venerdì 1 maggio 2020

{Recensione} La via del male

Buon 1° maggio a tutti!
Finalmente un nuovo post all'orizzonte, ringraziamo la quarantena per questo, visto che è da più di un anno che non aggiorno il blog.
Come state? Come state passando questo periodo alquanto strano?
Io passo da momenti in cui faccio mille mila cose, tra i quali rientra il lavoro, ad altri in cui poltrisco e mi annoio, con la voglia di fare sotto ai piedi.
Una cosa buona di questa clausura forzata, però, è il fatto che pian piano sto ritornando alle mie abitudini di lettura, così la sera, prima di addormentarmi, leggo sempre qualcosina. E proprio grazie a questo, ecco qui una nuova recensione a un libro non molto nuovo e che avevo tentato di iniziare anni fa, ma senza riuscire a terminarlo.

Autore: Robert Galbraith
Data di pubblicazione: 2016
Casa editrice: Salani Editore
Collana: Romanzi
Genere: Thriller, Mistero
Pagine: 603
Prezzo: 18.60€
Quarta di copertina: Quando un misterioso pacco viene consegnato a Robin Ellacott, la ragazza rimane inorridita nello scoprire che contiene la gamba amputata di una donna. L’investigatore privato Cormoran Strike, il suo capo, è meno sorpreso, ma non per questo meno preoccupato. Solo quattro persone che fanno parte del suo passato potrebbero esserne responsabili – e Strike sa che ciascuno di loro sarebbe capace di questa e altre indicibili brutalità. La polizia concentra le indagini su un sospettato, ma Strike è sempre più convinto che lui sia innocente: non rimane che prendere in mano il caso insieme a Robin e immergersi nei mondi oscuri e contorti degli altri tre indiziati. Ma nuovi, disumani delitti stanno per essere compiuti, e non rimane molto tempo…
La via del male è il terzo libro dell’acclamata serie che ha per protagonisti Cormoran Strike e la giovane e determinata Robin Ellacott. Un giallo ingegnoso, con colpi di scena inaspettati, ma anche l’appassionante storia di un uomo e di una donna giunti a un crocevia della loro vita personale e professionale.
Voto: 


Per prima cosa posso dirvi che questo libro mi è piaciuto (il voto lì sopra lo testimonia), io amo la Rowling e il suo stile, perché è sempre così pulito e lineare, ma, a causa del finale, non è arrivato a 5 specchi.
I personaggi sono molto realistici, ciò che provano arriva al lettore molto prepotentemente e questo fa entrare nella storia.
Quando l'avevo iniziato anni fa, non ero riuscita a proseguire perché ero davvero troppo impegnata e non riuscivo a seguire il filo degli avvenimenti. Ora, pur restando la maggior parte del tempo al computer e lavorando quasi senza sosta, sono riuscita a ritagliarmi del tempo da dedicargli. E ho fatto bene, perché è stata davvero una lettura piacevole e ricca.

Anche in questa storia il protagonista indiscusso è Cormoran Strike, investigatore balzato agli onori della cronaca per aver risolto due casi a cui la polizia non riusciva a trovare il colpevole o non si curava poi molto delle preoccupazioni di una povera donna (qui la recensione a Il Baco da Seta), ma divide la scena ancor di più con Robin Ellacott, la sua assistente.
Qui però Strike viene coinvolto in prima persona negli avvenimenti e non può fare a meno di chiedere aiuto alla polizia e ai suoi ex colleghi della polizia militare.
In questo libro vengono a galla segreti e nuove rivelazioni sul passato di entrambi e tutto parte dal fatto che a Robin è stata recapitata una gamba mozzata.
Da questo avvenimento prende avvio la storia e, purtroppo, molti clienti di Strike lo abbandonano al suo destino. L'investigatore non si perde d'animo, cerca di salvare il salvabile e si mette alla ricerca del possibile colpevole. Il primo pensiero va al patrigno, che Strike incolpa della morte della madre, e ad altri tre uomini che hanno attraversato la vita professionale dell'investigatore.

Non mi dilungo oltre sulla trama, perché non voglio spoilerare troppo se qualcuno di voi non l'avesse ancora letto.
Mi soffermo su alcune considerazioni, invece.

Per prima cosa ho trovato il libro eccessivamente lungo. Come ho scritto su Goodreads, io avrei tolto un bel po' di pagine, addirittura capitoli interi, e la storia avrebbe funzionato lo stesso.
Capisco che lo scopo dell'autrice fosse quello di farci conoscere i più minimi dettagli dei reati commessi dai sospetti, così come della loro vita prima, durante e dopo gli incontri/scontri con Cormoran Strike, ma il più delle volte li ho trovati pesanti, infiniti e fine a sé stessi.
A mio avviso non davano nulla di più alla storia principale.
Delle 600 e passa pagine, tolti pezzi qui e là, ne sarebbero rimaste sì e no 400 e il libro avrebbe funzionato lo stesso.
Lo stile, come dicevo, coinvolge il lettore e lo tiene attaccato alle pagine (questo l'ho detto anche per Il Baco da Seta), io facevo nottata e leggevo anche un centinaio di pagine alla volta, il che è sempre positivo per un libro giallo e di questa mole, perché permette di immergersi nel mondo creato dall'autore e divorare il libro.

Per quanto riguarda i protagonisti, qui non c'è nulla da fare: li adoro. E mi fanno una rabbia immensa i capitoli finali e il finale.
In questo libro scopriamo finalmente il passato di Robin, che tutto è fuorché lineare e privo di problemi, anzi. Qui ho apprezzato tantissimo le confidenze che finalmente fa a Strike (non molto il modo in cui le fa, ma era necessario per scioglierla un po') e l'ho apprezzata tantissimo in un punto del libro (non vi spoilero), tanto ho sperato che un dato personaggio non si facesse più vedere. E invece no. Ma confido nel quarto libro per questo =D
Robin è una donna forte, ma purtroppo è un po' troppo attaccata a Matthew, alle paure di lui e a ciò che pensa lui.
Io capisco tutto (l'amore, il rispetto, una storia lunga 9 anni,...), ma Robin, caspita, è un perfetto imbecille, cosa ti costava lasciarlo e basta?!

Ho apprezzato (anche se non mi è sempre piaciuto come espediente, ma capisco la scelta della Rowling) il fatto che ci fosse anche il punto di vista del colpevole. Ha dato un tocco in più alla storia, facendoci capire il perché profondo delle azioni che aveva compiuto e compiva di volta in volta. Certo, non ha svelato fino alla fine chi fosse questo personaggio, l'ha sempre delineato in modo brutale e restando nell'anonimato.
E per tutto il libro io avevo pensato a un colpevole esterno alla rosa dei sospettati, questo perché tendo a pensare che ci sia sempre dell'altro, o più semplicemente perché io andrei a scovare l'insospettabile.

Perdonate la recensione un po' così, a tratti sconclusionata, ma devo riprenderci un po' la mano =D
Ovviamente dopo aver finito questo libro, ho scoperto (non so perché non me lo ricordassi/lo sapessi) che ci fosse un quarto capitolo della serie e così, approfittando del fatto che le librerie avevano riaperto, l'ho comprato. Non mi sono ancora decisa a leggerlo, perché la mia TBR è piuttosto lunga e al momento sto leggendo Magic di V.E. Shwab (domani posto le mie prime impressioni), spero comunque di non lasciarlo in libreria per anni prima di affrontarlo.
Sono curiosa di sapere cosa ne pensate voi di La via del male, quindi lo spazio commenti qui sotto è come sempre a vostra disposizione ;)

Non mi resta che augurarvi un buon fine settimana e buone letture,
Annette.

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