lunedì 31 agosto 2020

{Recensione} Falce

Buon lunedì a tutti, cari svelatori di specchi!
L'ultima settimana mi sono presa una piccola pausa qui sul blog (ma se avete visto su instagram sono stata molto attiva) dovuta anche al fatto che non sono riuscita a portare a termine le letture prefissate per il Bout of Books e quindi non avevo particolari aggiornamenti da comunicarvi.
Ieri sera, però, ho finalmente finito un libro che avevo in lettura da un po', ovvero

Titolo: Falce
Autore: Neal Shusterman
Data di pubblicazione: 19 maggio 2020
Casa editrice: Mondadori
Collana: Oscar Fantastica
Genere: Fantasy, Distopico
Pagine: 360
Prezzo: 20.00€
Quarta di copertina: Un mondo senza fame, senza guerre, senza povertà, senza malattie. Un mondo senza morte. Un mondo in cui l’umanità è riuscita a sconfiggere i suoi incubi peggiori.
A occuparsi di tutte le necessità della razza umana è il Thunderhead, un’immensa, onnisciente e onnipotente intelligenza artificiale. Il Thunderhead non sbaglia mai, e soprattutto non ha sentimenti, né rimorsi, né rimpianti.
Quello in cui vivono i due adolescenti Citra Terranova e Rowan Damisch è davvero un mondo perfetto. O così appare.
Se nessuno muore più, infatti, tenere la pressione demografica sotto controllo diventa un vincolo ineluttabile. Anche l’efficienza del Thunderhead ha dei limiti e non può provvedere alle esigenze di una popolazione in continua crescita. Per questo ogni anno un certo numero di persone deve essere “spigolato”. In termini meno poetici: ucciso.
Il delicato quanto cruciale incarico è affidato alle cosiddette falci, le uniche a poter decidere quali vite devono finire. Quando la Compagnia delle falci decide di reclutare nuovi membri, il Venerando Maestro Faraday sceglie come apprendisti proprio Citra e Rowan. Schietti, coraggiosi, onesti, i due ragazzi non ne vogliono sapere di diventare degli assassini. E questo fa di loro delle falci potenzialmente perfette.
Voto: 


Non riesco a capire se abbia un problema io o se la Mondadori pubblichi libri che sono stati pompati troppo.
Per essere scritto bene, lo è, Neal Shusterman ha creato un mondo futuro credibile e indubbiamente interessante; i personaggi sono caratterizzati benino (adoro in particolare la Veneranda Madame Curie) e la crescita dei protagonisti è lineare e costante, anche se a volte mancano di spessore.
Eppure per più di metà libro mi sono letteralmente annoiata.

Ho letto questo libro in 15 giorni, cosa impensabile per la maggior parte dei lettori, a quanto pare, perché tutti sono stati presi e trascinati nel mondo distopico creato da Shusterman.
Io invece sono stata costantemente in ansia, perché, per quanto fosse interessante la vita delle falci e degli apprendisti, non potevo fare a meno di pensare al fatto che davvero la morte è dietro l'angolo. E questo è stato il pensiero che mi ha accompagnata in ogni capitolo, in ogni spigolatura. Valicava il confine tra finzione e realtà.
Questa cosa non mi è piaciuta affatto, perché va bene essere trascinati nel mondo creato dall'autore, provare ciò che provano i protagonisti, ecc., ma a tutto c'è un limite.
Ho pensato più volte di abbandonare la lettura, perché effettivamente mi metteva angoscia, ma non l'ho mai fatto, in fondo ero curiosa di vedere dove voleva andare a parare l'autore.

Dicevo che la noia l'ha fatta da padrona per la prima metà del libro, perché a parte qualche sprazzo di vita (non è una battuta) qui e là ho visto molte cose che potenzialmente erano buone letteralmente buttate alle ortiche.
Per non parlare del fatto che tutto si svolge con una calma disarmante. La vita delle falci, le spigolature, le vite di chi viene spigolato.
Lento è il termine più adatto a descrivere il primo 50-55% del libro.

Poi per fortuna le cose cambiano e i personaggi iniziano a essere un po' più... movimentati.
Rowan e Citra, i protagonisti, iniziano a prendere sempre più coscienza di cosa vogliono diventare e del modo in cui agiranno se diventeranno falci.
Rowan si ritrova a vivere a stretto contatto con la frangia più sanguinaria delle falci, mentre Citra sarà affiancata dalla Veneranda Madame Curie, empatica e quasi rassicurante.
Il contrasto tra le due visioni del mondo delle falci è notevole, peccato solo che non ci siano sfumature intermedie.
Anche il cattivo è semplicemente cattivo che più cattivo non si può.
Non ha sfumature, è solo la crudeltà fatta a falce.
È vero, la letteratura è disseminata di cattivi cattivissimi e basta, ma negli anni ho letto tantissimi libri in cui i cattivi erano anche umani ed erano diventati cattivi a causa di azioni proprie o altrui (mi viene sempre in mente Voldemort quando si parla di cattivi e, in contrapposizione nella stessa saga, poi penso anche alla Umbridge), qui non c'è nulla di tutto ciò.
Così come i buoni sono buoni e basta, quasi privi di sfaccettature.

Lento, noioso e a tratti scontato.
Un colpo di scena soltanto mi ha sorpresa, ma per il resto sono rimasta piuttosto allibita dal fatto che l'autore, dopo aver creato un mondo così articolato, si sia perso in banalità riguardo alla trama.
Fossi stata in Shusterman avrei strutturato alcune cose in modo totalmente diverso, avrei dato più movimento a tutto, non solo alla seconda parte e in particolare all'ultimo 20-30% del libro.
Avrei anche approfondito un po' di più la parte introspettiva dei protagonisti, perché spesso ci si perde nelle descrizioni di ciò che li circonda, piuttosto che di ciò che provano, quasi fosse un qualcosa di estraneo all'autore stesso.
Capisco che sia il primo libro di una trilogia, ma mi sarei impegnata un po' di più perché il lettore fosse catturato dalla trama, non tanto dall'ansia o dalla noia, ed essere invogliato a continuare la lettura.

Nonostante tutto, però, voglio leggere il seguito, perché gli ultimi capitoli sono stati i più interessanti e questo è dovuto proprio al fatto che dovevano creare l'effetto continuità.
Per il momento ho dato 3 specchi a questo libro, mi auguro che andando avanti le cose migliorino e si definiscano un po' di più, così come spero che i protagonisti vengano curati di più.
Sorvolo sulla parte romantica, perché l'ho trovata ininfluente.

Perdonate la recensione un po'... critica e criptica, ma non volendo fare spoiler, ho cercato di mantenermi sul più generale possibile.
In realtà non so neanche se consigliarvi o meno la lettura di questo libro, vi lascio il libero arbitrio, io vi ho voluto solo dare la mia opinione spassionata, poi ognuno è libero di fare ciò che vuole.

Direi che ho concluso, se avete commenti lo spazio qui sotto come sempre è tutto vostro, non mi resta che augurarvi buone letture e buona settimana,
Annette.

mercoledì 19 agosto 2020

W... W... W... Wednesdays #10.20

Iniziativa di MizB del blog Should be Reading.
Buon mercoledì, miei cari svelatori!
Come state?
Stasera siamo un po' in ritardo sulla tabella di marcia, ma oggi è stata una giornata impegnativa, quindi chiedo venia.
Ma bando ai convenevoli e ben arrivati in un nuovo appuntamento con la rubrica W... W... W... Wednesdays.
Per chi non la conoscesse, per questa rubrica si tratta di rispondere a tre domande semplicissime:
» What are you currently reading? (Cosa stai leggendo al momento?)
» What did you recently finish reading? (Cos'hai finito di leggere di recente?)
» What do you think you’ll read next? (Quale sarà il prossimo libro che leggerai?)

Ecco le mie risposte:
» Cosa stai leggendo al momento?
 
Al momento sto leggendo, oltre ai soliti ancora in lettura da un bel po', Falce.
Sì, finalmente l'ho iniziato! Devo dire che mi ha già messo un po' di ansietta, ma non è malvagio, anzi.

» Cos'hai finito di leggere di recente?
Di recente ho concluso ben due romanzi rosa/chicklit di cui trovate le recensioni scorrendo il blog o nella colonna qui a fianco.
Si tratta di La verità è che non sei distante abbastanza e Prima regola: non innamorarsi.
La scorsa settimana necessitavo di un po' di affetto, evidentemente.

» Quale sarà il prossimo libro che leggerai?
Le prossime letture saranno La mia famiglia e altri animali e Orgoglio e pregiudizio, entrambi rientrano sia nella Bout of Books 29 sia nelle varie iniziative di Arianna, ovvero Il filo dei classici e la Readalong su Jane Austen.
Speriamo bene...

E anche questo mercoledì io ho concluso, post breve, lo so.
Quali sono i vostri libri letti, da leggere e che state leggendo in questa settimana?
Buon proseguimento di settimana ;)
Annette.

lunedì 17 agosto 2020

In my ToBeRead - Bout of Books 29 ed.

Ho tantissimi libri comprati e mai letti,
in questa rubrica vorrei parlare di ogni singolo libro che ancora non ho letto.
Buon lunedì a tutti, cari svelatori di specchi!
Come avrete ormai capito, io adoro le maratone di lettura, soprattutto quando si svolgono nell'arco di una settimana, perché così c'è tutto il tempo (si spera) per leggere ciò che si è prefissati.
È vero che la Reading Rush non è andata come speravo, ma la Bout of Books è un'altra cosa: non ci sono temi prefissati (tranne che per le foto su instagram) e si possono leggere tutti i libri che si vogliono.
Per chi si fosse perso la scorsa edizione della Bout of Books, riporto qui di seguito una piccola spiegazione in inglese dell'iniziativa creata da Kelly Rubidoux Apple e Amanda Shofner.

The Bout of Books readathon is organized by Amanda Shofner and Kelly Rubidoux Apple. It’s a weeklong readathon that begins 12:01am Monday, May 11th and runs through Sunday, May 17th in YOUR time zone. Bout of Books is low-pressure. There are daily challenges, Twitter chats, and exclusive Instagram challenges, but they’re all completely optional. For Bout of Books 28 information and updates, visit the Bout of Books blog. - From the Bout of Books team

Per questa occasione ho scelto:

Titolo: Falce
Autore: Neal Shusterman
Data di pubblicazione: 19 maggio 2020
Casa editrice: Mondadori
Collana: Oscar Fantastica
Genere: Fantasy, Distopico
Pagine: 360
Prezzo: 20.00€
Quarta di copertina: Un mondo senza fame, senza guerre, senza povertà, senza malattie. Un mondo senza morte. Un mondo in cui l’umanità è riuscita a sconfiggere i suoi incubi peggiori.
A occuparsi di tutte le necessità della razza umana è il Thunderhead, un’immensa, onnisciente e onnipotente intelligenza artificiale. Il Thunderhead non sbaglia mai, e soprattutto non ha sentimenti, né rimorsi, né rimpianti.
Quello in cui vivono i due adolescenti Citra Terranova e Rowan Damisch è davvero un mondo perfetto. O così appare.
Se nessuno muore più, infatti, tenere la pressione demografica sotto controllo diventa un vincolo ineluttabile. Anche l’efficienza del Thunderhead ha dei limiti e non può provvedere alle esigenze di una popolazione in continua crescita. Per questo ogni anno un certo numero di persone deve essere “spigolato”. In termini meno poetici: ucciso.
Il delicato quanto cruciale incarico è affidato alle cosiddette falci, le uniche a poter decidere quali vite devono finire. Quando la Compagnia delle falci decide di reclutare nuovi membri, il Venerando Maestro Faraday sceglie come apprendisti proprio Citra e Rowan. Schietti, coraggiosi, onesti, i due ragazzi non ne vogliono sapere di diventare degli assassini. E questo fa di loro delle falci potenzialmente perfette.

Autore: Gerald Durrell
Casa editrice: Adelphi Edizioni
Genere: Classico, Biografico
Pagine: 354
Prezzo: 12.00€
Quarta di copertina: «Questa è la storia dei cinque anni che ho trascorso da ragazzo, con la mia famiglia, nell’isola greca di Corfù. In origine doveva essere un resoconto blandamente nostalgico della storia naturale dell’isola, ma ho commesso il grave errore di infilare la mia famiglia nel primo capitolo del libro. Non appena si sono trovati sulla pagina non ne hanno più voluto sapere di levarsi di torno, e hanno persino invitato i vari amici a dividere i capitoli con loro»: così Gerald Durrell presenta questo libro, uno dei più universalmente amati che siano apparsi in Inghilterra negli ultimi trent’anni. Ma il lettore avrà il piacere di scoprirvi anche qualcos’altro: la storia di un Paradiso Terrestre, e di un ragazzo che vi scorrazza instancabile, curioso di scoprire la vita (che per lui, futuro illustre zoologo, è soprattutto la natura e gli animali), passando anche attraverso avventure, tensioni, turbamenti, tutti però stemperati in una atmosfera di tale felicità che il lettore ne viene fin dalle prime pagine contagiato.

Autore: Jane Austen
Casa editrice: Rizzoli
Collana: BUR Superclassici
Genere: Classico, Romance
Pagine: 354
Prezzo: 12.00€
Quarta di copertina: Elizabeth Bennet non è come le altre ragazze, preoccupate solo di fare "un buon matrimonio". Intelligente, spiritosa, con la battuta pronta, Lizzy non desidera passare la vita tra un ballo e un tè delle cinque. Ha un sogno che non osa confessare neppure a se stessa: l'amore. E, a sorpresa, l'amore arriva con le sembianze di Mr Darcy, miglior amico del nuovo vicino di casa, ricco quanto misterioso, burbero ma affascinante. Incontrarsi, riconoscersi, capirsi non è facile neanche per due cuori che palpitano all'unisono. La differenza di classe sociale, i pregiudizi della gente, l'orgogliosa ostinazione dei loro caratteri... tutto cospira per tenerli lontani.

Mi sa che stavolta sono parecchio ottimista, vista la mole di pagine di ogni singolo libro che ho scelto.
C'è da dire, però, che di Falce ho già letto il 15%, quindi potrei essere avvantaggiata, e ho intenzione di ascoltare l'audiolibro di Orgoglio e pregiudizio, oltre a leggerne qualche capitolo, ovvio.
Spero comunque di arrivare a domenica con la maggior parte dei libri letti.

Non mi resta che augurarvi buone letture e buona settimana, a presto con aggiornamenti e altre letture.
Annette.

sabato 15 agosto 2020

{Saturday Review} Prima regola: non innamorarsi


Miei cari svelatori di specchi, non succedeva da un po' che io leggessi due libri in due giorni e che, di conseguenza, scrivessi due recensioni in due giorni, ma sì, state leggendo molto bene: è giunto il momento di una nuova recensione.
Altra cosa sorprendente, si tratta di un altro romanzo di genere rosa/romance/chicklit.
Non so cosa mi sia successo, sono sincera, ma si vede che la mia vena romantica ha bisogno di essere soddisfatta e quindi mi spinge verso questo genere, che di solito leggo, sì, ma con molta parsimonia (aka una volta ogni tanto).
Il libro che mi ha tenuta incollata alle pagine in quest'altra giornata di estate (in cui io dovrei preparare gli esami di settembre...) è

Autore: Felicia Kingsley
Data di pubblicazione: 1 giugno 2020
Casa editrice: Newton Compton Editori
Genere: Rosa, Chicklit
Pagine: 416
Prezzo: 9.90€ (cartaceo), 2.99€ (ebook)
Quarta di copertina: Silvye ha ventisette anni, una madre asfissiante e sogna solo una vita normale, con un lavoro normale. Ma la verità è che la sua vita è tutto meno che normale perché… è una truffatrice. Sì, una truffatrice, figlia di una truffatrice che l’ha istruita alla perfezione nell’arte del furto e dell’inganno. Ci sono solo due cose che Silvye non deve fare: mangiare carboidrati e innamorarsi. A lei, le regole proprio non piacciono: ok vivere senza innamorarsi, ma non senza carboidrati!
C’è invece una persona a cui le regole piacciono moltissimo: Nick Montecristo, affascinante ladro-gentiluomo e astuto genio dell’arte. È un abile stratega, impermeabile ai sentimenti, e non ha mai fallito un solo incarico.
Nick e Silvye sono i prescelti da un ricco ed eccentrico collezionista, per mettere a segno un colpo sensazionale. Peccato che i due si detestino e abbiano qualche conto in sospeso da regolare. Lei è fuoco, lui è ghiaccio. Impensabile lavorare insieme, impossibile dire di no al colpo. Riusciranno Nick e Silvye a passare da rivali a complici, ed evitare che una fastidiosa quanto imprevista attrazione tra loro complichi le cose? Ma sì, in fondo sono due professionisti, basterà rispettare una sola regola…
Voto: 


Lo ammetto: prima di iniziare questo libro ero molto scettica e l'ho comprato in versione kindle qualche settimana fa, con una promozione della Newton Compton proprio per provare a vedere se mi sarebbe piaciuto.
Su instagram avevo visto tantissime blogger ricevere il pacchetto speciale dalla CE e la storia mi aveva un po' incuriosita, ma io non sono solita leggere libri di questo genere e quindi l'avevo un po' snobbato. Ma mi sono dovuta proprio ricredere.

La storia è davvero avvincente ed entusiasmante e non c'è solo la componente romantica, ma anche una buona dose di spionaggio e mistero stile 007, e sono queste le cose che mi sono piaciute di più.
Silvye e Nick sono due ladri che si incontrano e si scontrano un paio di volte fino a quando sono costretti a lavorare insieme per il colpo del secolo.
Da qui iniziano tutta una serie di avvenimenti, tra un omicidio e un inseguimento tra le calli veneziane, i due sanciscono una regola: vietato innamorarsi, perché l'attrazione tra i due è palpabile ed è bene lasciare il lavoro e i sentimenti ben separati.
Ovviamente le cose non vanno mai secondo i piani e ne succedono di tutti i colori.

Non mi soffermerò molto sull'aspetto fisico dei due, perché mi pare superfluo dire che sono entrambi affascinanti e non passano di certo inosservati, ma, a mio parare, ciò che fa funzionare di più la storia è l'aspetto psicologico e, quindi, l'evoluzione di Silvye e Nick c'è e si vede.
Silvye senza accorgersene inizia a essere più attenta e meticolosa, Nick lascia da parte la fobia per i germi e inizia anche ad apprezzare le piccolezze della vita, cose a cui prima, maniaco del controllo com'era, non badava minimamente e cercava sempre di avere tutto sott'occhio.
Sono i classici opposti che si attraggono o, se preferite, le due metà che combaciano e si completano, perché per certi versi non possono essere più di diversi.
Mi è piaciuta questa crescita di due persone tanto diverse, che cercano di smussare i propri difetti e che, anche se non lo avrebbero mai ammesso al loro primo incontro, hanno iniziato a stimarsi e rispettarsi, aiutandosi e preoccupandosi l'uno dell'altra.
Mi sono piaciuti molto anche i background dei personaggi, molto ben costruiti, soprattutto quello di Nick. Entrambi hanno delle storie familiari alle spalle davvero complicate o non le hanno affatto e sono dovuti crescere in fretta per cercare la loro strada, anche se in qualche modo pilotata da altri.
Un personaggio che ho sopportato davvero poco, com'era prevedibile, è la madre di Silvye. L'avrei mandata a quel paese a inizio romanzo, senza ascoltarla minimamente e l'avrei lasciata a sbrogliarsi la matassa di problemi da sola. È il classico personaggio egoista, che mette la propria esperienza davanti a quella altrui e impone le proprie idee come se fossero verità assolute. Davvero insopportabile.

La cosa che mi è piaciuta di più, però, come dicevo, è la componente mistery che richiama molto 007 o i romanzi di Dan Brown e, perché no, anche un po' Indiana Jones (avrei voluto diventare archeologa perché amo la storia e per andare alla ricerca di tesori perduti come lui!).
Io adoro il genere giallo e quando ci sono casi da risolvere, storie da svelare, puzzle da completare, io ci vado letteralmente a nozze. Potete capire benissimo come mi sono sentita quando c'è il primo colpo di scena e Silvye e Nick sono costretti a scappare per paura di essere coinvolti più del necessario.
La componente storica, poi, è curata nei minimi dettagli, Felicia ha fatto un lavoro davvero meticoloso, non lasciando nulla al caso e io stessa sarei partita subito alla ricerca del diario di Casanova.
Alcuni colpi di scena per me, abituata a leggere gialli, sono stati alquanto prevedibili, altri un po' meno e questo ha aggiunto un po' di movimento in più alla storia, colpendomi positivamente.

E poi Venezia.
Io ho una sorta di amore-odio per Venezia fin da quand'ero piccola e in certi frangenti credo anche che mi abbia portato sfortuna, ma è innegabile che sia una delle città in cui ho tantissimi ricordi.
È a una manciata di ore da dove vivo, quindi l'ho visitata tantissime volte (l'ultima a inizio 2019), racchiude esperienze, gite, mostre e palazzi che ho adorato e sì, anche buona parte del mio cuore.
Ogni volta che leggo di Venezia o vedo un film o qualche video su di lei ho una voglia matta di andarci, perché mi piace camminare per le sue calli (talvolta perdendomi), andare alla scoperta di scorci nascosti che racchiudono tutta la bellezza di una città ricca di storia e di storie.

E poi (perdonatemi lo spoiler) Vienna.
Anche Vienna è nel mio cuore e anche a Vienna vorrei tornare subito. Ho una venerazione particolare per la città austriaca.
È lì che ho fatto il mio primo viaggio fuori dall'Italia coi miei genitori, a 6 anni. È lì che ho visitato il più bel castello che io abbia mai visto: Schönbrunn, con la sua storia e quella della principessa Sissi (sì, ogni volta che danno i film alla tv sono imbambolata e li so a memoria), è lì che ho odiato per la prima volta la sacher, perché non smettevano più di parlarne e io ho fatto indigestione solo a sentirla nominare (adesso invece mi piace molto!).
Ed è lì che ho fatto il mio viaggio per il diploma con mia madre, rivedendo tutti i posti dov'ero stata 15 anni prima e restandoci molto male quando non ho potuto riprodurre una foto fatta a 6 anni, perché avevano cambiato la disposizione di fontane e piante all'interno del parco di Schönbrunn.
Ed è lì che sono tornata, anche se per un pomeriggio soltanto, 4 anni fa, quando siamo partiti per la GMG, ma è stato comunque bellissimo passeggiare per il centro, riassaporarne la storia.

Trovare queste due città insieme in un libro mi ha fatto estremamente piacere, così come rivivere i ricordi legate a esse.

Insomma, forse questo libro mi è piaciuto più del dovuto per i miei standard, ma adesso sono curiosa di leggere qualcos'altro di Felicia, infatti mi sa che avrei dovuto cogliere come segni gran parte dei suoi libri al mercatino dell'usato giovedì pomeriggio e comprarne almeno un paio.
Ma scommetto che volete sapere perché, se mi è piaciuto tanto, gli ho dato solo quattro specchi.
Solo perché in alcuni punti la trama è davvero prevedibile e a tratti scontata, ma sono delle inezie, nulla di che. Rimane comunque il fatto che la cura nei particolari e la ricerca storica fatta dall'autrice siano notevoli e facciano apprezzare il libro nella sua interezza.

E adesso la domanda di rito: voi avete letto questo libro? Cosa ne pensate?
Lo spazio commenti è a vostra totale disposizione, quindi se volete dire qualcosa o aggiungere qualche dettaglio che mi è sfuggito, fate pure.

Vi auguro una buonissima giornata e di fare buone letture in questo giorno di festa.
A presto,
Annette.

mercoledì 12 agosto 2020

{Recensione} La verità è che non sei distante abbastanza

Buonasera, miei cari svelatori di specchi!
Questa settimana niente WWW, ma semplicemente una recensione di un libro che ho letto oggi e che voglio consigliarvi.
Chi mi segue da anni sa che ho un rapporto di amore-odio con i generi romance e chicklit, un po' perché nel tempo ho letto delle vere e proprie ciofeche e un po' perché, pur essendo un'inguaribile romantica, ho paura che facciano riaffiorare vecchi ricordi e che quindi io mi trasformi nella peggior piagnucolosa acida zitella in circolazione.
Ma per Chiara Parenti io faccio un'eccezione.
Lei è l'autrice di Tutta colpa del mare (e anche un po' di un mojito), di Con un poco di zucchero e di L'importanza di chiamarsi Cristina Grei, libri che io ho adorato e che mi hanno fatto scoprire i romanzi romantici sì, ma pieni di ironia e sarcasmo.
Quest'oggi Chiara ha pubblicato un altro libro e quando io ho letto la notizia sulla sua pagina facebook, mi sono fiondata a prenderlo su amazon. Inutile dire che l'ho letteralmente divorato.
Ma prima della recensione vera e propria, qualche dettaglio...

Titolo: La verità è che non sei distante abbastanza
Autore: Chiara Parenti
Data di pubblicazione: 12 agosto 2020
Casa editrice: / (autopubblicato)
Genere: Rosa, Chicklit
Pagine: 181
Prezzo: 2.99€ (solo versione ebook, disponibile su Kindle Unlimited)
Quarta di copertina: Marzo 2020.
Elena Tonelli è furiosa. L’Italia è in lockdown e lei è rimasta bloccata a Reggio Emilia in un appartamento che odia insieme a Lorenzo, l’ex fidanzato fedifrago che l’ha tradita e dal quale vorrebbe stare a molto più di un metro di distanza. Le cose precipitano quando l’agenzia per la quale lavora la licenzia a causa dell’annullamento degli eventi dovuto alla quarantena e lei si ritrova improvvisamente disoccupata.
Pasti separati, letti separati, spesa separata. Le regole della prigionia sono chiare ma, anche così, le battaglie sono all’ordine del giorno.
Ipocondriaca nel mezzo di una pandemia globale, Elena trascorre le giornate a disinfettare qualsiasi tipo di superficie, dalle 3564 fughe dei pavimenti di casa alle zampe del cane. Lorenzo invece è molto più rilassato su questo punto: entra ed esce di casa ogni giorno con disinvoltura, senza mai dire dove vada, cosa che manda Elena fuori di testa.
Come se non bastasse, ci sono anche i vicini a darle il tormento: l’anziano scorbutico al piano di sopra che lancia secchiate d’acqua dal balcone, e quelli del piano di sotto, una coppia di musicisti da balera a cui la faccenda del flashmob delle 18 è sfuggita di mano e ogni giorno si sente in dovere di intrattenere il quartiere con il meglio delle canzoni italiane anni ’60.
Per fortuna ci sono le amiche Rebecca, Asia e Giulia che, anche se lontane, le fanno sentire la propria vicinanza tra messaggi e videochiamate.
Ma a riempire di colore le giornate grigie di Elena è Alessandro, un affascinante giovane imprenditore che aveva conosciuto qualche mese prima durante un evento organizzato dalla sua agenzia e che sembra intenzionato a volere molto di più che chattare con lei.
Tutto cambia la sera del 18 marzo, quando alla tv passano le immagini dei mezzi dell’esercito che trasportano le bare via da Bergamo: per la prima volta, Elena e Lorenzo si rendono conto della gravità di quello che sta succedendo fuori dal loro appartamento, e allora anche la lite sulla tavoletta del wc rimasta alzata perde di significato.
Inaspettatamente ricominciano a parlare e in casa inizia il cessate il fuoco. Sarà solo una tregua provvisoria o, intrappolati insieme, riusciranno anche a riscoprire quello che li univa prima? E Alessandro cosa farà? Resterà a guardare?
Voto: 


Questo libro ha letteralmente riempito la mia giornata (e mi ha impedito di andare a fare spese da Tiger) e devo dire che è stata una lettura piacevolissima.
Come già detto l'ho divorato. È vero, non è lunghissimo e questo facilita le cose, ma non sono riuscita a staccarmi da lui.

La storia potrebbe benissimo essere accaduta davvero, perché Dio solo sa cosa accadeva nelle nostre case, nei nostri condomini durante il lockdown. E chissà quante coppie in crisi si sono ritrovate a vivere una convivenza forzata, così come chissà in quanti palazzi i giovani hanno supportato gli anziani condomini e li hanno aiutati andando a fare la spesa, ascoltati, confortati, supportati nei momenti di difficoltà lontani dagli affetti di figli e nipoti.
Nel libro di Chiara c'è tutto questo che fa da sfondo alla storia di Elena e Lorenzo. Due giovani che si sono ritrovati catapultati in un'altra città, dove lei è organizzatrice di eventi, mentre lui cerca di mantenere il lavoro come aiuto cuoco in un ristorante.
Sono ex costretti a convivere: Lorenzo ha tradito Elena e per questo si sono lasciati e, quindi, vivono una convivenza al limite della guerriglia urbana.

Devo dire che io mi rivedo sempre molto nei personaggi che crea Chiara, non so come faccia, ma riesce a coinvolgermi e a farmi immergere nella lettura, si può dire, anima e corpo.
Ho percepito tutto il dolore di Elena (e anche quello di Lorenzo), ho riso con lei, ho pianto con lei, l'ho capita e mi sono in un certo senso evoluta anch'io man mano che la storia andava avanti. In alcuni punti ho visto anche parte del mio passato.
Tra i miei personaggi preferiti senz'altro nonna Mapi, un vero portento: influencer ultranovantenne su instagram che intratteneva i suoi follower attraverso dirette, post e storie come qualsiasi influencer ben più giovane.
La sua storia mi ha colpita davvero molto e, sebbene le mie nonne non abbiano mai cercato altri compagni di vita dopo essere rimaste vedove, le ho riviste in lei. Perché sono sicura che anche le mie nonne – in special modo una – non avrebbe perso tempo e si sarebbe adattata alle nuove tecnologie e alla quarantena (magari con un po' di riluttanza, combattiva com'era), ma le ho riviste anche nelle sue parole, nel modo in cui parlava alla nipote e a come cercava di farle capire le cose essenziali della vita.
I vicini di casa sono dolcissimi, anche se un po' impiccioni, com'è giusto che sia, ma anche loro riescono a capire perfettamente i due ragazzi e cercano di aiutarli con la musica o con qualche saggio consiglio.

In poche pagine i protagonisti, in special modo Elena, subiscono una trasformazione.
Complice anche nonna Mapi, Elena capisce cosa voglia dire amare davvero e inizia tutto un lavoro su se stessa per comprendere a fondo i sentimenti che la legavano a Lorenzo.
Mi è piaciuto moltissimo l'accenno al fatto che in passato le cose rotte si aggiustavano, non si buttavano. Purtroppo noi siamo figli della mentalità usa e getta, molti genitori dei miei coetanei sono divorziati, hanno preferito non affrontare i problemi, ma gettarli alle spalle e andare avanti, ognuno per la propria strada.
Con questo discorso non sto dicendo che bisogna far funzionare a tutti i costi i rapporti, ogni storia è a sé ed è sacrosanto che ognuno la viva come crede, ma semplicemente che purtroppo viviamo nell'epoca del consumismo, delle cose fatte per durare pochissimo, del tutto e subito e questo porta anche a consumare le relazioni con gli altri in poco.
Non siamo più abituati a vedere al di là dell'innamoramento, non siamo sempre disposti a vivere l'amore per quello che è: l'accettazione dei difetti propri e altrui, un ballo di coppia in cui le due persone smussano i caratteri per fare spazio all'altro.
Anche nonna Mapi è divorziata, ma fa capire alla nipote che quella non è la soluzione, che lei inseguiva una favola e non si è resa conto in tempo di ciò che aveva.
Mi è piaciuta molto la similitudine dell'ostrica:
«Quando un'ostrica viene ferita, produce una perla. [...] Quando un granello di sabbia entra dentro la conchiglia, per proteggersi l'ostrica ferita inizia a produrre una sostanza cicatrizzante che diventerà poi una bellissima perla.
Questo per dirti che la sola via d'uscita al dolore che provi è fare come l'ostrica e avvolgere la tua ferita con quella sostanza lenitiva e incredibile che è l'amore».
Anche Lorenzo subisce un cambiamento, grazie al vicino del piano di sopra, ex psicoterapeuta che elargisce consigli e suggerimenti per superare la crisi.
Ma anche le amiche di Elena cambiano durante la quarantena, capendo cosa vogliono davvero dalla vita e scoprendo nuovi lati di sé o dei rapporti che vivono.

Ho trovato esilaranti alcuni pezzi della vita quotidiana dei protagonisti, come quando Elena pedina Lorenzo o quando lei va a fare la spesa e si comportano come i personaggi de La casa di Carta (telefilm che ho una voglia matta di vedere).
Lo stile di Chiara è immutato: battute, ironia, sarcasmo, frasi a effetto per stemperare la tensione emotiva... c'è tutto questo e molto di più.

Prima vi ho detto che ho pianto con Elena, sì, ci sono stati dei pezzi in cui mi sono commossa e ho sentito davvero sulla mia pelle ciò che lei provava, così come mi sono totalmente sciolta in lacrime verso la fine.
Ci sono stati alcuni avvenimenti, ma anche delle semplici parole che hanno avuto il potere di aprire le mie cateratte, questo perché ciò che Chiara ha scritto è reale, tangibile, tutte l'abbiamo provato almeno una volta e ti fa un attimo sbarellare, ma rimette anche a posto ciò che era uscito dai binari.
Non so se sono riuscita a spiegarmi, ma questo libro ha davvero il potere di sanare alcune ferite e aiutare a comprendere come vivere al meglio i rapporti con chi ci sta vicino.

Senza dilungarmi oltre, quindi, vi straconsiglio questo bellissimo libro. Chiara è sempre una garanzia di qualità, quindi non avevo il minimo dubbio che sarebbe stato una lettura piacevolissima.
Se siete interessati, lo trovate su Amazon.

Io vi auguro una buona serata e buonissime letture.
Fatemi sapere nei commenti cosa pensate della recensione, ma ancor di più cosa pensate del libro e se lo leggerete.
Annette.

mercoledì 5 agosto 2020

W... W... W... Wednesdays #9.20

Iniziativa di MizB del blog Should be Reading.
Buon mercoledì, miei cari svelatori!
Come state?
È iniziato agosto (ancora non mi sembra vero...) e purtroppo per me questo mese non equivale affatto alle agognate ferie, ma corrisponde ad ancora più studio.
Come ogni (quasi) mercoledì, è giunto l'appuntamento con la WWW.
Per chi non la conoscesse, per questa rubrica si tratta di rispondere a tre domande semplicissime:
» What are you currently reading? (Cosa stai leggendo al momento?)
» What did you recently finish reading? (Cos'hai finito di leggere di recente?)
» What do you think you’ll read next? (Quale sarà il prossimo libro che leggerai?)

Ecco le mie risposte:
» Cosa stai leggendo al momento?
 
Sto portando avanti da un bel po' la lettura de Le due Torri, speravo di metterci meno, ma a quanto pare il mio subconscio vuole che me lo gusti per bene.
Intanto ho iniziato anche la lettura di Eroi. Le grandi saghe della mitologia greca, libro che sto trovando davvero interessante.
Sto anche leggendo un libro in anteprima, ma di questo vi parlerò più avanti...
E, a differenza di ciò che avevo detto ieri su instagram, ho ricominciato Ragione e sentimento, ma in audiolibro, vediamo se così riesco a portarlo a termine.

» Cos'hai finito di leggere di recente?
Di recente – nelle ultime settimane – ho concluso la lettura di Il casello magico (qui la recensione), un'altra graphic novel su Raffaello (qui un piccolo confronto con l'altra graphic novel sull'artista) e, approfittando delle promozioni della Bao riguardo gli ebook, ho concluso anche Le ragazze del Pillar.

» Quale sarà il prossimo libro che leggerai?
E torniamo alla TBR estiva e ai vecchi propositi, quindi il prossimo libro da leggere è Falce.

E anche questo mercoledì io ho concluso, post breve, lo so.
Quali sono i vostri libri letti, da leggere e che state leggendo in questa settimana?
Buon proseguimento di settimana ;)
Annette.