martedì 12 maggio 2020

{Recensione Anteprima} La Grazia dei Re

Buon martedì a tutti!
Speravo di pubblicare questo post a fine settimana e a fine lettura, ma non sarà così, perché ho deciso di abbandonare La Grazia dei Re.
Solo ieri avevo fatto il post relativo alle prime impressioni e avevo auspicato un proseguo senza troppe difficoltà, invece...
Ma non vi tedio oltre e passo direttamente al succo del post.
Attenzione! Io sono arrivata a pagina 153, quindi recensirò ciò che sono riuscita a leggere fin lì, se poi il libro inizia a movimentarsi dopo tale pagina non lo saprò mai, perché non ho intenzione di continuare la lettura. Quindi prendete la mia recensione con le pinze.

Autore: Ken Liu
Data di pubblicazione: 19 maggio 2020
Casa editrice: Mondadori
Collana: Oscar Vault
Genere: Fantasy
Pagine: 612
Prezzo: 24.00€ (cartaceo), 12.99€ (ebook)
Quarta di copertina: L'Imperatore Mapidéré è stato il primo a unire i diversi regni dell'arcipelago di Dara sotto il dominio della sua isola d'origine, Xana. Dopo ventitré anni, tuttavia, l'Impero di Xana mostra segni di debolezza. Mapidéré è sul letto di morte, i suoi consiglieri complottano mirando ciascuno al proprio interesse, persino gli dèi sembrano adirati. Come se non bastasse, decenni di crudeli angherie e di dispotico potere hanno fatto sì che la popolazione non abbia nulla da perdere da una rivolta, ma molto da guadagnare.
È questo il mondo in cui vivono Kuni Garu, un affascinante perditempo poco propenso alla vita onesta, e Mata Zyndu, l'impavido figlio di un duca deposto, discendente di una nobile stirpe particolarmente colpita dalla ferocia di Mapidéré, che ha giurato di vendicarsi. Sembrano l'uno l'opposto dell'altro, ma durante la ribellione contro il potere imperiale i loro sentieri si incrociano in modo imprevedibile: diventano amici inseparabili, fratelli, e insieme combattono contro immensi eserciti, serici vascelli volanti, libri magici e divinità dalle forme mutevoli. Ma una volta che l'imperatore è stato rovesciato, Kuni e Mata si trovano a capeggiare fazioni rivali, con idee molto diverse su come si dovrebbe guidare il mondo, e su cosa sia la giustizia.


Nelle prime impressioni avevo già espresso la difficoltà nell'arrivare e superare la 100^ pagina.
Tale difficoltà si è presentata anche dopo, perché, nonostante ci siano stati degli spezzoni un po' più movimentati e interessanti, verso pagina 120 la noia ha preso di nuovo il sopravvento.

Non c'è un personaggio specifico protagonista della storia e ogni volta che ne viene introdotto uno si perdono pagine su pagine per farne la biografia.
Ogni personaggio ha la sua storia, ed è assolutamente normale che sia così, ma il partire dalla descrizione dell'infanzia per arrivare all'età adulta e del perché il suo carattere si sia delineato in un determinato modo lo trovo particolarmente noioso e ben poco funzionale.
Tutto ciò ha rallentato di molto la lettura, perché molte informazioni potevano essere taciute o inserite nel racconto in modo diverso.
All'inizio della narrazione vera e propria ci sono alcune note relative ai personaggi e alle varie famiglie e dinastie di appartenenza. Vi consiglio di NON leggerle, dopo i primi personaggi con nomi, cognomi, luogo di origine non riuscite a capire nulla. E non è per nulla funzionale neanche durante la lettura del testo, dove questi particolari vengono arricchiti ed enfatizzati.

L'elemento fantasy nella parte che sono riuscita a leggere è pressoché inesistente.
Sì, gli dei intervengono e hanno conversazioni tra loro; sì, le persone sono credenti, chi più, chi meno, ma questo non mi pare sia un elemento fantasy (anche se per taluni la Bibbia è il più grande libro fantasy della storia); sì, ci sono piante in grado di donare calma o agitazione, ma neanche questo lo definirei proprio del genere (veleni e intrugli vari derivati da animali e piante mi pare che vengano usati anche nella nostra realtà).
L'unica cosa degna di nota sono gli aeromobili, che ho inteso essere delle specie di dirigibili.
Ritengo che il genere più indicato sia quello epico o storico, anche se, ovviamente, è una storia alternativa della Cina imperiale con accenni al medioevo.

Lo stile è asettico, questo dovrebbe facilitare la lettura, renderla scorrevole, e invece no. Il testo è ricchissimo di similitudini e metafore, per ogni cosa si fa riferimento a elementi naturali (di per sé questo non è del tutto negativo, ma dopo un po' ci si perde).
Mi sono ritrovata molto spesso a dover rileggere più volte lo stesso periodo, perché perdevo il filo della narrazione, non capivo nulla di ciò che c'era scritto e a cosa si riferisse l'autore.
A mio avviso un libro deve coinvolgere il lettore, deve far immergere chi legge in un altro mondo, tutto ciò con La Grazia dei Re non succede. Abbiamo un racconto piuttosto sterile, avvenimenti che si susseguono e riferimenti a uno o all'altro personaggio presenti capitoli prima e che proseguendo con la lettura non si ricordano.
Non si riesce a immedesimarsi in nessuno dei personaggi presentati e questo, a mio avviso, non fa calare il lettore all'interno della storia.

Concludendo, vi consiglio questo libro?
Se siete appassionati di storia e non vi interessa farvi prendere da uno o dall'altro personaggio, sì; se invece vi aspettate un romanzo fantasy (nel vero senso del termine), no, potete passare oltre tranquillamente.

Mi dispiace molto non essere riuscita a portare a termine la lettura, perché ci tenevo a fare una recensione più dettagliata e di tutto il libro, ma preferisco fermarmi a pagina 153 e non perdere altro tempo che potrei usare leggendo qualcos'altro.
Ringrazio la CE per avermi dato la possibilità di leggerlo in anteprima, spero di poter leggere qualche altra nuova uscita a breve.

Voi leggerete questo libro? Al di là della mia recensione, cosa ne pensate?
Attendo i vostri commenti e le vostre impressioni.
Buona giornata e buone letture,
Annette.

2 commenti:

  1. Ero un po' in dubbio su questo titolo, proprio perché spaventata dal fattore noia! XD
    Mi sa che passerò: amo il fantasy come l'aria che respiro, ma questo titolo non sembra proprio nelle mie corde! :)

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    Risposte
    1. Eh, ti capisco, infatti io ho voluto "provare con mano" se effettivamente fosse il capolavoro che tanti decantano, invece devo dare ragione a chi non l'ha apprezzato.
      Su Goodreads ho letto un commento in inglese molto lungo e articolato che faceva riferimento ad altre opere da cui l'autore ha "preso ispirazione" e di cui nessuno si è mai accorto. Che sia vero o meno, poco importa, ormai, ho capito che non fa per me =D

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