mercoledì 16 maggio 2012

{Recensione} Lo specchio delle fate

Titolo: Lo specchio delle fate
Autore: Jenna Black
Data di pubblicazione: 12 aprile 2012
Casa editrice: Newton Compton
Collana: Vertigo
Genere: Urban Fantasy
Pagine: 282
Prezzo: 9.90€
Quarta di copertina: Dana Hathaway non lo sa ancora, ma sta per cacciarsi davvero nei guai.
Quando sua madre si presenta al saggio di fine anno ubriaca, la ragazza capisce di averne abbastanza: è giunto il momento di prendere un volo che dagli Stati Uniti la porterà fino alla lontana Inghilterra. È diretta verso la mitica città di Avalon, l'unico posto sulla terra in cui il mondo umano e quello delle fate entrano in contatto e dove vivo il suo misterioso padre. Ad Avalon, però, il viaggio comincia ad andare storto e Dana si trova invischiata in un gioco molto pericoloso: qualcuno sta cercando senza dubbio di farle del male. Ma soprattutto, sembra che tutti vogliano qualcosa da lei: sua zia Grace, Ethan, un affascinante ragazzo dotato di straordinari poteri, e Kimber, sua sorella.
Ma cosa, esattamente? Persino suo padre pare intenzionato a tenerla all'oscuro di tutto quello che le sta accadendo... Intrappolata tra due mondi, coinvolta in oscure trame di potere, la ragazza non sa più di chi può fidarsi, ma ha capito bene che la sua vita non potrà più tornare quella di una volta.


Questo libro è bellissimo!
Lo so, l'ho già detto lunedì nel post sulle prime 100 pagine, ma lo penso ancora adesso che l'ho finito.
Avrei voluto che continuasse ancora e ancora e ancora: la storia mi è piaciuta moltissimo, perché non è la solita roba urban fantasy (davanti a questo libro qualsiasi urban fantasy che mi è piaciuto in quest'ultimo periodo di letture sembra un ammasso di parole privo di senso), ma ha qualcosa di originale e l'autrice ha tutta la mia stima.
Poi c'è Avalon e ci sono i fae.
Dana, nonostante i suoi 16 anni e le cotte per i fighi della situazione (in fin dei conti a 16 anni si hanno gli ormoni in subbuglio, quindi è normale), è un personaggio fatto e finito, con un carattere ben definito e che non si lascia soggiogare dagli eventi. Anche nei momenti di pericolo in cui avrebbe voluto un principe a salvarla, ha saputo destreggiarsi piuttosto bene reagendo e non facendo mai la figura della vittima. Come ha detto Ethan a un certo punto nel libro, ha coraggio e si vede.

Il libro narra in prima persona gli eventi che accadono a Dana, una ragazza un po' particolare, visto che non è del tutto umana, ma è per metà fae, suo padre infatti è un pezzo grosso di Avalon.
Dana vive in America con sua madre alcolizzata e, quando quet'ultima si presenta per l'ennesima volta ubriaca e la mette in imbarazzo davanti alla scuola, prende la decisione di scappare, andare da suo padre. È stanca di dover essere l'adulta di casa ed è stanca di non poter vivere una vita serena a causa dei continui traslochi cui la sottopone sua madre.
Fin da quando mette piede in Inghilterra, però, ne succedono di tutti i colori: tanto per cominciare l'amico del padre che avrebbe dovuto andarla a prendere all'aeroporto non si presenta; quando arriva ad Avalon incontra zia Grace e l'incontro non è dei più felici; viene prima rinchiusa da Grace, in attesa che il padre esca di prigione, e poi rapita da due ragazzi, Ethan e Kimber, membri di un particolare movimento studentesco.
Dana, quindi, non sa più di chi fidarsi, perché ognuno dei personaggi che incontra sulla propria strada le racconta una storia diversa, tutto per farla aderire alle proprie mire di potere.

Come ho già detto, i personaggi sono tutti ben caratterizzati, per nulla stereotipati (anche se la zia crudele e il figo che la fa innamorare al primo sguardo sono leggermente dei cliché, ma non mi hanno dato per nulla fastidio, anzi). Anche i personaggi di contorno, come Finn o Lachlan hanno un loro carattere ben definito e non sono delle semplici comparse che arrivano, dicono/fanno qualcosa di importante e poi ritornano nell'oblio. La madre di Dana, comunque, mi ha fatto venire una rabbia incredibile, l'avrei presa a testate più di qualche volta, soprattutto nel finale, ma neanche il padre è così paterno, anche se sono più dalla sua parte che da quella di Cathy.
La Black fa interagire i personaggi in modo credibile, i dialoghi sono sempre ben strutturati e nulla è lasciato al caso. Non ho trovato battutine idiote pur di far dire qualcosa a un dato personaggio quando non si sa come proseguire la storia; non ci sono svarioni all'interno della storia, né incongruenze (tranne qualcosina, ma è tutta colpa di una traduzione e una correzione del testo piuttosto approssimative – cosa succede alle case editrici ultimamente?).
È un libro molto piacevole da leggere, l'autrice ha uno stile veramente accattivante, ironico che fa scorrere le pagine come se nulla fosse, e al tempo stesso affronta temi importanti, come l'alcolismo – che non sempre è gestito bene da alcuni autori –, l'essere maturati in fretta a causa degli eventi dolorosi della vita.
Mi è piaciuto il fatto che la storia "d'amore" (fate finta che abbia messo 50-60 virgolette) tra Dana ed Ethan è molto lasciata ai margini per soffermarsi di più su ciò che accade, sulle disavventure di una Faeriewalker.

La Black, quindi, entra a far parte delle mie autrici preferite, al fianco di J.K. Rowling e Gail Carriger. Il suo stile mi piace moltissimo e la storia che ha imbastito è qualcosa di sublime; adoro la sua Avalon e non vedo l'ora di sapere cosa succederà in seguito, spero proprio che venga pubblicato presto e che altrettanto presto arrivi in Italia.
A proposito della traduzione italiana, consiglierei alla Newton Compton di ricontrollare una volta in più quanto scritto dal traduttore, perché la lettura risultava talvolta difficoltosa a causa di refusi o strutturazione sbagliata delle frasi.

Libro stra-consigliato, comunque!
Voto: ★★★★★
Eruannë.

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