domenica 21 giugno 2020

Weekly Recap #1.20

Rubrica riassuntiva della settimana su VM.
Buona domenica a tutti e buona estate!
So che qui sul blog la grafica è sempre la stessa e sembra di essere sempre in inverno, ma che ci volete fare, io adoro la neve, il tè o la cioccolata calda e i libri. Ma la grafica del blog non ci impedisce di fare una piccola modifica alla rubrica della domenica.
La base sarà sempre quella del Clock Rewinders, ma ho deciso di personalizzarla ancora di più, aggiungendo qualche piccola sezione o comunque svincolandomi dall'idea bellissima e originale di chi l'ha creata. Quindi ecco a voi la Weekly Recap!
Bando ai convenevoli e iniziamo con il riassunto della settimana (un po' povero, ma ci rifaremo la prossima).

la scorsa settimana su Veiled Mirror
» giovedì finalmente sono riuscita a pubblicare la recensione de La Città di Ottone, bellissimo libro che ho comprato stamattina in edizione cartacea (costicchia, ma ne vale davvero la pena);
» ieri ho pubblicato le mie impressioni su Hoppipolla #39, la box librosa dedicata all'editoria indipendente, c'è anche il video unboxing, per chi fosse interessato.

sto leggendo
» L'abbazia di Northanger, Jane Austen
» Il più grande uomo scimmia del Pleistocene, Roy Lewis
» Fiori sopra l'inferno, Ilaria Tuti
» La trilogia steampunk, Paul Di Filippo

ho finito di leggere
» Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, J.K. Rowling
» La Città di Ottone, S.A. Chakraborty

la prossima settimana leggerò
» Raffaello, Ernesto Anderle
» Lady Susan, Jane Austen
» Il Signore degli Anelli - Le due torri, J.R.R. Tolkien

new entry nella libreria
» La Città di Ottone, S.A. Chakraborty (cartaceo)
» Raffaello, Ernesto Anderle
» Il gioco dei fantasmi, Krystyna Kuhn
» Il porto proibito, Teresa Radice

aggiunti alla wishlist
» Gli scomparsi di Chiaridiluna, Christelle Dabos
» La memoria di Babel, Christelle Dabos

serie tv della settimana
» NCIS New Orleans 5x01, 5x02
» Friends 9x12, 9x13, 9x14

foto della settimana su IG

citazione della settimana
«[...] Morland è uno sciocco a non avere un calessino e un cavallo suo.»
«No, non è uno sciocco» ribatté Catherine «poiché sono certa che non potrebbe permetterselo.»
«E perché non potrebbe permetterselo?»
«Perché non ha denaro a sufficienza.»
«E di chi è la colpa?»
«Di nessuno che io sappia» Thorpe allora disse qualcosa parlando in modo incoerente, a voce alta, come spesso gli accadeva, sui mali dell'avarizia: se la gente che nuotava nell'oro non poteva permettersi certe cose, allora chi poteva? Catherine non si studiò neppure di comprendere. Delusa in quello che doveva essere il suo conforto per la prima delusione, era sempre meno incline a riuscire gradevole o a trovare tale il suo compagno; e tornarono a Pulteney-street senza che lei pronunciasse venti parole.
da L'abbazia di Northanger

È vero, non ho cambiato molto l'impostazione del CR, ma ci tenevo comunque a cambiare nome alla rubrica e, come già detto, a renderla un po' più mia.
Spero di non avervi annoiati con queste cose, vi auguro buona settimana,
Annette.

sabato 20 giugno 2020

Hoppipolla #39

Buon sabato a tutti!
Oggi non ci sarà una Saturday Review, ma voglio comunque parlarvi di una cosa che per un po' mi ha attirata molto.
Sto parlando della scatola con libro della Hoppipolla.

Per prima cosa, Hoppipolla è una scatola di prodotti a tema, ne esce una ogni 2 mesi e ogni volta contiene molte cosine interessanti.
Qui vi lascio subito il mio video unboxing di qualche settimana fa:



Cosa contiene questa box?
» Un accessorio in porcellana per coltivare un seme di avocado, ma può essere usato anche per altri tipi di semi;
» il libro Contro l'automobile di Andrea Coccia, sono davvero curiosa di leggerlo, è molto breve, quindi credo sarà una delle prossime letture (so che ho già una TBR prefissata, ma un altro strappo alla regola non fa male, anzi);
» la ricetta della Chicha illustrata da Jacopo Oliveri;
» una bustina di semi di Piccolo, a me sono capitati quelli di cumino nero, che vorrei provare a piantare;
» Oblò #15, la rivista in cui viene ripreso e approfondito il tema della box.

Premetto che ho preso la box consapevole del fatto che non sarebbe costata poco, anzi, e che l'argomento in sé è davvero meritevole.
Qual è il problema? Che per il prezzo (29€) mi aspettavo molte più cose.
Sarò stata ingenua e avrò contato male gli oggetti presenti nelle altre scatole, ma sento di aver buttato dei soldi inutilmente.
Ho disdetto l'abbonamento, perché non mi pare il caso di continuare a comprare scatole del genere, per quanto l'iniziativa che ci sta dietro sia davvero lodevole e ammirevole. Sul sito ho visto alcuni libri davvero interessanti delle box passate, quindi credo che mi comprerò un paio di quelli.
Un vero peccato che facciano pagare tanto per qualcosa di così poco sostanzioso. È vero che la qualità dovrebbe superare la quantità, ma...

Perdonate il post un po' così, ma non mi aspettavo proprio questa piccola delusione.
Spero di non avervi annoiati, più su c'è il link al sito, nel caso in cui voleste dare un'occhiata all'iniziativa.
Vi auguro buon fine settimana e buone letture,
Annette.

giovedì 18 giugno 2020

{Recensione Anteprima} La Città di Ottone

Buongiorno a tutti, cari svelatori!
So che è da qualche settimana che non mi faccio viva qui sul blog e mi scuso per l'assenza, ma la sessione universitaria unita agli ultimi adempimenti a scuola, mi ha tenuta lontana da questi schermi (un po' meno da quelli di instagram).
Un paio di settimane fa ho visto su instagram il reclutamento recensori sul profilo di Oscar Vault e, anche se la precedente esperienza con La Grazia dei Re non è andata molto bene, ho pensato di riprovare con

Titolo: La Città di Ottone
Autore: S.A. Chakraborty
Data di pubblicazione: 2020
Casa editrice: Mondadori
Collana: Oscar Vault
Genere: Young Adult, Fantasy, Storico
Pagine: 528
Prezzo: 22.00€
Quarta di copertina: EGITTO, XVIII SECOLO. Nahri non ha mai creduto davvero nella magia, anche se millanta poteri straordinari, legge il destino scritto nelle mani, sostiene di essere un’abile guaritrice e di saper condurre l’antico rito della zar. Ma è solo una piccola truffatrice di talento: i suoi sono tutti giochetti per spillare soldi ai nobili ottomani, un modo come un altro per sbarcare il lunario in attesa di tempi migliori.
Quando però la sua strada si incrocia accidentalmente con quella di Dara, un misterioso jinn guerriero, la ragazza deve rivedere le sue convinzioni. Costretta a fuggire dal Cairo, insieme a Dara attraversa sabbie calde e spazzate dal vento che pullulano di creature di fuoco, fiumi in cui dormono i mitici marid, rovine di città un tempo maestose e montagne popolate di uccelli rapaci che non sono ciò che sembrano. Oltre tutto ciò si trova Daevabad, la leggendaria città di ottone. Nahri non lo sa ancora, ma il suo destino è indissolubilmente legato a quello di Daevabad, una città in cui, all’interno di mura metalliche intrise di incantesimi, il sangue può essere pericoloso come la più potente magia. Dietro le Porte delle sei tribù di jinn, vecchi risentimenti ribollono in profondità e attendono solo di poter emergere. L’arrivo di Nahri in questo mondo rischia di scatenare una guerra che era stata tenuta a freno per molti secoli.
Voto: 


Questo libro mi è piaciuto davvero molto e non vedo l'ora di leggere il seguito, perché mi ha presa tanto e sono curiosa di sapere come continua.
Ma facciamo un po' di chiarezza: Nahri è una guaritrice, o almeno così si definisce in quanto riesce a individuare e curare le malattie altrui, oltre a curare se stessa in poco, vorrebbe andare a Istanbul per studiare davvero medicina, ma la scarsità di soldi non le permette di realizzare questo sogno.
Una sera, durante una zar, un antico rito di esorcismo, scatena delle forze a lei oscure e, mentre cerca di ritrovare la via di casa, si imbatte in Dara, che la salva da alcuni gul e la porta lontano da Il Cairo, verso Daevabad, una città magica nascosta agli occhi degli uomini e in cui convivono varie tribù costrette in una pace precaria.
Nahri è l'ultima discendente di una stirpe di guaritori che si credeva estinta ormai e che serviva i sovrani di Daevabad. Il suo arrivo in città scatena l'euforia di alcuni e lo sconcerto di altri.

La cosa che mi è piaciuta di più è l'ambientazione, ovvero durante l'occupazione francese dell'Egitto nel XVIII secolo, ma anche la creazione di un mondo magico estremamente credibile, con una propria storia che affonda le radici nel mondo arabo.
Anche questo aspetto, il riferimento alla religione musulmana, inserita all'interno del mondo magico, e degli altri culti su cui si fondano le varie credenze e convinzioni dei personaggi, mi è piaciuto molto, perché dà quel qualcosa di realistico che in tantissime storie fantasy manca. Il mondo magico nascosto agli occhi degli umani mi ricorda vagamente il mondo di Harry Potter e, come nella saga della Rowling, si amalgama egregiamente a quello reale che vediamo noi poveri Babbani.
E poi anche gli accenni al mondo di Aladdin, al Genio della lampada (infatti Dara ha un ché del Genio della lampada, soprattutto quando ci sono gli accenni al suo passato e si può vedere che ha obbedito ai desideri di più di qualche padrone), ai tappeti magici, ecc.
Mi sono piaciute molto anche le tribù che vivono e convivono a Daevabad e nei vari luoghi creati dalla Chakraborty, così come le creature che prendono vita dagli elementi: aria (peri, rukh e shedu), acqua (marid), terra (gul, karkadann) e fuoco (daeva, ifrit e simurg), in ognuna di queste grandi categorie ce ne sono di più o meno buone, infatti da ciò che si evince nel libro sono in lotta tra loro e con le altre.

I personaggi sono caratterizzati molto bene e ognuno ha qualcosa da nascondere o un passato che difficilmente ricorda o di cui vuole parlare.
I capitoli si alternano tra il punto di vista di Nahri e quello di Ali. La cosa, se avete letto la mia recensione a La Grazia dei Re, solitamente mi disturba, qui invece è un punto in più in favore del libro, perché dà una visione ampia di ciò che succede.
Nahri non ha idea del perché riesca a guarire il proprio corpo in pochissimo e capisca così bene qualsiasi lingua (a parte qualcuna che viene citata nel libro), ma è un personaggio davvero molto sfaccettato. È una ragazza pressoché normale e questo fa sì che il lettore riesca a immedesimarsi in lei. Quando si trova a Daevabad è percorsa da dubbi, soprattutto perché a Il Cairo riusciva a guarire qualsiasi cosa, nel mondo magico, invece, è difficile e ha bisogno di tempo. Ha paura di fallire e in più di un'occasione succede proprio questo, quindi è insicura e vorrebbe fare di più.
Ali è il terzogenito del re Qahtani e di certo non aspira a diventare regnante, nel suo piccolo (ma con i soldi di papà) aiuta un gruppo ribelle di una delle tribù di Daevabad finanziandolo, affinché la situazione della tribù possa migliorare. Quando il suo mentore viene catturato e ucciso dal Karkadann, diventa quaid per volere del padre, in modo che un domani possa aiutare il fratello, ma lui preferirebbe continuare a migliorarsi come soldato. Ali è profondamente religioso e può sembrare alquanto moralista (soprattutto nei confronti dei fratelli), nasconde invece un animo sensibile, credo che questo a molti possa dar fastidio, ma a me è piaciuto. Nel corso del libro matura e capisce quali siano le cose importanti, anche grazie a Nahri.
Dara è l'altro personaggio principale, colui che trova Nahri e la accompagna (praticamente controvoglia) fino a Daevabad. Anche lui è un personaggio molto sfaccettato, ha un passato che non ricorda e, come ho già detto, assomiglia molto al Genio della lampada di Aladino. Questo mi è piaciuto molto. Nel corso degli avvenimenti anche di lui si scoprono molte cose e si percepisce una sofferenza latente che non lo abbandona mai. Pur essendo un non vivente percepisce e vive le sensazioni esattamente come ognuno di noi.
All'interno della storia non manca il triangolo di amore/amicizia, che coinvolge i tre protagonisti.
Avrei voluto leggere qualcosa di più di Dara, soprattutto sul suo passato, e mi auguro che l'autrice abbia riservato questo aspetto a uno degli altri libri della trilogia.
Anche gli altri personaggi sono caratterizzati molto bene, ognuno di loro viaggia sul confine che divide tra bene e male.
E in tutto il libro è preponderante il doppio gioco, ogni personaggio infatti si ritrova a vivere questa doppia natura di spia e spiato, cercando di nascondere alcuni aspetti agli altri e di carpire quante più informazioni possibili.

Lo stile dell'autrice mi è piaciuto molto, devo dire che mi ha attaccata alle pagine fin da subito, anche se le pagine sembravano non finire mai: le ultime 350 pagine le ho lette domenica... in qualcosa come 12 ore, quando di solito per leggere 350 pagine scritte nello stesso modo ci metto molto meno.
Forse il finale è un po' affrettato, tante cose si susseguono in poche pagine, ma non mi ha disturbata più di tanto, perché sono sicura che molti nodi verranno al pettine nel prossimo libro; il finale, poi, è descritto sia dal punto di vista di Nahri sia da quello di Ali, quindi abbiamo proprio il quadro completo della vicenda. E sono stracuriosa di sapere come vivrà Ali l'esilio a cui l'ha obbligato il padre (non vi dico altro, se no spoilero troppo).
Il mondo che ha creato, come già detto, è molto credibile e questo aiuta il lettore a immergersi nella lettura; tuttavia, non è sempre così semplice destreggiarsi tra le varie tribù e i vari popoli che affollano Daevabad e il mondo magico. E questo è il motivo principale per cui ho dato 4 specchi anziché 5 (in realtà sono 4,5).
Altra cosa che non è valsa il punteggio pieno è il fatto che a volte i personaggi si muovono all'interno dell'ambiente, ma l'autrice non lo descrive, quindi per esempio un attimo prima il personaggio è seduto al tavolo e l'attimo dopo si è alzato (ma non viene detto) e si trova a guardare la libreria che ha davanti. Mi sono trovata spaesata tante volte perché non capivo chi facesse cosa. Nulla di che, direte voi, ma per me è importante seguire il personaggio e capire cosa sta facendo.

Mi fermo qui, perché ho già scritto abbastanza e mi pare di aver tutti i punti che volevo.
Se avete domande, lasciatele pure nello spazio commenti, sarò ben lieta di rispondere!
Mi riimmergo nel fantastico mondo del tirocinio diretto, perché voglio consegnare tutto entro domani sera, vi auguro buon pomeriggio e spero di avervi tenuto compagnia almeno un po' con questa recensione.
Buone letture,
Annette.