenti e gli rubavano le specialità migliori. Si scoprirà poi che negli anni nei quali la fabbrica è stata chiusa, il signor Wonka abbia fatto un viaggio per rinfrancarsi un po' e trovare nuove idee e così abbia scoperto gli Umpa Lumpa, un popolo di piccoli uomini ghiotti di cacao, che lo aiutano nella fabbrica.
Un giorno, il signor Wonka bandisce un concorso: chiunque trovi uno dei cinque biglietti d'oro sparsi in tutto il mondo e nascosti nelle tavolette di cioccolato è invitato a trascorrere una giornata nella fabbrica e a ricevere una scorta vitalizia di dolci.
Charlie spera di trovare uno dei biglietti d'oro e, il giorno del suo compleanno, come sempre, riceve una barretta di cioccolata Wonka, ma il biglietto non c'è. Insieme al nonno prova una seconda volta a trovare il bigletto, ma fallisce; un giorno, però, trova una moneta in strada e decide di usarla per comprare un'altra barretta di cioccolata Wonka, questa volta la fortuna gira a suo favore e trova il quinto biglietto; infatti, nel frattempo, erano stati trovati i primi quattro biglietti.
Charlie, accompagnato dal nonno, può finalmente visitare la fabbrica di Willy Wonka.
I due film che ne sono seguiti si possono considerare ispirati, chi più chi meno, al libro:
Parere personale: Film del 1971 diretto da Mel Stuart, Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato, si può dire sia il peggior adattamento del libro di Dahl.
Elementi che non c'entrano col libro sono stati aggiunti senza alcuna logica, i personaggi principali sono fedeli al libro, nonostante una pecca fondamentale dello sceneggiatore che ha voluto rendere orfano di padre Charlie. E qui il primo "perché?" si è fatto strada nella mia testa.
Altri elementi che stonano notevolmente:
• I personaggi inesistenti nel libro, quali il maestro di Charlie che interrompe la lezione a metà per andare a comprare la cioccolata, prima, e che spiega le percentuali ponendo l'esempio di quante barrette i suoi alunni hanno scartato per trovare il biglietto; il giornalista che fa battutine ironiche sui biglietti d'oro o sui fortunati vincitori; l'inviato da un concorrente del signor Wonka che chiede ai vincitori di procurargli la formula di un dolciume non ancora in commercio.
• le canzoncine (non quelle degli Umpa Lumpa) che vengono cantate da alcuni personaggi. Le canzoni sono anche belle, niente da dire, ma fanno sembrare il film ancora più lontano dal libro;
• il lavoro della signora Bucket, nel libro non è mai stato accennato al fatto che lei lavori, mentre in questo film lavora come lavandaia (nel libro è solo il signor Bucket che lavora, ma essendo deceduto nella versione cinematografica, hanno dovuto sopperire a questa mancanza);
• il contratto che i vincitori dei cinque biglietti devono firmare per poter visitare la fabbrica;
• ... vi consiglio di vedere il film per accorgervi delle eventuali cose che stonano ancora, perché la lista è talmente lunga che non si finisce più.
Unica nota positiva del film: Gene Wilder. È stato un grandissimo attore e qui l'ha dimostrato, ha risollevato di un po' un film che si può considerare scadente... certo hanno stravolto un po' il suo personaggio, ma ha dato una grande prova del suo genio.
Parere personale: Rispetto al film del '71, questo è nettamente migliore, anche per quanto riguarda la coerenza col libro e questo è un punto a favore di Tim Burton.
Johnny Depp, come Wilder, è un grande attore e qui si può dire che abbia dato il meglio di sé, si vede che si è divertito a interpretare il signor Wonka e le mille sfacettature che è riuscito a dargli, rendono il personaggio ancora più reale.
Questo film è quello che ha dato notevole importanza al libro e si nota che non si è solo ispirato ad esso, ma lo ha ripreso fedelmente. Ci sono dei punti che non coincidono molto con il libro, ma vengono subito amalgamati con il resto della trama e non stonano tanto come nell'altro rifacimento.
Le canzoncine deli Umpa Lumpa ricalcano quelle del libro e si inseriscono molto bene nelle situazioni; nell'altro film gli Umpa Lumpa cantano, ma sembrano fregarsene di ciò che è successo e del personaggio vittima di qualche imprevisto.
La parte in riferimento al padre di Willy Wonka non c'è nel libro, ma dà quella patina di malinconia che rende Willy ancora più umano, si può dire che Burton abbia sopperito ad una lacuna dello stesso Dahl e dà una storia "normale" al signor Wonka.
Quindi questo è un film da vedere e rivedere, magari gustandosi una cioccolata calda o una barretta di cioccolato immaginando che si tratti di qualche novità del signor Wonka.
Voti ai due film:
Ogni altro parere personale è benvenuto, potete anche insultarmi perché ho detto che il film del '71 si salva solo grazie a Gene Wilder, non mi offenderò... solo che dovrete portare argomentazioni corpose per contraddirmi.
A presto, Eruannë
* Sandy, nel frattempo, aveva chiesto a me di occuparmi della critica, visto che lei era impossibilitata sia a leggere il libro sia a scrivere l'articolo.
Parere personale e trama generale: Ho letto questo libro dopo aver visto il film di Tim Burton e devo dire che mi è piaciuto parecchio (anche se è un libro prettamente per bambini), come in ogni libro di Dahl ci sono degli insegnamenti che valgono anche nella vita degli adulti e questo non può che farmi apprezzare ancora di più il libro.
La storia parla di Charlie Bucket, un bambino povero che può permettersi una barretta di cioccolato Wonka all'anno, più precisamente il giorno del suo compleanno; vive in una catapecchia insieme ai genitori e ai nonni.
Ogni giorno andando e tornando da scuola passa davanti alla grande fabbrica di cioccolato del signor Wonka, dalla quale escono sempre i tir che portano in tutto il mondo la cioccolata e tutte le altre specialità Wonka, ma nessuno sa chi ci lavori perché nessuno entra.
Il signor Wonka, infatti, aveva deciso di chiudere la fabbrica perché tra i suoi dipendenti si nascondevano le spie dei suoi concorrenti e gli rubavano le specialità migliori. Si scoprirà poi che negli anni nei quali la fabbrica è stata chiusa, il signor Wonka abbia fatto un viaggio per rinfrancarsi un po' e trovare nuove idee e così abbia scoperto gli Umpa Lumpa, un popolo di piccoli uomini ghiotti di cacao, che lo aiutano nella fabbrica.
Un giorno, il signor Wonka bandisce un concorso: chiunque trovi uno dei cinque biglietti d'oro sparsi in tutto il mondo e nascosti nelle tavolette di cioccolato è invitato a trascorrere una giornata nella fabbrica e a ricevere una scorta vitalizia di dolci.
Charlie spera di trovare uno dei biglietti d'oro e, il giorno del suo compleanno, come sempre, riceve una barretta di cioccolata Wonka, ma il biglietto non c'è. Insieme al nonno prova una seconda volta a trovare il bigletto, ma fallisce; un giorno, però, trova una moneta in strada e decide di usarla per comprare un'altra barretta di cioccolata Wonka, questa volta la fortuna gira a suo favore e trova il quinto biglietto; infatti, nel frattempo, erano stati trovati i primi quattro biglietti.
Charlie, accompagnato dal nonno, può finalmente visitare la fabbrica di Willy Wonka.
I due film che ne sono seguiti si possono considerare ispirati, chi più chi meno, al libro:
Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato
Parere personale: Film del 1971 diretto da Mel Stuart, Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato, si può dire sia il peggior adattamento del libro di Dahl.
Elementi che non c'entrano col libro sono stati aggiunti senza alcuna logica, i personaggi principali sono fedeli al libro, nonostante una pecca fondamentale dello sceneggiatore che ha voluto rendere orfano di padre Charlie. E qui il primo "perché?" si è fatto strada nella mia testa.
Altri elementi che stonano notevolmente:
• I personaggi inesistenti nel libro, quali il maestro di Charlie che interrompe la lezione a metà per andare a comprare la cioccolata, prima, e che spiega le percentuali ponendo l'esempio di quante barrette i suoi alunni hanno scartato per trovare il biglietto; il giornalista che fa battutine ironiche sui biglietti d'oro o sui fortunati vincitori; l'inviato da un concorrente del signor Wonka che chiede ai vincitori di procurargli la formula di un dolciume non ancora in commercio.
• le canzoncine (non quelle degli Umpa Lumpa) che vengono cantate da alcuni personaggi. Le canzoni sono anche belle, niente da dire, ma fanno sembrare il film ancora più lontano dal libro;
• il lavoro della signora Bucket, nel libro non è mai stato accennato al fatto che lei lavori, mentre in questo film lavora come lavandaia (nel libro è solo il signor Bucket che lavora, ma essendo deceduto nella versione cinematografica, hanno dovuto sopperire a questa mancanza);
• il contratto che i vincitori dei cinque biglietti devono firmare per poter visitare la fabbrica;
• ... vi consiglio di vedere il film per accorgervi delle eventuali cose che stonano ancora, perché la lista è talmente lunga che non si finisce più.
Unica nota positiva del film: Gene Wilder. È stato un grandissimo attore e qui l'ha dimostrato, ha risollevato di un po' un film che si può considerare scadente... certo hanno stravolto un po' il suo personaggio, ma ha dato una grande prova del suo genio.
La fabbrica di cioccolato
Parere personale: Rispetto al film del '71, questo è nettamente migliore, anche per quanto riguarda la coerenza col libro e questo è un punto a favore di Tim Burton.
Johnny Depp, come Wilder, è un grande attore e qui si può dire che abbia dato il meglio di sé, si vede che si è divertito a interpretare il signor Wonka e le mille sfacettature che è riuscito a dargli, rendono il personaggio ancora più reale.
Questo film è quello che ha dato notevole importanza al libro e si nota che non si è solo ispirato ad esso, ma lo ha ripreso fedelmente. Ci sono dei punti che non coincidono molto con il libro, ma vengono subito amalgamati con il resto della trama e non stonano tanto come nell'altro rifacimento.
Le canzoncine deli Umpa Lumpa ricalcano quelle del libro e si inseriscono molto bene nelle situazioni; nell'altro film gli Umpa Lumpa cantano, ma sembrano fregarsene di ciò che è successo e del personaggio vittima di qualche imprevisto.
La parte in riferimento al padre di Willy Wonka non c'è nel libro, ma dà quella patina di malinconia che rende Willy ancora più umano, si può dire che Burton abbia sopperito ad una lacuna dello stesso Dahl e dà una storia "normale" al signor Wonka.
Quindi questo è un film da vedere e rivedere, magari gustandosi una cioccolata calda o una barretta di cioccolato immaginando che si tratti di qualche novità del signor Wonka.
Voti ai due film:
- Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato -> mi dispiace dirlo, ma non supera la sufficienza neanche se un'oca gigante mi regalasse un suo uovo di cioccolato formato magnum, quindi l'intero film si assesta intorno al 5.5;
- La fabbrica di cioccolato -> un bell'8 non glielo toglie nessuno, Tim Burton ha fatto un ottimo lavoro e gli attori hanno contribuito a rendere questo film un successo.
Ogni altro parere personale è benvenuto, potete anche insultarmi perché ho detto che il film del '71 si salva solo grazie a Gene Wilder, non mi offenderò... solo che dovrete portare argomentazioni corpose per contraddirmi.
A presto, Eruannë
* Sandy, nel frattempo, aveva chiesto a me di occuparmi della critica, visto che lei era impossibilitata sia a leggere il libro sia a scrivere l'articolo.
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