Titolo: Firelight. La ribelle
Autore: Sophie Jordan
Data di pubblicazione: 2011
Casa editrice: Piemme
Collana: Freeway
Genere: Young Adult, Urban Fantasy, Paranormal Romence
Pagine: 280
Prezzo: 9.90€
Quarta di copertina: Discendiamo dai draghi. Siamo dei
mutaforma che hanno sviluppato la capacità di apparire umani per
sfuggire ai Cacciatori. Viviamo nascosti nelle foreste remote, volando
solo di notte, dispiegando le ali quando nessuno può vederci.
Siamo Draki. Io mi chiamo Jacinda e sono il tesoro del mio branco,
l'unica capace di soffiare ancora fuoco. Ma dopo aver infranto per
l'ennesima volta le regole che proteggono la vita della nostra comunità,
sono stata costretta a fuggire insieme a mia madre e mia sorella.
Ci siamo sepolte vive in un'anonima cittadina, dove sono costretta a
mantenere l'aspetto umano con il rischio di dimenticare la mia vera
natura. Finché non mi sono ritrovata nella stessa scuola del mio
Cacciatore.
È possibile una simile coincidenza? Oppure questo bellissimo e
pericoloso ragazzo non è quello che la sua famiglia vorrebbe far
credere?
Dopo più o meno 24 ore, ecco qui la mia recensione a
Firelight. La ribelle di Sophie Jordan che, a dispetto di quanto ho scritto nel
post sulle prime 100 pagine, mi è piaciuto veramente molto =D
Non rimangio affatto il mio punto di vista sulla confusione che attanaglia Jacinda, perché ne sono ancora convinta, visto che per tutto il libro continua la tiritera "Voglio andarmene da qui, voglio tornare nel clan" nonostante lei venga a sapere il vero motivo per cui sua madre l'abbia portata via e poi "Non voglio tornare nel clan" ogni volta che pensava alle regole.
In sostanza ho trovato il personaggio di Jacinda un po' infantile e quando sua madre le ha consigliato di crescere, gliel'ho praticamente urlato anch'io.
Questo primo volume della serie di Firelight parla di Jacinda, una ragazza che può trasformarsi in drago, infatti discende, come il suo clan, da questi esseri mitologici e maestosi. È una mutaforma che vive con la propria famiglia, sua madre e sua sorella gemella, in un clan e ha una particolarità che ormai tutti credevano estinta: è una sputafuoco.
Durante un volo non autorizzato (i clan di draki, infatti, hanno regole molto severe su quando si può o meno fare una cosa) sopra uno specchio d'acqua insieme alla sua migliore amica, Jacinda si ritrova a scappare dai cacciatori che vogliono impadronirsi della sua pregiata pelle, del suo sangue e rivenderli agli enkros. E durante la fuga conosce uno dei suoi cacciatori: Will, un bellissimo ragazzo che, a dispetto di ciò che pensava, la protegge e la salva così da morte certa.
Intanto Azure, grazie al diversivo di Jacinda, riesce a scappare e a dare l'allarme al clan. La bravata di Jacinda è la miccia che innesca una reazione in sua madre e costringe loro due e Tamra, la gemella che non è mai riuscita a trasformarsi, a fuggire dal clan e a rifugiarsi in una cittadina in pieno deserto.
La madre di Jacinda spera così che il draki dentro sua figlia prima o poi muoia a causa della mancanza del contatto con la terra, le montagne e tutto ciò che riesce ad alimentarlo, a farlo sentire più vivo che mai.
Ma nessuno ha fatto i conti con Will, che, coincidenza, frequenta proprio la stessa scuola delle due gemelle e fa riemergere il draki assopito in Jacinda ogni volta che si vedono, incontrano, scontrano, baciano.
Una cosa che non sopporto di questi libri è il fatto che la protagonista sia bellissima, si sia appena trasferita in una nuova città e attiri come orsi sul miele i ragazzi della scuola. Nel gergo delle fanfiction questo personaggio si chiama "Mary Sue" ed è odiato quanto temuto da tutti i fanwriter.
Anche qui non manca la ragazza bellissima che non sa di esserlo (vedi che la tua gemella identica a te è bellissima, fatti venire qualche dubbio, no?) e che appena arrivata si fa notare da tutti, anche dalle persone più sgradevoli e antipatiche della scuola.
Come anticipavo ieri Jacinda è piuttosto... confusa. Non si sa bene cosa voglia, perché un giorno dice di volersene andare dal clan, il giorno dopo quando la madre la costringe a scappare vuole restare, quando arriva nella nuova città e scopre alcune cose su di sé vuole trovare un nuovo clan, ma quando capisce cosa prova per Will vuole restare.
Per tutto il libro avrei voluto urlarle "Allora, ti decidi una buona volta?"
L'ho trovata egoista solo qualche volta, quando pensa a sé stessa e si antepone agli altri; poi le tornano in mente Tamra e sua madre e pensa al loro benessere, anche a discapito della propria felicità.
Mi sono resa conto che non è un personaggio così semplice come pensavo all'inizio, etichettandola subito come ragazzina che non sa scegliere cosa vuole (in parte lo penso ancora, eh).
In questo libro, a differenza di tanti altri, c'è una ragione vera e reale per cui Jacinda e Will sono legati, non è solo perché lei è bellissima e lui è un gran figo, o perché sono i novelli Romeo e Giulietta. Ho trovato la loro storia molto bella, anche se il più delle volte avrei preso Jacinda a sberle quando si riprometteva di stare lontana da Will, perché era evidente che non era possibile una cosa del genere, non solo ai fini della trama.
È indubbio, comunque, che Jacinda si sia innamorata di Will perché lui è molto bello (ci viene ripetuto a ogni riga come i suoi capelli risplendano al sole, come i suoi occhi siano magnetici, ecc.), poi è venuto il resto.
Secondo me, però, in questo libro Will non è approfondito a dovere, sembra più una comparsa e questo mi fa sperare che nel seguito sia più... profondo.
Gli altri personaggi che fanno da cornice sono alcuni abbozzati, altri ben descritti anche se talvolta stereotipati.
La gemella di Jacinda è piuttosto vuota, anche se l'autrice ha provato a darle una parvenza di umanità e di caratterizzazione; i cugini di Will sono i classici personaggi brutti e cattivi, stereotipati al massimo e senza il minimo spessore psicologico. L'amica di Jacinda viene per lo più lasciata in disparte, quindi è difficile trovare per lei una descrizione chiara; e la signora Hennessey è la classica vicina che sembra tanto impicciona, ma lo fa solo per solitudine (scusate lo spoiler XD).
La madre di Jacinda e Tamra, invece, ha le idee chiare, non si fa mettere i piedi in testa dagli altri e decide secondo l'istinto cosa sia meglio per la propria famiglia. Non ho condiviso alcune scelte, ma forse è perché non sono madre e non posso ancora capire a pieno.
Cassian l'ho odiato dal primo istante: classico belloccio che punta la protagonista come un segugio e guai a chi gliela tocca, manco fosse di sua esclusiva proprietà... un po' lo è, ma mi ha dato estremamente fastidio il suo atteggiamento. So che doveva essere così e non discuto, però, lo si poteva approfondire e caratterizzare meglio, esattamente come Will, e non lasciare che fosse il bello, ma cattivo e possessivo della situazione.
Passando alle note dolenti, andando avanti con la lettura i refusi e gli errori continuano, alla fine ho cercato di sorvolare il più possibile, ma è stata dura non prendere il pc e mandare una mail di protesta alla Piemme segnalando tutti gli errori che ci sono all'interno del libro.
Ancora mi domando come possa una casa editrice del genere non aver visto. Spero vivamente che nel secondo non ci siano sviste ed errori che solo un bambino al massimo in terza elementare potrebbe fare.
Mi sembra di avervi detto tutto quanto potessi dire senza svelare troppo del libro, che io consiglio senz'altro.
Aspetto trepidante il seguito, perché voglio sapere cosa succede a Jacinda, Will e a tutti gli altri; voglio conoscere come andrà avanti la loro storia perché i due protagonisti sono così dolci insieme ed era da un po' che non mi lasciavo trasportare in una storia d'amore in un libro.
Voto: ★★★★ 1/2
Eruannë.