Anche oggi appuntamento con questa rubrica dedicata alle prime impressioni scaturite dalle prime 100 pagine di uno dei libri che sto leggendo.
Oggi è la volta di
Titolo: Lo specchio delle fate
Autore: Jenna Black
Pagine: 282
Quarta di copertina: Dana Hathaway non lo sa ancora, ma sta per cacciarsi davvero nei guai.
Quando sua madre si presenta al saggio di fine anno ubriaca, la ragazza capisce di averne abbastanza: è giunto il momento di prendere un volo che dagli Stati Uniti la porterà fino alla lontana Inghilterra. È diretta verso la mitica città di Avalon, l'unico posto sulla terra in cui il mondo umano e quello delle fate entrano in contatto e dove vivo il suo misterioso padre. Ad Avalon, però, il viaggio comincia ad andare storto e Dana si trova invischiata in un gioco molto pericoloso: qualcuno sta cercando senza dubbio di farle del male. Ma soprattutto, sembra che tutti vogliano qualcosa da lei: sua zia Grace, Ethan, un affascinante ragazzo dotato di straordinari poteri, e Kimber, sua sorella.
Ma cosa, esattamente? Persino suo padre pare intenzionato a tenerla all'oscuro di tutto quello che le sta accadendo... Intrappolata tra due mondi, coinvolta in oscure trame di potere, la ragazza non sa più di chi può fidarsi, ma ha capito bene che la sua vita non potrà più tornare quella di una volta.
Ebbene sì, ieri non ho resistito alla tentazione e ho comprato questo libro (il prezzo era più che accessibile, stranamente), che mi ha ispirata fin dalla prima volta in cui ho visto la copertina e per la quale ho aderito all'iniziativa di Glinda perché la Newton Compton non la cambiasse.
Adoro questo libro!
Finalmente non è il solito young adult (a dire il vero è poco young... oppure sono io che non lo classificherei proprio con questa dicitura =D)/urban fantasy, ma ha qualcosa di diverso. Finalmente la protagonista non è una ragazzina che si piange addosso (o almeno non l'ha ancora fatto del tutto XD) e ha gli attributi, nel senso che, quando la madre si fa vedere un'altra volta sbronza dal resto della scuola, lei non sta a guardare, ma la manda a quel paese e cerca suo padre.
Sì, forse questo è un atteggiamento un tantino infantile, ma posso comprendere l'esasperazione e lo scappare di casa.
Dana mi piace, quindi.
Nelle prime 100 pagine la Black gliene fa passare di tutti i colori, non la fa riposare un attimo (tranne quei rari momenti in cui dorme) e le fa affrontare subito le conseguenze della sua scelta di scappare di casa.
Nelle prime 100 pagine incontriamo dei personaggi fondamentali che mettono i bastoni tra le ruote a Dana e/o cercano di aiutarla.
Zia Grace, effettivamente, è odiosa, io stessa non mi fiderei di lei... anche se all'inizio mi sarei fidata ciecamente =D lo ammetto, ci sarei cascata u.u
Ethan, il bello di turno, per il momento si è rivelato uno a posto, così come sua sorella Kimber, personaggio per cui nutro una sorta di amore/odio, dipende tutto dal fatto se ci sia Ethan nei paraggi o meno.
Il padre di Dana non si è ancora visto, ma si sono già avute alcune rivelazioni importanti ai fini della trama su cosa sia la protagonista e perché cerchino di rapirla/difenderla a ogni piè sospinto.
I personaggi che incontra sono tutti molto credibili e ben caratterizzati, si vede che la Black ha fatto un buonissimo lavoro, infatti nulla è lasciato al caso.
È interessante come ci si riesca a immergere totalmente nella storia, vivendo le sensazioni che prova Dana, e forse per questo bisogna ringraziare il narratore in prima persona (molto di moda ultimamente, su quattro libri che ho letto/sto leggendo c'è sempre questo tipo di narratore). Il libro afferra il lettore e non lo lascia andare facilmente, vi basti sapere che è come se mi richiamasse ogni volta che sto facendo altro.
Le creature Seelie e Unseelie mi hanno fatto ricordare la Trilogia di Bitterbynde (che devo ancora finire di leggere, ma questi sono dettagli insignificanti) e le varie mitologie nordiche, quindi la Black sta racimolando punti preziosi per diventare una delle mie autrici preferite.
Mi piace la Avalon moderna, forse un po' lontana da quella raccontata nelle storie arturiane, ma non meno piacevole... diciamo che è molto realistica e più vicina a noi.
Non vedo l'ora di sapere come va avanti e già so che quando l'avrò finito vorrò leggere il seguito subito, ma sarò costretta ad aspettare.
È dura la vita della lettrice quando un libro ti prende tanto =D
Buona serata e buone letture,
Ebbene sì, ieri non ho resistito alla tentazione e ho comprato questo libro (il prezzo era più che accessibile, stranamente), che mi ha ispirata fin dalla prima volta in cui ho visto la copertina e per la quale ho aderito all'iniziativa di Glinda perché la Newton Compton non la cambiasse.
Adoro questo libro!
Finalmente non è il solito young adult (a dire il vero è poco young... oppure sono io che non lo classificherei proprio con questa dicitura =D)/urban fantasy, ma ha qualcosa di diverso. Finalmente la protagonista non è una ragazzina che si piange addosso (o almeno non l'ha ancora fatto del tutto XD) e ha gli attributi, nel senso che, quando la madre si fa vedere un'altra volta sbronza dal resto della scuola, lei non sta a guardare, ma la manda a quel paese e cerca suo padre.
Sì, forse questo è un atteggiamento un tantino infantile, ma posso comprendere l'esasperazione e lo scappare di casa.
Dana mi piace, quindi.
Nelle prime 100 pagine la Black gliene fa passare di tutti i colori, non la fa riposare un attimo (tranne quei rari momenti in cui dorme) e le fa affrontare subito le conseguenze della sua scelta di scappare di casa.
Nelle prime 100 pagine incontriamo dei personaggi fondamentali che mettono i bastoni tra le ruote a Dana e/o cercano di aiutarla.
Zia Grace, effettivamente, è odiosa, io stessa non mi fiderei di lei... anche se all'inizio mi sarei fidata ciecamente =D lo ammetto, ci sarei cascata u.u
Ethan, il bello di turno, per il momento si è rivelato uno a posto, così come sua sorella Kimber, personaggio per cui nutro una sorta di amore/odio, dipende tutto dal fatto se ci sia Ethan nei paraggi o meno.
Il padre di Dana non si è ancora visto, ma si sono già avute alcune rivelazioni importanti ai fini della trama su cosa sia la protagonista e perché cerchino di rapirla/difenderla a ogni piè sospinto.
I personaggi che incontra sono tutti molto credibili e ben caratterizzati, si vede che la Black ha fatto un buonissimo lavoro, infatti nulla è lasciato al caso.
È interessante come ci si riesca a immergere totalmente nella storia, vivendo le sensazioni che prova Dana, e forse per questo bisogna ringraziare il narratore in prima persona (molto di moda ultimamente, su quattro libri che ho letto/sto leggendo c'è sempre questo tipo di narratore). Il libro afferra il lettore e non lo lascia andare facilmente, vi basti sapere che è come se mi richiamasse ogni volta che sto facendo altro.
Le creature Seelie e Unseelie mi hanno fatto ricordare la Trilogia di Bitterbynde (che devo ancora finire di leggere, ma questi sono dettagli insignificanti) e le varie mitologie nordiche, quindi la Black sta racimolando punti preziosi per diventare una delle mie autrici preferite.
Mi piace la Avalon moderna, forse un po' lontana da quella raccontata nelle storie arturiane, ma non meno piacevole... diciamo che è molto realistica e più vicina a noi.
Non vedo l'ora di sapere come va avanti e già so che quando l'avrò finito vorrò leggere il seguito subito, ma sarò costretta ad aspettare.
È dura la vita della lettrice quando un libro ti prende tanto =D
Buona serata e buone letture,
Eruannë.
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