giovedì 16 dicembre 2010

{Recensione} Il Piccolo Principe

Titolo: Il Piccolo Principe
Autore: Antoine de Saint-Exupéry
Anno: (di pubblicazione) 2010
Casa editrice: Bompiani
Collana: Classici
Genere: Fantastico
Pagine: 123
Prezzo: 7.80€
Quarta di copertina: «Buon giorno», disse la volpe.
«Buon giorno», rispose gentilmente il piccolo principe voltandosi: ma non vide nessuno.
«Sono qui», disse una voce, «sotto il melo...»
«Chi sei?» domandò il piccolo principe, «sei molto carino...»
«Sono una volpe», disse la volpe.
«Vieni a giocare con me,» le propose il piccolo principe, «sono così triste...»


Non avevo dubbi che questo fosse un libro rapido da leggere, ma non meno denso di spunti di riflessione, e, come ho detto nell'altro post, ho voluto godermi il libro senza pregiudizi di sorta, non contando il fatto che la maggior parte delle persone che l'hanno letto sostiene che sia un capolavoro.
In realtà, nel suo piccolo, questa storia è un capolavoro.
Più che una storia adatta ai bambini, l'ho trovata molto più indicata per un pubblico adulto, lo stesso che all'interno del libricino è messo in discussione ed è descritto come incapace di ascoltare o di vedere le cose, anche le più semplici e, quindi, i bambini devono spiegarci sempre tutto.
In queste poche pagine si parla di tanti argomenti, tutti visti dal punto di vista del piccolo principe che viaggia attraverso lo spazio: lui fa domande a ogni personaggio che incontra e pretende di avere risposta. Com'è giusto che sia.
Si scopre che il piccolo principe è molto più saggio di tanti dei personaggi che incontra. È più saggio del re quando questi lo fa Ministro della Giustizia e gli dice di condannare e assolvere infinite volte un topino che ogni tanto scorrazza sul suo pianeta; è più saggio del vanitoso, perché gli fa capire che essendo solo non può considerarsi il più bello, intelligente, famoso, ricco del suo pianeta; è più saggio dell'ubriacone; è più saggio dell'uomo d'affari, che pensa solo a contare e ricontare i propri averi, cioè le stelle del cielo; è più saggio di un lampionaio quando gli fa capire che un modo per riposarsi ci sarebbe; è più saggio perfino del geografo.
I discorsi, le domande e le conclusioni a cui arriva il piccolo principe non sono scontate, banali o semplici. Quando incontra la volpe, si può dire che dia il meglio di sé: comprende cose che difficilmente noi grandi ricordiamo. Infatti quasi mai ci fermiamo a vedere le cose con altro che non siano i nostri occhi e non ci soffermiamo a pensare che la parola "addomesticare", per esempio, ha un significato molto più ampio e profondo di quanto pensiamo.
Tutte le parole di cui il piccolo principe non conosce il significato, vengono spiegate in modo chiaro e limpido, senza giri di parole, e si scopre come la reale accezzione di una semplice parola sia disarmante e vera. Per fare l'esempio di prima, addomesticare non viene intesa solo come "prendere con sé un animale", ma nel suo significato più ampio, che si può adattare a tutto ciò che ci circonda: "creare legami" e quindi se si addomestica si ha "bisogno dell'un dell'altro".
Il piccolo principe crea legami con vari personaggi durante la sua vita: il fiore con le spine che nasce sul suo pianeta ed è unico; la volpe che gli parla da vera e propria filosofa, gli apre gli occhi, quelli veri, quelli che sono nascosti e che aiutano a vedere meglio la realtà; il pilota che ha disegnato per lui una pecora, una scatola in cui metterla e una museruola da metterle addosso perché non mangi quel bel fiore con le spine che ha sul suo pianeta; il serpente giallo che alla fine lo aiuterà a ritornare sul suo pianeta.

Questo piccolo libro, quindi, non è solo la narrazione del viaggio del piccolo principe attraverso lo spazio, ma dà la possibilità a chiunque lo legga di fare un viaggio dentro se stesso, per riscoprire quel che di bambino è rimasto. Attenzione: non si tratta di regredire all'infanzia e rifare tutto ciò che si faceva da piccoli, nel bene e nel male. Ma si tratta di riscoprire le domande che ci ponevamo da piccoli, ricercando le risposte, andando al vero significato delle parole, non quello che ci fa più comodo e che abbiamo ormai inserito nella nostra routine quotidiana.

Se anche voi ne avete l'opportunità, quindi, fermatevi in libreria a comprare questo libro, perché potrete farvi un vero regalo per riscoprire qualcosa che avete dentro e che era come sepolto da strati e strati di polvere e non abbiate timore a rispondere alle domande che i bambini (e non solo, perché ognuno di noi è sempre un po' bambino) vi pongono con insistenza, vedrete che le risposte che riuscirete a dare saranno le più vere e preziose per entrambi.

Voto: ★★★★★
Eruannë.
Guardate il cielo e domandatevi: la pecora ha mangiato o non ha mangiato il fiore? E vedrete che tutto cambia...
Ma i grandi non capiranno mai che questo abbia tanta importanza.

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