mercoledì 18 febbraio 2015

{Recensione} Il ritratto di Dorian Gray

Autore: Oscar Wilde
Data di pubblicazione: 1 giugno 2000
Editore: Einaudi
Genere: Narrativa, Storico
Pagine: 242
Prezzo: (Regalatomi)
Quarta di copertina: Dorian Gray, un giovane di straordinaria bellezza, si è fatto fare un ritratto da un pittore. Ossessionato dalla paura della vecchiaia, ottiene, con un sortilegio, che ogni segno che il tempo dovrebbe lasciare sul suo viso, compaia invece solo sul ritratto. Avido di piacere, si abbandona agli eccessi più sfrenati, mantenendo intatta la freschezza e la perfezione del suo viso. Poiché Hallward, il pittore, gli rimprovera tanta vergogna, lo uccide. A questo punto il ritratto diventa per Dorian un atto d'accusa e in un impeto di disperazione lo squarcia con una pugnalata. Ma è lui a cadere morto: il ritratto torna a raffigurare il giovane bello e puro di un tempo e a terra giace un vecchio segnato dal vizio.


Da quanto lo avevo in lettura? Da dicembre, l'ultima volta che l'ho iniziato, ma da molto prima gli anni scorsi.
Per me questo libro si divide in due parti: la prima molto interessante, bella e avvincente, la seconda più noiosa, ricca di roba inutile (tranne qualche stralcio di conversazione di Lord Henry) e molto sottotono.
Wilde è uno dei miei autori preferiti, l'ho già detto, ma è bene ribadirlo, e mi dispiace immensamente che questo suo libro non mi sia piaciuto.
La parte psicologica è molto ben fatta, anche quella filosofica, infatti tantissime cose che dice Lord Henry sono delle vere e proprie perle da tenere a mente, ma la storia in sé dopo un po' traballa, diventa noiosa e illeggibile.
Se non mi fossi imposta di arrivare alla fine, probabilmente avrei abbandonato la lettura molto tempo fa e molte pagine prima della conclusione, infatti per me il libro poteva concludersi tranquillamente dopo la metà, pagina più pagina meno.
È stata una vera e propria fatica finirlo, benché gli ultimi capitoli li abbia letti in un pomeriggio.
Non è molto lungo, eppure mi ha dato del filo da torcere.

Ho odiato Dorian Gray.
Sono sincera, il suo personaggio non mi è piaciuto. È infantile, stupido, presuntuoso, se l'intento di Wilde era quello di far odiare un personaggio già alla prima pagina ci è riuscito perfettamente. Così come è riuscito magistralmente a rendere la società del suo tempo, tanto superficiale e scialba... o almeno così è come l'ho letta io.
Tra tutti i personaggi, il protagonista è quello che mi è piaciuto di meno e che avrei voluto strangolare io stessa dopo una riga.
Andando avanti col libro Dorian Gray peggiora, più invecchia più diventa infantile, come se tutto gli fosse dovuto.
Ho apprezzato molto di più il personaggio di James Vane, che, in teoria, dovrebbe fare la parte del cattivo.

Lord Henry, invece, è il personaggio che ho preferito in assoluto, si vede che è Wilde stesso che parla e che tutte le cose che dice sono farina del suo sacco, vengono dal suo animo e dalla sua filosofia.
Benché io non sia un'amante della filosofia (non ne ho mai capito il senso, chiedo venia), Lord Henry, con le sue parole, mi ha avvicinata un po' di più alla materia, ha aperto porte che pensavo inchiodate da tempo.
Tutto ciò che dice si può adattare alla perfezione alla società odierna, al modo di vivere del giorno d'oggi, i suoi ragionamenti non fanno una piega e, anzi, alla luce del XXI secolo si può vedere come la società in fondo non sia cambiata poi molto. Certo usi e costumi sono diversi, abbiamo preso abitudini che nel 1800 erano impensabili, eppure nelle parole di Lord Henry (e di Wilde, quindi) ho visto lo specchio di una società che non ha fatto molti passi avanti, anzi semmai è regredita, sotto certi punti di vista.

So che è una recensione un po'... corta, chiedo venia, ma non voglio dilungarmi troppo, mi sembra di aver già detto tutto quello che avevo da dire.
Ripeto, mi dispiace che il libro non mi sia piaciuto come speravo.

Voto:

Vi ringrazio per l'attenzione, buon pranzo e buone letture ;)
Annette.
Recensione partecipante alla 25 books in 2015 Reading Challenge (un libro che hai iniziato ma mai finito) di Patrizia P del blog Evasione libri.

2 commenti:

  1. Peccato non ti sia piaciuto! Io l'ho apprezzato molto quando l'ho letto, soprattutto, come te, nei tratti di riflessione filosofica di Wilde riflessa in Lord Henry... mi è piaciuta la tua recensione anche perché non troppo lunga, sintetica e dritta al punto (come secondo me dovrebbe essere sempre) ;)
    ovviamente non voglio certo dilungarmi del commento ahahha
    A presto!

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    Risposte
    1. Dispiace molto anche a me u.u
      Lord Henry secondo me è il personaggio migliore, come ho detto nella recensione, perché dà spunti di riflessione molto interessanti.
      È stato strano scrivere una recensione così corta, sono troppo abituata a scrivere, scrivere e ancora scrivere =D

      Elimina

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