domenica 15 febbraio 2015

{Recensione Anteprima} L'importanza di chiamarsi Cristian Grei

Buongiorno miei cari lettori!
Quest'oggi sono proprio felice di presentarvi la mia recensione di un libro sono certa non vorrete lasciarvi sfuggire.
Ringrazio l'autrice, Chiara Parenti, che molto gentilmente mi ha permesso di leggere il suo nuovo libro in anteprima... e che io non vedevo proprio l'ora di leggere =D

Autore: Chiara Parenti
Data di pubblicazione: 17 febbraio 2015
Casa editrice: Rizzoli
Collana: YouFeel
Mood: Ironico
Genere: Rosa
Pagine: 112
Quarta di copertina: Cristian Grei ha trentadue anni e una sola, acerrima nemica: E. L. James, che con le sue 50 Sfumature gli ha rovinato la vita. Tutte le donne, infatti, appena sentono il suo nome, vedono in lui un dominatore in 3D e l'incarnazione delle più proibite fantasie erotiche. Ma se vivi a Prato, fai il becchino nell’agenzia di onoranze funebri di famiglia e sei ipocondriaco, avere il nome "uguale" a quello del più grande amatore di tutti i tempi, che si sposta in elicottero ed è a capo di un’azienda leader mondiale, può creare una costante e fastidiosissima ansia da prestazione.
Solo Antonella, l'amica di sempre, è in grado di divertirsi giocando con lui e tenere a bada le sue mille ansie, ma soprattutto è disposta ad amarlo per quello che è realmente.
Cristian Grei riuscirà finalmente a capire che è lei la donna giusta? E soprattutto sarà “pronto a riceverla”?


Io non sono affatto una fan delle 50 Sfumature, anzi, non capisco tutto il clamore dietro a uno dei tanti libri (libri?) usciti negli ultimi anni. Sarà che non sono una fan del genere erotico o che non seguo le mode...
Considerazioni varie sulla saga – se così la si può chiamare – di E.L. James a parte, io adoro i libri di Chiara Parenti.
Se Tutta colpa del mare (e anche un po' di un mojito) mi ha fatta ridere pensando alle reazioni di Madre&co. ai disastri creati dalla protagonista per colpa di un mojito di troppo e Con un poco di zucchero mi ha fatta sognare a occhi aperti, L'importanza di chiamarsi Cristian Grei mi ha fatta anche commuovere e solo se lo leggerete capirete perché.

Premessa (doverosa): questa recensione non vuole essere una sviolinata gratuita all'autrice, il libro mi è piaciuto davvero tanto e, come sempre, dico quello che penso.

Il Cristian Grei nostrano non ha niente a che vedere con il Christian Grey orginale, e non solo perché gli manca l'h o ha la i al posto della y. Certo è un gran bel ragazzo e tutte le ragazze gli vorrebbero saltare addosso (che sia solo colpa del nome? Io non credo =D), ma è un ipocondriaco da far paura.
Lui nega perfino sotto tortura di essere ipocondriaco, ma i fatti gli danno miseramente torto.
È un vero spasso leggere di lui che cerca in tutti i modi di difendersi da germi e malattie varie, fallendo più o meno miseramente, visto che è pur sempre a contatto con gente morta ogni giorno. Sì, perché lui fa il becchino nell'azienda di famiglia.
Piccola parentesi che c'entra poco e niente con il libro in questione: ho trovato molto divertente il fatto che, insieme ai compagni del corso di autoimprenditorialità che sto seguendo ultimamente, l'altro giorno, durante l'aperitivo, stessimo parlando di lavori remunerativi e ci è venuto in mente quello delle pompe funebri. So che a un occhio esterno la cosa non faccia per nulla ridere, ma io ho trovato divertente che solo giovedì ne stessimo parlando e venerdì leggessi un libro che aveva per protagonista un becchino. Strane coincidenze.
Chiusa parentesi.

Dicevo che Cristian Grei di sicuro non ha nulla da invidiare all'altro Christian Grey... forse solo l'abilità nelle prestazioni sessuali, visto che Mr Grei sembra essere entrato in sciopero da qualcosa come quattro anni.
Parallelamente (più o meno) alla storia di Cristian, c'è anche quella di Tony, o meglio Antonella Stasi, migliore amica di Cristian e innamorata pazza del suddetto signor Grei. Pur di vederlo e sentirlo ogni giorno cerca in tutti i modi di tenere a freno i propri sentimenti, fallendo miseramente, visto che tutti si sono accorti della strana alchimia che c'è tra loro. Tutti tranne il soggetto in esame, aka Cristian.
Certi uomini hanno proprio le fette di prosciutto spesse 15 centimetri davanti agli occhi.

La storia tra i due precipita nel momento stesso in cui Cristian sembra interessarsi a una ragazza cinese bellissima, tale Bo Yang.
Si susseguono così una serie di eventi che... no, non vi anticipo null'altro, altrimenti Chiara mi lancia qualche saetta (o direttamente Madre) in testa per avervi rovinato la sorpresa. Posso solo dire che Cristian fa solo e soltanto la figura del pollo e che Tony ha tutte le ragioni del mondo per fare quello che fa.

Ho letto questo libro in poche ore, perché non riuscivo proprio a staccarmi dalle pagine (ho rischiato di andare a letto senza cena...), volevo assolutamente sapere la storia di Cristian e del perché fosse arrivato dov'era arrivato. Ed è lì che mi sono commossa, soprattutto ripensando alle persone a me care che non ci sono più.

Come sempre i personaggi di Chiara sono tutti molto ben caratterizzati, non sono stereotipati o che altro, anzi, anche quando qualcuno sembra il perfetto esempio di stereotipo si scopre che c'è di più. Molto di più ed è un piacere leggerli.
L'ironia è sempre presente, in un modo o nell'altro, ho riso molto alle battute e, soprattutto, alle descrizioni di ambienti, situazioni o personaggi. Non so come Chiara ci riesca, ma è uno spasso leggere qualcosa di suo: ha il pregio di catapultarti all'interno della storia, farti vivere ciò che provano i protagonisti (e anche gli altri personaggi), far piangere e ridere e piangere dalle risate.
E so che forse l'ho già detto, ma Cristian Grei è davvero adorabile nella sua ingenuità (e non solo), mi veniva proprio voglia di stringerlo tra le braccia ogni volta che diceva qualcosa di assurdo.
Anche i personaggi minori prima o poi vengono alla luce e si scopre che non sono buttati a caso nel libro, ma hanno un preciso compito da svolgere e, come guidati da un regista, lo svolgono egregiamente, senza mai valicare il confine tra personaggio semplice/secondario e protagonista.

Lo stile di Chiara mi piace tantissimo, anche perché è fluido e la lettura scorre leggera tra le pagine, neanche ti accorgi di finire le 112 pagine e ne vorresti ancora.
Quando sono arrivata alla fine (e l'ultima pagina vi assicuro che è strepitosa =D), avrei voluto che la storia continuasse o che ci fosse un seguito, perché leggere di Cristian è stato molto interessante e mi dispiaceva lasciare lui e gli altri con quell'ultima battuta.
Spero vivamente che Chiara ci regali qualche altra perla con Cristian per protagonista (ma anche con gli altri protagonisti dei suoi libri!).

Mi rendo conto che forse questa mia recensione vi avrà messo addosso ancora più voglia di leggere il libro e mi dispiace che dobbiate aspettare fino a martedì, ma vi assicuro che l'attesa verrà ampiamente ripagata e non resterete delusi.
Da parte mia, come al solito quando finisco di leggere un libro di Chiara, mi viene voglia di continuare la storia che ho in scrittura da un bel po' e la cui protagonista scalpita perché vuole sapere di che morte deve morire =D

Per chi non l'avesse ancora capito il voto che do a questo libro non può non essere che:

Spero che la mia recensione non vi abbia annoiati, ringrazio ancora Chiara per avermi fatto leggere il libro in anteprima, difficilmente sarei arrivata a martedì =D
Buona domenica e buone letture ;)
Annette.
Recensione partecipante alla 25 books in 2015 Reading Challenge (un libro pubblicato nel 2015) di Patrizia P del blog Evasione libri.

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