lunedì 9 novembre 2020

{Review Party} Il grande libro dei racconti di Sherlock Holmes

Buongiorno, miei cari svelatori di specchi!
È da qualche settimana che non ci sentiamo qui sul blog, nonostante io abbia letto alcuni libri degni di nota di cui vi parlerò presto (spero).
Ma oggi è giunto il momento per un nuovo Review Party, questa volta tutto dedicato al mio investigatore preferito.
Ringrazio la CE per avermi dato nuovamente la possibilità di leggere la graphic novel in questione e poterla recensire e Francy del blog Coffee & Books per avermi permesso di partecipare al suo evento.
Il libro in questione è:

Titolo: Il grande libro dei racconti di Sherlock Holmes
Autore: aa.vv.
Data di pubblicazione: 27 ottobre 2020
Casa editrice: Mondadori
Collana: Oscar Draghi
Genere: Giallo
Pagine: 1008
Prezzo: 28.00€
Quarta di copertina: Il più grande investigatore di tutti i tempi vide la luce dalla pena di sir Arthur Conan Doyle nel 1887 ed è stato protagonista di quattro romanzi e oltre cinquanta racconti. Che non sono bastati, però, a narrarne tutte le vicende. Quella lacuna viene colmata da altri scrittori, tutti di grande calibro, che si sono cimentati con il personaggio da cui è nata la letteratura poliziesca. Da Neil Gaiman a Stephen King, passando per Anne Perry, Anthony Burgess e molti altri, sono in tanti ad aver voluto regalare nuove vite all’investigatore di Baker Street. I loro racconti sono riuniti in questo imperdibile volume.


Sherlock Holmes è senz'altro il mio investigatore preferito (sì, batte perfino Poirot e tutti gli altri).
Leggere parte dei racconti raccolti in questo libro è stato davvero interessante, soprattutto perché mi ha dato la possibilità di apprezzarlo anche dalla penna di altri autori.

I racconti che ho letto io erano scritti sia da sir Arthur Conan Doyle, il padre di Sherlock, sia da altri autori molto versatili, tra cui anche Stephen King o James Matthew Barrie.
L'idea della raccolta era proprio questa: racchiudere in unico libro i racconti che hanno per protagonista Sherlock e che poco hanno a che fare con l'immensa bibliografia scritta da Doyle.
È bello vedere come, anche se il personaggio di Sherlock è stato ucciso dal suo ideatore, tantissimi autori e scrittori abbiano voluto rendergli omaggio scrivendo a loro volta qualche episodio di vita.

Nei primi due racconti, scritti proprio da Doyle, La fiera per il campo e Watson impara il trucco, Sherlock Holmes vive la quotidianità con Watson, non ci sono grandi casi da risolvere, se non dare qualche consiglio al dottore che segue il protagonista.
Sono entrambi racconti divertenti, che mettono in luce anche l'ironia e l'autoironia dei due protagonisti.
Il padre di Sherlock Holmes prende lo spunto anche da avvenimenti personali per trasportarli sulla carta e farli vivere ai propri personaggi.

Gli altri racconti che seguono questi piccoli spaccati di vita, sono invece stati scritti da altri autori e sono tra quelli più noti non attribuiti a Doyle.
L'Amleto unico di Vincent Starrett racconta in breve un caso di rapida risoluzione che vede protagonista il massimo esperto di Shakespeare e una presunta prima edizione de L'Amleto appartenente a un suo grande amico.
La vicenda è narrata in modo molto asciutto, sembra davvero scritta dallo stesso Doyle, segno che Starrett è versatile e attento. È una vicenda abbastanza rapida, ma allo stesso tempo molto dettagliata, così che anche il lettore possa farsi un'idea di ciò che succede.

Il portasigari scomparso di Bret Harte, invece, è un racconto piuttosto surreale ed estremamente parodistico, infatti anche il nome del protagonista non è Sherlock bensì Hemlock Jones.
L'autore ha voluto stravolgere quasi completamente il protagonista, calcando molto la mano sulle sue stranezze e fissazioni, quasi a volerlo rendere ancora più irrealistico.
Di certo non è il mio racconto preferito tra quelli che ho letto, ma rende molto bene e stuzzica il lettore al punto giusto, soprattutto nella parte della risoluzione del mistero. Chi dunque avrà rubato il portasigari di Hemlock?

Il ricercato di Arthur Whitaker è un altro racconto che sembra scritto da Doyle, rompicapo al punto giusto, che vuole mettere il lettore alla prova.
Il colpevole stavolta è noto, ma ciò che bisogna scoprire è il modo in cui riesce a farla franca: ci sono tantissimi indizi che il lettore può liberamente decidere se metterli insieme e formare il puzzle di Sherlock, oppure può scegliere di seguire le orme dell'ispettore Lestrade.

Poi ci sono quattro racconti brevi che calcano la mano su alcuni aspetti caratteristici di Sherlock Holmes e si trovano in bilico tra parodia, nonsense e satira: L'avventura dei due collaboratori di James Matthiew Barrie, I segugi di O. Henry, Holmes e la maliarda di A.B. Cox e Un implacabile racconto poliziesco di Stephen Leacock (quest'ultimo il più breve di quelli che ho letto).
Tutti sono scritti davvero bene, rendono il personaggio a volte una macchietta, altre davvero somigliante all'originale. C'è chi ha deciso di cambiargli nome e chi, invece, l'ha reso così com'è descritto da Doyle.

L'ultimo racconto che ho letto, poi, è quello di Stephen King, Il caso del dottore.
King ha più di un talento straordinario: riproduce con estrema fedeltà lo stile di Doyle (anche altri autori che vi ho citato qui l'hanno fatto, ma lui ha quel non so che che lo distingue dagli altri), tiene incollato il lettore alle pagine.
Il racconto in questione è forse il più lungo tra quelli che ho letto e devo dire che scivola via senza intoppi, senza problemi di stile o altro. Davvero notevole.
Non vi svelo di cosa tratta il racconto per non spoilerarvi troppo... e poi perché dovete leggerlo!

Come per la raccolta su Poirot, vi consiglio vivamente anche questo bel drago, soprattutto se, come me, amate Sherlock e volete leggerlo in situazioni diverse dalle solite a cui sir Arthur Conan Doyle ci ha abituati.
A mio avviso è una raccolta curata molto bene, che vale senz'altro i 28.00€ del costo (mi rendo conto che sono tanti).
All'interno ci sono diverse sezioni, hanno tutte dei temi particolari che comunque fanno da fili conduttori per i diversi racconti. Si passa da quelli più ironici a quelli più seri, che ripercorrono anche dei missing moments (chiamati in gergo da fanfiction) tra uno o l'altro libro.
Gli autori sono vari e più o meno noti, come quelli che vi ho citato io. Per citarne altri: Davis Grubb, Edmund Pearson, Hugh Kingsmill, August Derleth, Robert Barr, Laurie R. King, S.C. Roberts, Leslie S. Klinger e tanti altri.

Stavolta non mi sono dilungata troppo sui singoli racconti, principalmente perché sono davvero brevi e avrei rischiato di rovinarvi la lettura, spero comunque di avervi incuriosito almeno un po'.

Vi lascio qui di seguito il banner con gli altri blog che partecipano al Review Party e i link diretti ai blog che oggi hanno pubblicato una recensione:


Vi auguro come sempre buone letture e spero di non averla fatta troppo lunga e/o di non aver spoilerato troppo,
Annette.

1 commento:

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