sabato 11 luglio 2020

{Saturday Review} Il Porto Proibito


Buon sabato a tutti!
Bentornati sul blog per un nuovo appuntamento con una Saturday Review.
In quest'ultimo periodo mi sono sì dedicata alla lettura, ma ho dato ampio spazio alle graphic novel. Qualche settimana fa mi sono fiondata in edicola a comprare Il Porto Proibito e, dopo averlo fatto aspettare un po' in libreria, tra domenica e martedì l'ho letto.
Ma andiamo con ordine.

Autore: Teresa Radice, Stefano Turconi
Data di pubblicazione: 2015
Casa editrice: Bao Publishing
Genere: Graphic novel, Fantastico, Drammatico, Avventura
Pagine: 320
Prezzo: 27.00€ (quella che ho preso in edicola costava 10.90€)
Quarta di copertina: Nell'estate del 1807, una nave della marina di Sua Maestà recupera al largo del Siam un giovane naufrago, Abel, che di sé ricorda soltanto il nome. Diventa ben presto amico del primo ufficiale, facente funzioni di capitano perché il comandante della nave è, a quanto pare, scappato dopo essersi appropriato dei valori presenti a bordo. Abel torna in Inghilterra con l'Explorer, e trova alloggio presso la locanda gestita dalle tre figlie del capitano fuggiasco. Ben prima che gli possa tornare la memoria, però, scoprirà qualcosa di profondamente inquietante su di sé, e comprenderà la vera natura di alcune delle persone che lo hanno aiutato.
Voto: 


Prima di leggere questo libro ho aspettato un po', non perché non mi convincesse, ma perché volevo assaporarlo con calma.
Cosa che diventa quasi impossibile, perché la storia cattura il lettore a tal punto da non voler mai interrompere la lettura (credo che se fosse stato un romanzo canonico lo avrei ancora in lettura, però).

La storia ruota attorno a tre personaggi principali:
» Abel, ragazzo ritrovato in una baia del Siam che ha perso la memoria e non sa né come ci sia arrivato fin lì, né chi sia davvero. Ricorda solo il proprio nome e, nel momento in cui si imbarca sulla Explorer, dà prova di essere un ottimo marinaio;
» Rebecca Riordan, padrona del Pillar to Post, la casa per appuntamenti di Plymouth, donna forte e indipendente con un passato per nulla idilliaco e che ha dovuto superare numerose difficoltà per diventare quello che è;
» Nathan McLeod, capitano di una nave della Compagnia delle Indie Orientali, ama Rebecca dal primo momento che l'ha vista e vorrebbe portarla via da Plymouth, costruire con lei una famiglia; è un uomo dal gran cuore, anche se il suo aspetto potrebbe incutere timore.

Man mano che la storia va avanti, anche l'amicizia tra Abel e Rebecca cresce e il ragazzo inizia a scoprire sempre più cose sul proprio passato, fino ad arrivare a scoprire la verità.
I due, però, sono legati anche dal Porto Proibito, una insenatura che si scorge nel mare attraverso la nebbia, ma che non è visibile da tutti e attorno al quale sono stati costruiti miti e leggende, soprattutto perché da lì nessuno è mai tornato.

All'interno della storia, ovviamente non ci sono solo Abel, Rebecca e Nathan, ma anche altri personaggi caratterizzati benissimo in cui il lettore si può immedesimare senza sforzo.
Per esempio le tre figlie del capitano scomparso, Helen, Heather e Harriet: ognuna ha una personalità ben delineata:
» Helen è la più responsabile e coscienziosa, guida la famiglia e l'Albatros Inn come farebbe una madre amorevole;
» Heather è più sbarazzina, vorrebbe lavorare al Pillar to Post, dà l'idea di essere ancora un po' bambina, ma dentro soffre e usa il suo atteggiamento sfrontato come maschera;
» Harriet è la più piccola delle tre, è ancora una bambina, ma riesce a cogliere negli altri il lato più buono e genuino.
Anche William Roberts è caratterizzato molto bene e riesce in un primo momento a farsi voler bene dai personaggi, così come dal lettore... ma niente è come sembra.
In tutto il libro niente è come sembra e il lettore deve prestare attenzione ai più minimi dettagli.
Non vi svelo altro per non fare spoiler, ma vi consiglio di non affezionarvi molto all'uno o all'altro personaggio.

Il tema del viaggio è preponderante, infatti Abel vivrà due viaggi molto intensi e scoprirà ulteriori cose sul proprio passato proprio grazie a questi. Ma il viaggio non è solo quello fisico, sulle navi, ma anche quello più intimo e introspettivo, il viaggio interiore che ognuno di noi nella propria vita compie per arrivare a una qualche destinazione.
È questo, secondo me, che fa immedesimare molto il lettore, che lo fa vivere intensamente la storia raccontata.
Le scelte che ogni personaggio compie portano a delle conseguenze per sé e per gli altri, e rientrano sia nelle scelte positive che in quelle negative. Dipende tutto dalla prospettiva in cui si leggono e in cui vengono prese.
La scelta di Rebecca ha avuto ripercussioni anche sulla vita di Nathan, così come quella di Abel; e così anche la scelta di Helen di rifiutare con sempre maggior forza la proposta di matrimonio di William ha portato a conseguenze per sé, per Abel e per il resto della propria famiglia.

Le vite dei vari personaggi, soprattutto di quelli principali, sono intrecciate e legate tra loro con un filo invisibile che li avvolge e coinvolge nel profondo.
Non ho potuto fare a meno di simpatizzare per le tre sorelle, che, come dicevo prima, sono diversissime tra loro, ma ognuna riesce a superare le difficoltà e le avversità in modo sorprendente.
Anche il personaggio di Rebecca mi ha colpita tantissimo e il suo malessere e il suo turbamento sono vividi e costanti durante tutta la lettura, divisa tra ciò che vorrebbe essere, il voler assecondare i desideri di Nathan (che in fondo sono anche i propri) e la necessità di sottostare al richiamo del Porto Proibito.

Mi soffermo un attimo sui disegni, che sono splendidi, studiati nei minimi particolari e molto ricercati.
Si può notare il lavoro di studio che c'è stato dietro la realizzazione di questo libro e nelle pagine finali ci sono appunto gli studi fatti sui singoli particolari, sugli equipaggi, sui vestiti e su tutto ciò che si trova all'interno del libro, compresa una mappa di Plymouth in cui sono indicati i luoghi che i protagonisti vivono e visitano durante la loro avventura.

Per concludere, questa è una bellissima graphic novel che cattura il lettore e lo trascina all'interno della storia senza volerlo far uscire se non quando è finita.
Lo consiglio anche a chi, come me, non ama particolarmente il genere drammatico, ma ama le storie ambientate sulle navi o vuole rivivere le avventure de L'isola del tesoro o libri simili. Personalmente le storie marinaresche mi piacciono molto, soprattutto se ci sono pirati.
Se vi dovesse capitare di incappare in questo libro in un vostro futuro giro in libreria o qui su internet, compratelo, leggetelo e amatelo, non ve ne pentirete!

Detto questo, torno a pensare a come sfruttare un buono da 20€ che mi è stato regalato lo scorso compleanno per una delle librerie della mia città (si accettano suggerimenti, anche se ho la lista dei desideri già molto lunga)... sto anche pensando di infilarci dentro un'altra graphic novel degli autori di questa...
Vi auguro un buon fine settimana e buonissime letture,
Annette.

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