mercoledì 27 maggio 2020

{Recensione} Wintersong

Buongiorno a tutti, cari svelatori!
Come avete iniziato questa settimana?
Io ho realizzato che le settimane che mi attendono saranno molto piene, sia lavorativamente parlando, sia per quanto riguarda lo studio, quindi mi scuso fin da ora se non aggiornerò spesso com'è successo ultimamente.
Ma veniamo a cose un po' più frivole e leggere: ieri notte ho fatto nottata e ho concluso Wintersong, libro che volevo leggere da tempo.

Titolo: Wintersong
Autore: S. Jae-Jones
Data di pubblicazione: 2017
Casa editrice: Newton Compton
Collana: Vertigo
Genere: Young Adult, Fantasy, Paranormal Romance
Pagine: 374
Prezzo: 10.00€
Quarta di copertina: L'inverno si avvicina, e il Re dei Goblin sta per partire alla ricerca della sua sposa.
Sin da quando era una bambina, Liesl ha sentito infiniti racconti sui Goblin. Quelle leggende hanno popolato la sua immaginazione e ispirato le sue composizioni musicali. Adesso ha diciotto anni, lavora nella locanda di famiglia e sente che tutti i sogni e le fantasticherie le stanno scivolando via dalle mani, come minuscoli granelli di sabbia. Ma quando sua sorella viene rapita dal Re dei Goblin, Liesl non ha altra scelta che mettersi in viaggio per tentare di salvarla.
E così si ritrova catapultata in un mondo sconosciuto, strano e affascinante, costretta ad affrontare una decisione fatale. Ricco di musica e magia, personaggi straordinari e storie avvincenti e romantiche, Wintersong trasporta il lettore in un'atmosfera indimenticabile.
Voto: 


Devo essere sincera, non sono del tutto sicura che il libro mi sia piaciuto.
E questo non è sicuramente da me.
Gli ho dato comunque 4 specchi, perché nonostante tutto è un buon libro, scorre molto bene, i personaggi sono credibili e i presupposti per una storia efficace ci sono tutti.

Partiamo dalla trama: Liesl è una ragazza molto semplice, cresciuta nella locanda gestita dai genitori (più da sua madre, che da suo padre), entrambi un tempo erano musicista e cantante di corte, ma poi si sono ritrovati a vivere in un paesino di campagna.
Il tutto è ambientato intorno al 1700-1800, e questo è un punto a favore del libro, perché raramente si trovano dei fantasy ben scritti ambientati in quest'epoca.
Dicevo, Liesl aiuta i genitori nella locanda, ma ha una passione smisurata per la musica, compone opere straordinarie per il fratello violinista, anche se il padre la sminuisce in tutti i modi. Fin da piccola ha avuto un amico ben più che immaginario da cui si rifugiava, ovvero il Re dei Goblin, con cui ballava e giocava alla Radura dei Goblin. E lui non perdeva occasione di chiederle di sposarlo.
Liesl è sempre stata nell'ombra, poco considerata da tutti e per questo lei si è sempre sminuita, non ha mai pensato a sé, ma ha sempre messo prima gli altri. Quando sua sorella viene rapita dal Re dei Goblin, decide di andarla a salvare.

La protagonista non è la classica dei YA, anzi, non è così bella, non è così particolare, ma è comunque una ragazza molto forte e che soffre perché gli altri non la considerano nel giusto modo. Questo mi è piaciuto, perché ci si immedesima facilmente in lei e man mano che il racconto va avanti, lei cresce, matura ancora di più e inizia a preoccuparsi più di sé stessa, a considerare ciò che realmente vuole e a capire chi ami davvero.
Il rapporto col Re dei Goblin è complicato, a tratti quasi malato (da parte di lui), ma riesce a far capire a Elisabeth quale sia la sua vera natura e cosa voglia dire farla uscire allo scoperto, perché non può restare nascosta per sempre.
Il Re dei Goblin è un personaggio altrettanto sfaccettato, a tratti umano – perché riemerge il suo vero io – a tratti davvero brutale, animalesco. Liesl riesce a far emergere entrambe le nature del Re dei Goblin e lei stessa si lascia finalmente andare, rispondendo alla musica che le nasce dal cuore e che non vede l'ora di uscire.
Un personaggio che ho letteralmente adorato – anche se non sempre –, è stato quello di Constanze, la nonna di Liesl molto legata alle tradizioni e al ricordo del Re del Goblin. Lei sta particolarmente attenta allo scorrere delle stagioni, all'eseguire i giusti riti perché i goblin non entrino in casa quando, con l'inverno, la barriera tra il mondo di sopra e il Sottosuolo si fa alquanto labile. È burbera, ma anche molto legata alla famiglia e sa cosa sia bene e cosa no per ognuno; spinge Liesl ad avere cura anche della sorella e non solo di Josef, proprio perché vive di sensazioni e premonizioni.

Mi è piaciuta molto la parte della religiosità del Re dei Goblin, che si affida a Dio e chiede consiglio a Lui nei momenti di difficoltà. Qui emerge tutto il lato umano, quello di una persona che in passato ha lasciato la via di Dio, ma che, nonostante la dannazione e l'immortalità, cerca in tutti i modi di avere il proprio rapporto con la fede.
Ho molto apprezzato questo accenno, perché fa capire fino in fondo quanto possa essere importante la fede per una persona, al di là di ciò che fa e di come vive, la misericordia di Dio è davvero immensa. Da cristiana, quindi, ho trovato davvero interessante questo accenno in un fantasy che, di per sé, non avrebbe nulla a che fare con la religione e con la fede. Di certo non è un trattato di teologia, però fa piacere leggere di certi temi anche in un fantasy.

Non so bene come sia lo stile originale dell'autrice, ho letto da più parti che la traduzione non è stata poi così fedele, ma io l'ho trovato comunque ben scritto (ci sono alcune cose che non quadrano troppo in certi frangenti, ma sorvoliamo), la lettura scorre che è un piacere e non ho trovato grossi buchi di trama.
Man mano che si va avanti con la lettura si scoprono particolari dei protagonisti e dei personaggi secondari che fanno da supporto a Liesl e al Re dei Goblin, quindi si scopre che forse il fratello di Liesl non è proprio umano, ma è un changeling che ha preso il suo posto quando la sorella ha espresso il desiderio per salvargli la vita.
Anche questo è molto interessante, infatti nel Sottosuolo non vivono solo i goblin, ma c'è tutta una serie di altre creature legate in qualche modo al mondo di Sopra, al mondo reale.
Il fatto che i protagonisti di questo fantasy siano goblin e creature simili, tipiche dell'epica Norrena, mi è piaciuto molto. Così come mi è piaciuta l'ambientazione e il fatto che i protagonisti non siano inglesi, americani, ecc. l'autrice è stata davvero brava a spaziare e a creare il suo mondo a cavallo tra Austria e Germania, facendo degli accenni alle varie corti dell'Europa del 1700-1800. Per non parlare della musica, degli artisti citati e che sono vivi in tale frangente.
La musica è un'altra protagonista della storia: Liesl e la sua famiglia sono musicisti, il Re dei Goblin è un violinista eccezionale, ricordo della sua vita mortale. La musica è l'elemento fondamentale che lega indissolubilmente Liesl e il Re dei Goblin e senza di essa loro non potrebbero vivere e amarsi in modo totale.

Quindi, vi chiederete, come mai hai detto che non sai se ti è piaciuto?
Perché, nonostante i punti positivi che ho espresso qui sopra, c'è qualcosa che non mi ha convinta del tutto.
La storia è ben congegnata, funziona sotto vari punti di vista (ve li ho più o meno elencati qui sopra), ma mi ha lasciata un po' perplessa. Solitamente avrei dato 3 specchi per questo, ma qui ci sono delle buonissime potenzialità e sono curiosa di leggere il secondo libro della serie. Magari quello riuscirà a convincermi un po' di più.
Voi l'avete letto? Cosa ne pensate? Aspetto i vostri pareri qui sotto.

Spero di non essermi dimenticata nulla e di avervi detto tutto ciò che volevo dire, quindi non mi resta che augurarvi buon proseguimento di settimana e buone letture,
Annette.

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